parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 17/01/16

Domenica 2ª Tempo Ordinario /C
 
 

Letture: Isaia 62, 1-5; Salmo 95; 1Corinzi 12, 4-11; Giovanni 2, 1-12.

Memoria di sant’Antonio abate. Seguì il Signore nel deserto egiziano e fu padre di molti monaci.
Giornata di riflessione sui rapporti tra ebraismo e cristianesimo.

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 2, versetti da 1 a 12

1 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.

9Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

11Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 12Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.


DA CANA INIZIANO TANTI SEGNI DELL’AMORE DI DIO CHE SI MANIFESTA A NOI

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«Riempite d'acqua le anfore e portatene a colui
che dirige il banchetto».

Una Epifania che continua

Il Signore si è manifestato in tanti modi nel tempo del Natale. Ma possiamo dire che l’epifania, la sua manifestazione continua. Una manifestazione che ogni volta comunica gioia a tanti che erano tristi, soli, dimenticati. Ma sono tristi, soli anche coloro che vivono per se stessi. Tutti veniamo coinvolti in questa gioia che viene dalla manifestazione del Signore.

E ovunque il Signore si manifesta suscita la fede in tanti. È l’esperienza che abbiamo vissuto in modo particolare anche in queste ultime settimane. Ma non basta meravigliarsi dinanzi ai segni di amore del Signore, come fece il direttore di mensa dinanzi al vino buono che arrivato dopo; c’è da comprendere che ogni azione di Gesù – come sottolinea sant’Agostino – è un messaggio da recepire, è da comprendere come rivelazione del suo mistero. Questo chiama a prendere una decisione nei suoi confronti. E i discepoli percepiscono in quel segno una realtà proveniente dall’alto.

Una linea diretta tra cielo e terra

Quanti segni nel Vangelo, a partire dalla nascita di quel bambino, che vogliamo imparare a decifrare! E quanti segni, sotto i nostri occhi, di questo mistero di amore e di misericordia che si rivela a noi, da comprendere! Ognuno di questi segni è un trampolino per crescere nella fede.

Con Gesù si è aperta una linea diretta fra il cielo e la terra, una linea di comunicazione e di passaggio della vita stessa di Dio. Così possiamo comprendere le parole di Gesù a Natanaele (Gv1, 51): «vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».

E tutto questo avviene nello svolgersi della vita nostra, in momenti ricorrenti come possono essere quelli di una festa di nozze, quando si ritrovano insieme amici e parenti degli sposi. È lì che con Gesù si manifesta il mistero della presenza di Dio stesso che trasforma ogni realtà.

L’acqua che diventa vino è un segno prefigura e contiene tutti i cambiamenti che il Signore opera nell’intimo di ciascuno come anche nella realtà concreta dei nostri quartieri e delle nostre città. E sono cambiamenti che manifestano la gratuità e l’abbondanza della vita che il Signore comunica agli uomini, anche senza una fede previa.

L’attenzione di Maria e i servi diligenti

Ma ci sono alcune sottolineature da fare nel racconto evangelico. Perché Maria si accorge prima degli altri responsabili che il vino si è esaurito? Possiamo comprenderlo ricordando che Maria è colei che osserva e medita tutte le cose che avvengono attorno a lei – come leggiamo nel vangelo di Luca. E questo dà inizio ad un dialogo con Gesù che forza l’ora dell’inizio dei segni di misericordia che egli avrebbe compiuto. Quanto è importante presentare al Signore, nella preghiera, le domande e i bisogni che abbiamo percepito guardando e osservando con attenzione quello che avviene attorno a noi!

Certi dettagli sul numero e la qualità delle anfore – vi erano là sei anfore di pietra contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri – e la diligenza obbediente sei servi – riempite d’acqua, fanno pensare alla cura dei dettagli nel preparare i pranzi con i nostri amici poveri, alle istruzioni che diamo a coloro che vengono ad aiutarci. È una cura che permette il realizzarsi di autentici miracoli.

L’opera di Dio che agisce nel segreto

Il racconto delle nozze di Cana - una piccola borgata da cui proviene Natanaele, 14 km a nord di Nazareth – nella sua totalità manifesta qualcos’altro rispetto a ciò che dice immediatamente. C’è una trasformazione di cuori che rimane segreta, un dialogo da continuare tra noi e il Signore, con coloro che vengono ad aiutarci. Perché ora la realtà non è più quella del vino che manca, ma che c’è un vino di qualità, un vino superiore per queste nozze fra Dio e gli uomini.

Per questo non possiamo tornarcene a vivere come prima, c’è qualcosa di nuovo non solo da vivere ma da proclamare: «per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo, finché non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada» (Is 62, 1).

Intenzioni di preghiera

1) O Signore, fa che accogliamo oggi e sempre l’invito di Maria a “fare quello che tu ci dirai”, a seguire con fedeltà la via semplice dell’ascolto del Vangelo.

2) Mentre sta per cominciare la settimana di preghiera per l’unità tra i cristiani, ti preghiamo o Signore per la Chiesa e per tutti i nostri fratelli nella fede: aiutaci a cercare, nell’amore vicendevole, un’unione più profonda, a vivere insieme nella pace vincendo ogni seme di divisione e di violenza.  Ti preghiamo ancora: sostieni Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

3) Ti preghiamo, Signore, per tutti i migranti e per gli stranieri che arrivano nel nostro continente, in particolare per coloro che fuggono dalla povertà, dalla violenza, dalla guerra. Fa’ che i nostri paesi, spesso spaventati e ripiegati su di sé, ritrovino energie e speranza per un modo di vivere più solidale.

4) Mentre ti preghiamo, Signore, per le vittime degli attentati ad Istanbul, a Giacarta e in Burkina Faso, ti chiediamo di fermare il terrore e la violenza. Fa’ che cessi la guerra in Siria e in ogni luogo. Libera chi è ancora sequestrato e in pericolo e sostieni quanti con coraggio testimoniano la via dell’amore anche in mezzo al conflitto.

5) O Signore, tu che ascolti il lamento del tuo popolo che soffre, guarda con amore e soccorri i poveri, in ogni parte della terra, quando sono soli, malati, abbandonati e bisognosi.