parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 22/06/14

Festa del Corpus Domini
   

Letture: Deuteronomio 8, 2-3.14-16; Salmo 147; 1 Corinzi 10, 16-17; Giovanni 6, 51-58.

 

cena
«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui»

Dal Vangelo di Giovanni, capitolo 6, versetti da 51 a 58

Gesù disse alla folla:

51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

52Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

53Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

GESÙ E I POVERI, VERO CIBO CHE CI NUTRE

La festa del Corpo del Signore

Oggi è la festa del Corpus Domini, la festa del Corpo del Signore. Ma che cosa è questo Corpo? È il corpo di Gesù che si formò nel seno di Maria, che diede alla luce nella grotta di Betlemme. È il corpo che vediamo guardando il crocifisso. È il corpo di Gesù che si dona a noi nel pane e nel vino consacrato, che si fa nostro cibo.

Ma il corpo del Signore è anche il corpo dei poveri, delle persone sole, delle persone che fuggono dai paesi dove c'è la guerra. Non meravigliatevi di questa affermazione. È Gesù stesso che c'è lo ha detto, quando si è identificato con i poveri: «ogni volta che aiutate un povero, un malato, uno straniero, un bisognoso, lo avete fatto a me!» (cfr. Mt 25, 31ss).

Gesù: il pane vivo che ci nutre

Per invitarci a farlo entrare nella nostra vita, Gesù si paragona al pane: «io sono il pane vivo disceso dal cielo». Pane vivo, cioè un cibo che dà la vita, che fa vivere. E poi spiega: «il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». È il pane della sua Parola, il pane dell’Eucaristia. Ma papa Francesco ha detto: «i poveri sono la carne sofferente di Cristo ... Il mistero del Corpo e Sangue di Cristo è andare a dividere il pane con l'affamato, curare gli ammalati, gli anziani, quelli che non possono darci niente in contraccambio: quello è non vergognarsi della carne!».

Durante la visita di domenica scorsa alla Comunità di sant’Egidio, il papa ha detto: «la preghiera consiste nell'ascoltare la Parola di Dio - questo pane, il pane che ci dà forza, che ci fa andare avanti. E poi consiste nel volgere gli occhi a lui. Chi guarda il Signore, vede gli altri ... Vedere gli altri, vedere i più poveri ... L’attenzione a loro diventa incontro, abbraccio».

Entri in noi la tenerezza e la misericordia di Gesù

Quando Gesù ha detto ai Giudei «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna», essi non capivano e si chiedevano: come è possibile? «Mangiare la mia carne e bere il mio sangue» significa far entrare dentro di noi la forza del suo amore, della sua tenerezza, della sua misericordia, della sua compassione. Farlo entrare dentro di noi è lasciarci trasformare da lui, diventare una cosa sola con lui: «siano una sola cosa come io e te, o Padre, siamo una sola cosa» (Gv 17,22).

Ma unione con Gesù significa anche unione con la sua carne, che sono i poveri; come ha spiegato il papa: «vedo tra voi molti anziani ... il comportamento verso gli anziani è un indicatore per vedere la qualità di una società. Quando gli anziani sono scartati, sono isolati e a volte si spengono senza affetto, è un brutto segno!»

E poi ha aggiunto: «Quanto è buona quell'alleanza tra giovani e anziani in cui tutti ricevono e tutti donano! Gli anziani e la loro preghiera sono una ricchezza per la comunità cristiana, per la Chiesa. Un popolo che non custodisce i suoi anziani è un popolo senza futuro ...dai poveri e dagli anziani si inizia a cambiare la società».

Facciamo crescere la compassione e la tenerezza, l’amicizia

Anche i poveri sono corpo di Cristo, carne di Cristo ... Facciamo crescere la compassione nel cuore della società, la compassione e la tenerezza, facciamo crescere l'amicizia, al posto dell'inimicizia e dell'indifferenza.

Gesù ci ripete oggi: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me è io in lui». La Parola, l'Eucaristia, i poveri: ecco la carne di Cristo. Non possiamo dire di amare Dio se non amiamo i fratelli di Gesù, i più piccoli: «chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede» (1Gv 4,20).

C’è un divorzio fra il sacramento dell’altare e il sacramento del povero che bisogna ricomporre. Io non posso andare in Chiesa, fare la comunione e poi non mi interesso di quelli che soffrono, che sono soli, dimenticati. Sono carne di Cristo. La festa del Corpus Domini ci spinge a vivere l’amore a Gesù e l’amore ai poveri, insieme: due amori che non possono essere scissi.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore, tu che ti sei fatto cibo per tutti e ci hai mostrato dove giunge l’amore di Dio, rinnova la nostra vita, apri il nostro cuore al tuo amore senza confini, insegnaci a non risparmiarci per aiutare chiunque è nel bisogno.
  • Ancora pieni di gioia per la visita di Papa Francesco, ti preghiamo o Signore di proteggerlo, di sostenerlo e guidarlo nel suo ministero. Tu che nutri continuamente il tuo popolo con il pane di vita eterna, proteggi e guida il nostro vescovo Crescenzio, custodisci nell’unità la Chiesa sparsa su tutta la terra, perché sia in Te un solo corpo e un solo spirito.
  • Ti preghiamo, o Signore, per noi che spezziamo insieme il pane della vita e ci nutriamo al calice della salvezza, perché sempre impariamo a condividere con generosità il pane terreno e a soccorrere i poveri, gli affamati, gli assetati, coloro che sono nel dolore e nell’indigenza.
  • Accogli al termine di questa settimana, o Signore, le invocazioni che ci sono state affidate. Ti preghiamo per tutti i profughi, per chi fugge dalla miseria e dalla guerra, per coloro che hanno perso la vita in mare e perché il nostro mondo si apra all’accoglienza di tutti.
  • O Signore, ascolta la nostra preghiera per la pace in ogni luogo dove è ancora guerra, perché cessi il tempo dell’odio e si torni a cercare una via di riconciliazione. Proteggi la vita di Mar Gregorios Ibrahim, di Paul Yazigi, di Padre Dall’Oglio e di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo in Siria.
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