parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 29/03/15

Domenica delle Palme /B
 

Letture: Marco 11,1-10; Isaia 50, 4-7; Salmo 21; Filippesi 2, 6-11; Marco 11, 1-10; Marco 14,1 – 15,47.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 11, versetti da 1 a 10

Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».

Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.

Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi.

Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».


Guardare con lo sguardo DI Gesù

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«Benedetto colui che viene nel nome del Signore»

Entriamo con Gesù nella città

Vogliamo entrare con Gesù nella città santa e stare con lui in questi giorni per lasciarci toccare il cuore e imparare da lui a guardare la nostra città ed il mondo. Fuori Gerusalemme c’è il monte degli Ulivi da dove si vede la città. Lì Gesù si ritirava a pregare, come fece anche quell’ultima sera, dopo aver mangiato la Pasqua con i suoi discepoli. Lì venne Giuda con le guardie ad arrestarlo. E lì i discepoli non riuscirono a vegliare nemmeno un’ora accanto a Gesù.

Vogliamo stare accanto a Gesù in questi giorni, guardarlo negli occhi per vedere come lui guarda. E imparare a guardare la città, le persone che incontriamo, quelle che scansiamo, quelle che ci lasciano indifferenti.

Gesù re, mite, umile, pieno di passione per gli uomini

Gesù entra nella città come re, ma non con la solennità e l’apparato dei grandi di questo mondo. Non possiede nulla, nemmeno un asinello che manda a chiedere in prestito. Il Signore chiede aiuto ai discepoli, ha bisogno della nostra collaborazione.

Conosciamo i re, i potenti di questo mondo; li conosciamo anche perché le nostre ambizioni sono simili ai grandi del mondo, anche se ci accontentiamo di poco. Guardiamo a questo re che entra: ci sono tanti bambini del ebrei, una folla di persone che lo accompagna. I discepoli forse erano frastornati, forse pensavano a posti di rilievo che avrebbero potuto avere. Ricordiamo le richieste di Giacomo e Giovanni: sedere alla tua destra e alla tua sinistra nel tuo regno.

Ma Gesù è un re diverso: è mite, umile, pieno di passione per gli uomini. Lo aveva manifestato non solo a parole, ma nei tanti incontri con quelli che non erano considerati, erano tenuti ai margini: poveri, storpi, ciechi, pubblicani, prostitute…

Camminare con Gesù per le strade della nostra città

Pensiamo a come Gesù percorreva le strade della Palestina e come camminiamo noi per le nostre strade, pensiamo alle sue soste e alle nostre soste. Per questo vogliamo tenere gli occhi fissi su Gesù in questi giorni, mentre viviamo la memoria della sua passione, morte e resurrezione.

I pensieri lo sguardo di Gesù mentre attraversa la città: guarda quei volti, pensa al cambiamento repentino che sarebbe avvenuto di lì a qualche giorno. Ma non si abbatte, non si rassegna, il sogno suo è la nuova città per tutti gli uomini.
La sera dell’arresto, ben consapevole del tradimento di Giuda e lo dice esplicitamente, sta a tavola con loro e l’Eucaristia diventa la presenza di amore per restare sempre con noi lungo lungo la storia. Seguiamolo e riflettiamo mentre lo accompagniamo.

Dal monte della preghiera si guarda con occhi nuovi, pieni di amore

Il luogo dell’arresto è quello conosciuto anche da Giuda, perché era il luogo della sua preghiera dove si recava a Gerusalemme. Da lì aveva guardato tante volte la città, aveva pianto su di essa perché voleva farne un luogo di pace – Gerusalemme significa città della pace – “Gerusalemme, Gerusalemme, … quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!” (Mt 23,37).

Ora Gesù vede fuggire Pietro e gli altri discepoli … lo sguardo di Gesù sui discepoli che lo lasciano solo, e poi Pietro che disconosce Gesù, quelle accuse false e ingiuste, la folla che grida sia crocifisso, davanti a Pilato l’affermazione della sua regalità e poi il silenzio, le burla dei soldati, la scritta sulla croce “il re dei giudei”, in mezzo a due ladroni, la preghiera come un grido al Padre e la compagnia di alcune donne che lo avevano seguite dalla Galilea.

Lo sguardo di Gesù resta uno sguardo di passione, di amore per gli uomini, per i suoi discepoli, anche nei momenti della loro estrema fragilità, preoccupati per loro stesso. Come non lasciarci toccare il cuore dinanzi al nostro re, mite, mansueto, pieno di misericordia.

La strada con Gesù porta a vivere il suo amore

Gesù, contemplato durante la passione, non è uno sconfitto, ma uno che persegue un’altra strada tanto diversa da quella del mondo. La strada del mondo lascia soli, mette gli uni contro gli altri, per il protagonismo di ciascuno, genera violenze, guerre. Pensiamo ai nostri fratelli cristiani in Siria, in Medio Oriente, in Nigeria, in Pakistan.

Non distogliamo, specialmente in questi giorni della Settimana santa, i nostri occhi dai suoi occhi, per capire meno superficialmente la forza del suo amore, che è mitezza, pazienza, perdono, passione. Una passione che fa vivere, fa rinascere, trasforma la nostra vita e la storia degli uomini, ci fa partecipi della sua resurrezione: per tanti piccoli, tanti poveri, tanti anziani, tante folle della città, sole e ammalate, e noi assieme a loro, dentro questo popolo che è il popolo del regno di Dio.

Intenzioni di preghiera

1) O Signore, mentre entri a Gerusalemme e vai verso la tua Passione, aiutaci a stringerci a te, a seguirti con fedeltà ed amore nell’ora dolorosa della croce, per rinnovare profondamente la nostra vita.

2) Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Francesco proteggilo e guidalo nel suo ministero, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa perché viva la Settimana Santa in unità e pace.

3) Ti preghiamo, o Signore, proteggi i cristiani perseguitati in tante parti del mondo. Fa’ che non dimentichiamo mai le loro sofferenze e siamo loro vicini nella preghiera e nell’amicizia.

4) Ti preghiamo, o Signore, per le tante periferie del nostro mondo, per i poveri, per gli emarginati e i disprezzati e ti domandiamo che nessuno sia più lasciato solo sotto il peso delle sue croci.

5) Ti preghiamo, o Signore, per la pace e perché mai, anche nelle ore più buie della violenza e della guerra, ci venga a mancare la speranza di vederla trionfare. Proteggi e salva la vita di tutti quelli che ancora sono sequestrati in Siria, in Iraq e in ogni luogo.