parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 19/01/14

2a Domenica Tempo Ordinario
   

Letture: Isaia 49,3.5-6; salmo 39; 1 Corinzi 1,1-3; Giovanni 1, 29-34

 


«Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo».

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 1, versetti da 29 a 34

29Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, Giovanni disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!

30Egli è colui del quale ho detto: «Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me». 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui.

33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: «Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo».

34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

CON GESÙ, AGNELLO DI DIO, POSSIAMO VINCERE OGNI DIVISIONE

Gesù, colui che toglie il peccato del mondo

Ascoltare il Vangelo e accoglierlo nella nostra vita è un motivo di gioia. Perché il vangelo ha il potere di cambiare la nostra vita e per mezzo nostro cambiare anche il mondo che ci circonda. Noi cristiani non possiamo essere passivi dinanzi a quello che accade, pensando di salvarci ripiegati su noi stessi.

Oggi il Vangelo ritorna sulla figura di Giovanni Battista che con la forza della sua fede ci indica Gesù come colui da seguire, che ha il potere di cambiare questo mondo, di vincere il male che semina divisioni, produce sofferenze e morte: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». Dalla sua profonda fede viene questa indicazione per noi: «Io ho visto lo Spirito discendere su di lui come una colomba dal cielo e rimanere su di lui».

C’è bisogno di amore per rendere migliore l’umanità

Lo Spirito che si posa su Gesù è l’amore di Dio che viene comunicato a noi. Quello di cui ha bisogno l’uomo è l’amore, la crisi fondamentale da cui dipendono le altre crisi è quella dell’amore. Senza amore tutto diventa più complicato.

Due eventi celebra la Chiesa oggi in ogni parte del mondo: la giornata mondiale del migrante e la settimana di riflessione e preghiera per l’unità dei cristiani, assieme a tutte le altre chiese cristiane.

Dagli italiani emgrati all’estero agli immigrati di oggi

Cento anni fa papa Pio X, nel 1914, pochi mesi prima dello scoppio della Prima Guerra mondiale, toccato dal dramma di milioni di italiani emigrati all’estero dagli inizi del secolo, chiamò tutti i cristiani a pregare per i migranti. Oggi papa Francesco ci invita ad essere vicini a coloro che giungono nel nostro paese in cerca di una vita migliore.

Migranti e rifugiati – scrive il papa nel suo messaggio - non sono pedine sullo scacchiere dell’umanità. Si tratta di bambini, donne e uomini che abbandonano o sono costretti ad abbandonare le loro case per varie ragioni, che condividono lo stesso desiderio di conoscere, di avere, ma soprattutto di essere di più.

Queste persone subiscono violenze, sfruttamento, discriminazione, emarginazione, spesso guardati con sospetto e ostilità. Nei loro confronti c’è bisogno di passare da un atteggiamento di difesa e di paura, di disinteresse o di emarginazione, ad un atteggiamento che abbia alla base la “cultura dell’incontro”, l’unica capace di costruire un mondo più giusto e fraterno.

Gli stranieri sono nostri fratelli

La Chiesa è chiamata ad essere il Popolo di Dio che abbraccia tutti i popoli portando loro l’annuncio del Vangelo. Gesù, agnello di Dio, viene a togliere il peccato del mondo: il peccato della divisione, del pregiudizio, della violenza, della discriminazione.

Ogni essere umano è figlio di Dio. Si tratta di vedere nel rifugiato che giunge da noi non solo un problema da affrontare, ma un fratello e una sorella da accogliere, rispettare e amare. Il Vangelo ci chiede di essere una comunità aperta, nella quale cresce una nuova umanità, una umanità per cui ogni terra straniera è patria e ogni patria è terra straniera.

Pregare per superare la divisione delle Chiese cristiane

L’altro evento – la settimana di riflessione per l’unità dei cristiani – ci mette dinanzi alla realtà di noi cristiani, che siamo divisi. Le nostre Chiese e comunità non sono solo diverse, ma divise. Le divisioni sono ancora tra di noi. E Gesù ha pregato anche per noi, perché nel nostro cuore venga sanata ogni divisione

Siamo chiamati a rispondere alla preghiera di Gesù perché siamo una sola cosa. Rinunciamo all’ignoranza dell'altro, a vivere senza amore. Dobbiamo tutti convertirci all’amore. Sono stati momenti molto belli quelli vissuti in questi anni nell’incontro con cristiani delle Chiese ortodosse e con le Chiese evangeliche e valdesi. Incontri che vogliamo continuare ad avere, che ci fanno crescere nella conoscenza vicendevole e nell’amore.

Nella liturgia bizantina, prima di introdurre la professione di fede, il Credo, il diacono dice: "Amiamoci gli uni gli altri, affinché in unità di spirito professiamo la nostra fede". Con sentimenti di amore verso le altre chiese e verso i nostri fratelli e sorelle che vengono da altri paesi, professiamo ora la nostra fede. Credo in Dio Padre onnipotente ….

Intenzioni di preghiera

  • Signore Gesù, Agnello di Dio, preservaci dal male e perdonaci. Fa’ che come Giovanni Battista sappiamo indicarti agli uomini e alle donne come Colui che libera i cuori da ogni egoismo e li apre all’amore di Dio.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la Santa Chiesa perché sappia guidare ogni uomo verso la salvezza e sia segno di unità e di pace in questo mondo. Sostieni il Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Ti preghiamo, o Signore, in questa settimana di preghiera per l’unità tra i cristiani, perché tutti i tuoi figli siano unanimi nel confessare la fede e concordi nel renderti lode, per una profonda e piena comunione nel tuo amore.
  • Al termine di questa settimana ti presentiamo, o Signore, le intenzioni che sono state affidate alla nostra preghiera: in particolare ti invochiamo per tutti malati, dona loro guarigione e salvezza.
  • Ti preghiamo, Signore, per tutti gli stranieri che giungono nel nostro paese; aiutaci a superare l’atteggiamento di difesa e di disinteresse, per andare loro incontro e riconoscerli come nostri fratelli e sorelle.
  • O Signore, noi ti preghiamo per la pace in ogni luogo dove non c’è pace. Fa’ che cessi ogni violenza in Centrafrica, in Sud Sudan, in Siria e veglia sul mondo intero. Ricordati dei vescovi Mar Gregorios Hibraim e Paul Yazigi, proteggi la loro vita e quella di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo.
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