parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 01/03/15

2ª domenica Tempo di Quaresima /B
 

Letture: Genesi 22,1-2.9.10-13.15-18; Salmo 115; Romani 8, 31b-34; Marco 9, 2-10.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 9, versetti da 2 a 10

2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.

5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.


Il Signore ci attrae a sÈ per condurci rinnovati incontro agli altri

trasf500
«Gesù trasfigurato davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni»

Gesù ci chiama a vivere in intimità con Lui

Il cammino della Quaresima è un percorso spirituale che ci prepara a vivere in maniera più intensa il mistero di amore di Dio che si manifesta in Gesù, il buon pastore della nostra vita, colui che dà la vita per le sue pecore. In questo percorso il Signore ci comunica il suo desiderio di intimità con noi, ci vuole aiutare a percepire in maniera più profonda la realtà della vita che stiamo vivendo con lui.

La salita sul monte di Gesù che conduce con sé i tre amici più stretti, Pietro, Giacomo e Giovanni e lì manifesta la sua divinità, avviene dopo che pochi giorni prima aveva cominciato ad aprire loro il suo cuore parlando di quanto stava per accadergli a Gerusalemme: «cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere» (Mc 8,31).

Fidarsi di Dio

Non era comprensibile ed accettabile per Pietro questo discorso tanto da prendere in disparte Gesù e mettersi a rimproverarlo: ««Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai» (Mt 16,22). È quello che dovette pensare anche Abramo quando Dio lo mette alla prova e gli chiede di offrire in sacrificio l’unico suo figlio Isacco. Forse anche Abramo non comprende ma decide di fidarsi e in silenzio, assieme a suo figlio, si mette in cammino per andare sul monte e fare quanto il Signore gli ha chiesto.

Ma Dio, Signore della vita, non può permettere che Abramo esegua quanto gli ha chiesto. Vuole solo metterlo alla prova e fargli comprendere che chi si affida a lui non ha nulla da temere. In realtà è quello che invece avverrà per Gesù, il figlio di Dio. E Paolo ci aiuta a comprendere questo amore e questa fiducia da avere quando scrive: «se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?» (Rm 8,31).

La preghiera e la liturgia festiva

Quando nel silenzio della preghiera ci mettiamo in ascolto del Signore, della sua Parola, è un po’ come farci condurre da lui in disparte, ed egli si fa conoscere da noi; è il monte della preghiera, il monte della liturgia, dove il Signore ogni volta ci invita a contemplare la verità di Dio, una verità che è amore per la nostra vita, amore per tutti gli uomini.

C’è una gioia nel vivere questa esperienza, ma anche un timore di lasciarci troppo andare, perdere il controllo di noi stessi sulla nostra vita. Sono pensieri misti come quelli di Pietro quando dinanzi a quel corpo trasfigurato, luminoso della luce di Dio: «Signore, è bello per noi essere qui» (Mc 9,5). E subito dopo l’evangelista aggiunge: «non sapeva che cosa dire, perché erano spaventati» (id. v. 6).

La vita feconda di chi si affida a Dio

La fiducia nel porre la nostra vita totalmente in Dio, superando remore e dubbi, rende feconda la nostra vita: «io ti colmerò di benedizioni – dice il Signore ad Abramo - e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare». Da questa fiducia nasce un popolo nuovo, il popolo di Dio. «chi vuole salvare la propria vita, la perderà – dice Gesù - ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (Mc 8,35).

Gesù sul monte manifesta la sua divinità a quei discepoli, il suo legame intimo col Padre suo – dalla nube uscì una voce: “questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!» (Mc 9, 7). Gesù ci vuole attrare a lui, condurci a vivere la sua intimità. È quello che Paolo ha compreso e ha vissuto con gioia, come spiega scrivendo alla comunità di Corinto: «tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io» (1 Cor 9,23).

Uniti a Gesù per le strade del mondo

Dal monte della preghiera di ogni giorno, dal monte della liturgia domenicale noi ritorniamo in mezzo agli altri con questo segreto nel cuore, con questa forza di luce e di amore e camminiamo nella quotidianità delle nostre giornate, dei nostri incontri dietro di Lui che ci conduce ad avvicinare, riunire, dalla dispersione gli uomini di questo tempo. La sua luce ci rende luminosi e illumina tanti volti, tanti luoghi che sono nel buio.

Il Signore ci conceda di vivere con gioia questa continua ascesa verso di lui e questa discesa in mezzo agli uomini, ogni volta rinnovati nel profondo dalla intimità con lui.

Intenzioni di preghiera

1) Gesù, che oggi ci conduci sul monte, perché viviamo con te l’esperienza della comunione con il Padre che ci trasfigura, aiutaci ogni giorno ad uscire da noi stessi, per incontrare Dio e ascoltare la sua Parola.

2) Ti chiediamo, Signore, di proteggere nel suo cammino la nostra Comunità. Concedi in questa Quaresima a chi ti cerca la gioia di incontrarti, a chi è lontano la grazia del perdono, a chi ti segue fedelmente di crescere nella sapienza del Vangelo.

3) Ti preghiamo, o Signore, per papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la santa Chiesa, perché abbia una fede semplice e pura, fondata sulla tua parola, come quella di Abramo: sappia confidare fermamente nel tuo amore provvidente e non si rassegni mai davanti al male.

4) Signore, fa’ che il dono della tua pace possa trasfigurare la realtà di tanti paesi sconvolti dalla violenza e dalla guerra come la Siria, la Libia, l’Ucraina. Ricordati di tutti coloro che ancora sono prigionieri, sequestrati, in pericolo, come i cristiani rapiti questa settimana nel nord est della Siria. Proteggi la loro vita.

5) Ti preghiamo, o Signore, per i malati, per coloro che soffrono, che chiedono aiuto e consolazione: dona loro guarigione e salvezza.