parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 09/11/14

32ª Domenica Tempo Ordinario/A
   

Letture: Ezechiele 47, 1-2.8-9.12   Salmo 45   1Corinzi 3,9-11.16-17   Giovanni 2, 13-22.

Memoria della dedicazione della cattedrale di Roma, la Basilica dei santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano. Preghiera per la Chiesa di Roma. Ricordo della “Notte dei cristalli”, inizio della persecuzione nazista contro gli ebrei.

mercanti«Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!»

 

Dal Vangelo di Giovanni, capitolo 2, versetti da 13 a 22

13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.

15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».

17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.

18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».

19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».

20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».

21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

I CRISTIANI COME SORGENTE DI BENEDIZIONE E DI PACE
IN MEZZO AGLI UOMINI

Insieme nella casa del Padre

C’è un ricordo particolare oggi per tutta la Chiesa. Si ricorda la basilica e cattedrale di Roma, la prima di tutte le chiese nel mondo, segno di quella unione di tutti i cristiani che sono in mezzo agli uomini come un tempio, un edificio fatto non di pietre ma di persone che con la loro vita manifestano l’amore di Dio, la casa di Dio in mezzo agli uomini.

Quando Gesù va a Gerusalemme ed entra nel tempio, trova uno spettacolo poco edificante: c’era gente che vendeva animali che venivano immolati come segno di offerta a Dio. Con un gesto forte Gesù caccia tutti fuori dicendo: «non fate della casa del Padre mio un mercato!». La mia casa sarà casa di preghiera – dice Gesù – voi invece ne avete fatto un covo di ladri (cfr. Lc 19,46).

Un corpo unito che diffonde amore intorno a sè

Oggi papa Francesco, riprendendo continuamente le parole del Vangelo, ci chiama continuamente ad essere un segno vivo in mezzo agli uomini dell’amore che Dio ha posto nei nostri cuori, ad essere un segno di pace, ad essere come un edificio spirituale fondato sulla salda roccia che è Gesù e il suo Vangelo. E san Paolo ricorda anche a noi: «non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?»

Tutti insieme siamo come un corpo unito che in mezzo agli uomini diffonde l’amore di Dio. Il profeta Ezechiele descrive con una immagine bella quello che noi cristiani siamo chiamati ad essere nella società. Una società – la nostra – inquinata dall’individualismo, dal correre dietro le cose materiali che inaridiscono i sentimenti più umani.

Risanare le ferite di questo mondo

Dal tempio – scrive il profeta – escono acque che sfociate nel mare, le risanano: «dove giungono quelle acque, risanano … lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto … i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».

Nella casa del Signore noi riceviamo l’acqua della vita, lo Spirito di vita che è amore. Il nostro ritrovarci in chiesa per pregare, per aiutare chi ha bisogno, la liturgia della domenica, immette in noi energie di amore che lungo la settimana si diffondono e risanano le ferite, le amarezze, ricompongono le divisioni, diffondono pace, comunicano compassione, tenerezza, fanno crescere la solidarietà.

Siamo un tempio di pietre vive in mezzo agli uomini

Questo vuole descriverci il profeta con l’immagine delle acque che sgorgano dal tempio e risanano il mare inquinato di questo mondo. «Voi siete tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi» ci ricorda l’apostolo Paolo.

Ma c’è bisogno di essere un tempio fondato su Gesù: le sue parole diventino le nostre parole e i suoi gesti diventino i nostri. Solo così possiamo far scorrere da noi quelle acque benefiche che risanano ovunque giungono e fanno rivivere ogni cosa..

Intenzioni di preghiera

  • 1) O Signore, Padre nostro che nel tuo figlio Gesù hai edificato il nuovo tempio, fa’ di noi la dimora del tuo Spirito perché rendiamo testimonianza della gioia sempre nuova del Vangelo e trasforma la vita della nostra Comunità in sorgente di benedizione e di pace.
  • 2) Nella Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, ti preghiamo o Signore per tutta la Chiesa, perché guidata da Papa Francesco, sia tempio vivo, edificato dallo Spirito, per l’unità di quanti credono in te. Ti preghiamo per il nostro vescovo Crescenzio.
  • 3) Signore aiutaci ad ascoltare il grido che si alza nella notte del nostro mondo: dai paesi in guerra, dai giacigli dei malati colpiti da Ebola, da chi è sprofondato nell’angoscia. Fa’ che alimentiamo la fiamma della speranza per chiunque chieda amore e conforto.
  • 4) O Signore, accogli le invocazioni che ti presentiamo e che ci sono state affidate. Ascoltaci mentre ti preghiamo di allontanare ogni violenza dal nostro mondo. Veglia sulla Siria, sull’Iraq e proteggi tutti coloro che sono ancora sequestrati come i vescovi Mar Gregorios Hibrahim, Paul Yazigi e Padre Dall’Oglio.
  • 5) Ti preghiamo, o Signore, di proteggere i cristiani là dove sono disprezzati, imprigionati, deportati e uccisi. Sostienili, accompagnali con la tua misericordia, liberali dalle minacce, conservali nella fede e nella speranza.
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