parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 03/08/14

17a Domenica Tempo Ordinario/A
   

Letture: Isaia 55, 1-3; Salmo 144; Romani 8,35.37-39; Matteo 14,13-21.

 

MoltiplPani«Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare»

Dal Vangelo di Matteo, capitolo 14, versetti da 13 a 21

13Avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. 14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.

15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare».

17Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». 18Ed egli disse: «Portatemeli qui».

19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. 20Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.

21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

LA NOSTRA DEBOLEZZA, MESSA CON FIDUCIA NELLE MANI DEL SIGNORE, DIVENTA FORZA DI AMORE

La Parola di Dio soddisfa la nostra fame di vita

All’inizio della vita pubblica di Gesù, i vangeli collocano i 40 giorni che egli trascorre nel deserto, in preghiera. E lì conosce le tentazioni che sono anche le nostre. La prima risposta che Gesù dà di fronte alla tentazione di pensare solo al benessere materiale è presa dalla Bibbia: «Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Dt 8,3).

È questa la chiave per capire tante sofferenze, tante insoddisfazioni, tante ingiustizie, tante lotte e guerre. La parola di Dio ci comunica amore, compassione, misericordia, tenerezza. E ci rende forti nell’affrontare ogni difficoltà, ci apre all’incontro con i tanti che cercano parole vere per la propria vita, comprensione ed aiuto, sopratutto amicizia e qualcuno che li ascolti.

Un miracolo che sintetizza la missione di Gesù e di ogni suo discepolo

La pagina del vangelo di oggi racconta il miracolo della moltiplicazione dei pani, una pagina che troviamo in tutti e quattro i vangeli, riportata perché l’episodio aveva colpito molto la prima comunità cristiana. Anche Gesù ha conosciuto tante difficoltà nel comunicare agli uomini la buona notizia, il Vangelo, con le parole e i gesti di amore.

Erode, della stessa famiglia di colui che fece uccidere tutti i bambini di Betlemme per eliminare Gesù, ora ha ucciso Giovanni Battista perché la sua voce potesse essere messa a tacere. Gesù stesso sente il pericolo e si allontana verso un luogo deserto.

Ma tanta gente ha bisogno della sua parola, lo cerca camminando a piedi. E quando Gesù sbarca sull’altra riva del lago, nel vedere tutta quella folla, si commuove, si ferma con loro e si mette a spezzare il pane della parola, il primo nutrimento di cui tutti abbiamo bisogno.

La Parola di Dio che riceviamo va comunicata con larghezza

La Parola di Dio, di Gesù, noi la conosciamo, l’abbiamo ricevuta. Ma non possiamo tenerla per noi, non possiamo tenerla nascosta, come Gesù ci ricorda quando dice: «Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa» (Mt 5,15). Perché anche oggi sono tanti quelli che cercano un cibo che sazia, un cibo che sia buono per la vita.

E Gesù si mette a dare questo cibo buono della sua Parola. E la folla ascolta perché nessuno dice le parole vere e buone che escono dalla sua bocca, tanto che passano ore e si fa sera. La parola di Gesù parla al cuore e dona forza, speranza, coraggio.

Una premura che fa andare oltre i nostri schemi

I discepoli di Gesù sono con lui, anch’essi hanno ascoltato. Ma non pensano secondo la parola ricevuta, continuano a pensare secondo la mentalità comune. Pensano di essere premuroso verso quella folla quando dicono a Gesù: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare».

Non hanno compreso che uniti a Gesù, nutriti dalla sua parola, quel poco che essi hanno, quelle poche risorse che hanno, anche se modeste, messe nelle mani di Gesù diventano forza e ricchezza. È questo il senso delle dodici ceste piene del pane e dei pesci avanzati: ad ogni discepolo, ad ognuno di noi, è consegnato uno di quei cesti perché senta la grave e dolce responsabilità di distribuire quel pane che la misericordia di Dio ha moltiplicato nelle sue mani.

Uniti al Signore possiamo compiere i suoi miracoli

Quando più noi ci liberiamo dall’avarizia che fa pensare solo a noi stessi, quando ci lasciamo riscaldare il cuore dal pane buono della parola del Signore, diventiamo non solo testimoni dei miracoli dell’amore, ma noi stessi siamo messi in condizione di continuare ad operare miracoli con la forza del Signore.

Ne siamo testimoni noi, ne sono testimoni i nostri amici poveri, con i quali condividiamo la gioia di essere accolti, abbracciati dla Signore, uniti dalla santa amicizia che viene dal Signore. E l’apostolo Paolo che lo dice con forza: «Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8, 38-39).

Intenzioni di preghiera

  • O Signore aiutaci a mettere, con fiducia, la nostra debolezza nelle tue mani per vedere il miracolo della povertà che diviene abbondanza.
  • O Signore, ascolta la nostra preghiera per le folle di questo mondo che sono come pecore senza pastore: perché possano incontrare la tua commozione e il tuo amore le guidi e le consoli. Aiutaci a non sottrarci mai alla responsabilità di dare loro noi stessi da mangiare.
  • Ti preghiamo o Signore per il il papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e con lui per tutti i pastori della tua Chiesa: perché sappiano guidare sempre con amore il gregge che hai loro affidato.
  • O Signore accogli le invocazioni che ti presentiamo in particolare nella tua misericordia senza confini ascolta la preghiera di chi è malato, solo, anziano e si affida a te e alla speranza della tua guarigione e della tua consolazione.
  • Ti preghiamo o Signore, tu che sfami le folle di questo mondo, fa’che le ferite della guerra, della fame e dell’abbandono di cui soffrono molti paesi, possano essere guarite. Fa’ che la pace, salvezza per ogni popolo, venga presto. Veglia sulla vita di Mar Gregorios Hibrahim e di Paul Yazigi, di padre Paolo Dall’Oglio e di quanti ancora sono sequestrati e in pericolo.
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