parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

2
la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 25/12/15

Natale del Signore /C
 
 

Letture: Isaia 52, 7-10; Salmo 97; Ebrei 1, 1-6; Luca 2, 1-20.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 2, versetti da 1 a 20

1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.

8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.


LA LUCE DI BETLEMME ILLUMINA IL BUIO DEL MONDO

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«Diede alla luce il suo figlio primogenito,
lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia,
perché non c'era posto per loro nell'alleggio».

Care sorelle e cari fratelli! Così ci chiamiamo e così ci riconosciamo dinanzi al bambino di Betlemme, al Vangelo del Natale, buona notizia per tutti gli uomini.

Dio esce, squarcia i cieli e scende in mezzo agli uomini. Nella povertà della mangiatoia di Betlemme dove Maria pone il bambino Gesù, contempliamo oggi tutta la grandezza di Dio. Gesù è la misericordia di Dio che ci fa conoscere tutta la sua vera volontà.

Egli non condanna, ma salva, ha misericordia dei suoi figli, non vuole fare a meno di noi. La legge di Dio è questo bambino che manifesta e vive per primo il nuovo comandamento dell’amore. Un amore così scioglie il nostro cuore.

Questo bambino ci fa ritrovare noi stessi, ci fa scoprire chi siamo: figli amati e quindi chiamati alla misericordia tra noi. La parola amore non è un concetto, ma un nome, il nome è Gesù, luce per i nostri passi, misericordia di Dio.

C’è troppo buio nel mondo. La luce del Natale è la scelta di Dio: diventa uomo, si sporca con la nostra debolezza. Questa luce è per un popolo, perché non ci si salva da soli. La misericordia ci lega agli altri e ci libera dall’illusione di credere che possiamo stare bene da soli.

La gioia del Natale ci fa aprire il cuore, ci fa donare, ci fa abbassare come Dio, cioè diventiamo umili e scendiamo dai troni dei nostri giudizi. E proviamo tanta gioia nel volere bene al prossimo.

Dio si manifesta per amore e ci conduce ad uscire dal naturale egocentrismo, ci fa scoprire l’immagine di Dio che è impressa nel nostro cuore e in ogni uomo. Nel Natale noi troviamo l’essenziale. L’amore non è una ingenuità e Natale ci fa scendere nella vita vera, ci fa uscire di casa come i pastori e ci fa andare incontro agli altri.

Natale è la luce della misericordia, illumina la storia, ce la fa vedere e capire.

Quanti sono costretti a camminare nel buio. È il popolo di uomini e donne, bambini e anziani che scappano dalla guerra in Siria ed affrontano fisicamente una via al buio, come le notti in mezzo al mare spaventoso. È notte per i cristiani in Iraq e Siria colpiti dalla violenza. È notte per il popolo di anziani che entrano nella notte della vita giudicata insignificante e per questo scartata e compatita. Ma gli anziani ricordano a tutti senza inganni il nostro vero futuro. In realtà siamo tutti cercatori di luce.

E Dio si fa speranza, si dona perché possiamo prenderlo con noi. Dio si fa debole perché consoliamo la sofferenza con la misericordia. Facciamoci piccoli con questo bambino, lui ci fa crescere nell’amore. Amiamo lui per sentire la tenerezza che scioglie la nostra durezza e il nostro peccato, diminuiamo l’amore per noi perché Lui cresca in noi, ascoltiamolo per imparare a parlare parole nuove, adottiamolo perché lui ci generi a figli.

È Natale quando l’esperienza di comunione dei pranzi di Natale come oggi qui e in tanti altri luoghi di questa città e del mondo si prolunga nelle nostre giornate nell’incontro di quelli che scopriamo nostri fratelli, membri della stessa famiglia. Così la luce che parte da Betlemme illumina la notte del mondo. La misericordia del Signore Gesù ricevuta e donata è la nostra pace. Sia così. Amen.

Intenzioni di preghiera

1) Signore Gesù, che nasci in mezzo a noi come una nuova speranza per ciascuno e per il mondo intero, apri il nostro cuore e donaci di rinnovarci profondamente nel tuo amore.

2) O Signore, noi ti preghiamo per papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché in questo anno della Misericordia, comunichi fino all’estremità della terra la gioiosa notizia della nascita del nostro Salvatore e tutta l’umanità partecipi alla lode del suo nome.

3) Ti preghiamo, o Signore, per la nostra Comunità e per tutta la Chiesa, perché testimoni nella gioia e nel segno della Misericordia il tuo amore davanti a tutti gli uomini, nell’accoglienza ai poveri e ai diseredati della terra.

4) O Signore, davanti alla tua mangiatoia preghiamo per coloro che nel nostro mondo, come te, non trovano un posto: per i poveri, i senza fissa dimora, gli stranieri, i nomadi, per chi è solo, per i carcerati e i condannati a morte, per chi ha fame e sete e per i malati. Fa’ che questo Natale tutti possano essere consolati e, in te che nasci, trovare speranza.

5) Signore Gesù, principe della pace, fa’ che la pace annunciata a Betlemme percorra le strade di tutti i paesi del mondo, vinca ogni divisione e ogni inimicizia. Accogli la nostra supplica e fa tacere le armi in Siria, in Iraq, in Burundi, in Terra Santa e in ogni luogo dove c’è guerra. Veglia sui vescovi Mar Gregorios Hibraim e Paul Yazigi, su padre Paolo Dall’Oglio e su tutti coloro che sono ancora sequestrati e in pericolo.