parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 02/06/13

Festa del Corpus Domini /C
   

Letture: Genesi 14,18-20; salmo 109; 1 Corinzi 11,23-26; Luca 9,11b-17.

 

Moltiplicazione
Gesù dava ai discepoli i pani
perché gli distribuissero alla folla.

Dal Vangelo di Luca capitolo 9, versetti da 11b a 17

11Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».

13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».

14C'erano infatti circa cinquemila uomini.

Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.

17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

NOI SIAMO FATTI PER LA COMUNIONE E DIO CI AIUTA A VIVERLA

Ascoltare il Signore per essere trasformati

Nella festa del Corpus Domini il Vangelo ci presenta Gesù assieme ai discepoli, attorniato da una folla che ascolta le sue parole. Egli parla del Regno di Dio, un modo nuovo di essere, di vivere, che nasce proprio dall’ascolto della sua Parola. Questo ascolto fa nascere in noi sentimenti nuovi e ci rende capaci di operare con la forza di Dio.

I discepoli sono appena tornati da un giro in diversi villaggi. Erano andati ad annunciare il regno di Dio e a guarire le malattie, senza portare nulla con sé. Avevano solo la forza del Signore che li aveva inviati.

La vita come dono a Dio e agli altri

Sono tornati e si mettono a raccontare tutto quello che avevano fatto. Ma tanta gente continua a cercare Gesù per ascoltarlo e chiedere guarigione per i loro malati. E qui sentiamo posta una domanda a ciascuno di noi: come io seguo Gesù?

Egli ci ricorda che seguirlo vuol dire uscire da noi stessi e fare della nostra vita non un nostro possesso, ma un dono a Lui e agli altri.

Frattanto sta per farsi sera. Gesù e i discepoli guardano a quella folla. Ma pensano in modo diverso: Gesù vede che quella folla si trova all’aperto, lontano dai luoghi abitati, mentre si fa sera e pensa a come aiutarli. I discepoli pure si preoccupano per loro, ma chiedono a Gesù di congedare la folla perché vada nei paesi vicini a trovare cibo e alloggio.

La tentazione di pensare solo a se stessi

Ecco la soluzione dei discepoli: ognuno pensi a se stesso! Congedare la folla! Ecco la tentazione che tante volte abbiamo anche noi! Non ci facciamo carico delle necessità degli altri, congedandoli con una buona parola: «Speriamo che Dio ti aiuti!».

La soluzione di Gesù va in un’altra direzione, che sorprende i discepoli – che pure avevano operato aiutando tante persone, pur essendo stati inviati da Gesù senza mezzi: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche» (Lc. 9,3).

Avevano fatto questa esperienza bella, ma tornano a pensare coi pensieri di sempre. Restano sorpresi quando Gesù dice: «Voi stessi date loro da mangiare». Come è possibile che siamo noi a dare da mangiare a tanta gente? «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente» (Lc. 9, 13).

Operare per la comunione

Ma Gesù non si scoraggia e chiede ai discepoli di far sedere la gente in comunità di cinquanta persone. Poi alza gli occhi al cielo, recita la benedizione, spezza i pani e li dà ai discepoli perché li distribuiscano.

Questo è un momento di profonda comunione: la folla dissetata dalla parola del Signore e ora nutrita dal suo pane di vita. Il Vangelo annota: «Tutti mangiarono a sazietà».

Anche noi siamo oggi riuniti attorno alla mensa del Signore, dove ascoltiamo la sua Parola e ci nutriamo del suo Corpo e del suo sangue. Così egli ci fa passare dall’essere moltitudine all’essere comunità, ci fa passare dall’anonimato alla comunione.

L’Eucaristia: sacramento di comunione

L’Eucaristia è il sacramento della comunione, che ci fa uscire dall’individualismo per vivere insieme al seguito di Gesù. E qui sentiamo subito la domanda fatta a noi, a ciascuno: come io vivo questo incontro della domenica?

Lo vivo in modo anonimo o come momento di vera comunione con il Signore, ma anche con tutti i fratelli e sorelle che condividono questa stessa mensa? Quale importanza ha per noi la celebrazione della santa Liturgia?

Quell’invito di Gesù ai discepoli, lo sentiamo fatto anche a noi - «voi stessi date…», dare, condividere. Che cosa condividono i discepoli? Quel poco che hanno: cinque pani e due pesci. Ma sono proprio quei pani e quei pesci che nelle mani del Signore sfamano la folla.

E sono proprio i discepoli smarriti di fronte alla incapacità dei loro mezzi, alla povertà di quello che possono mettere a disposizione, che fanno accomodare la gente e distribuire – fidandosi della parola di Gesù – i pani e i pesci che sfamano la folla.

Mettere a disposizione quel poco che siamo e che abbiamo

Questo ci dice che nella Chiesa e anche nella società dobbiamo saper mettere a disposizione di Dio quello che abbiamo, le nostre umili capacità e mezzi, perché solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda e porterà molto frutto.

Nell’Eucaristia Dio si fa vicino a noi, si dona a noi, condivide il nostro stesso cammino, anzi si fa cibo, il vero cibo che sostiene la nostra vita anche nei momenti di durezza della vita o di ostacoli che rallentano il cammino.

Nell’Eucaristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono; e quel poco che abbiamo, che siamo, se condiviso, diventa ricchezza, perché la potenza dell’amore di Dio scende nella nostra povertà e la trasforma.

Lasciamo che il Signore ci trasformi, lasciamoci guidare ad uscire dal mio piccolo recinto, a non aver paura di donare, di condividere, di amare Lui e gli altri. Seguendo il Signore ogni giorno, saremo strumenti di comunione, condividendo con lui e con il nostro prossimo quello che siamo.

Allora la nostra esistenza porterà molti frutti.


Intenzioni di preghiera

  • Pieni di fede e di amore riconoscente ti ringraziamo, o Signore, per il dono dell’Eucarestia, memoriale perenne del tuo sacrificio e realtà sacramentale della tua presenza in mezzo a noi.
  • Ti preghiamo, o Signore, per noi che spezziamo insieme il pane della vita e ci nutriamo al calice della salvezza, perché impariamo a condividere con generosità il pane terreno e a soccorrere i poveri, gli affamati, gli assetati e tutti coloro che sono nel dolore.
  • O Signore, tu che nutri continuamente il tuo popolo, dona alla Chiesa sparsa su tutta la terra, la gioia di sentirsi un solo corpo in Cristo. Proteggi e sostieni il Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Ti presentiamo, o Signore, tutte le invocazioni che sono state affidate alla nostra preghiera: accoglile nel tuo amore, esaudiscile per la tua grande misericordia. Ti preghiamo particolarmente per coloro che sono malati: liberali dal male, dona loro il tuo conforto e la tua salvezza.
  • O Signore, fa’ che il pane eucaristico diventi pane della concordia e aiutaci a coltivare sentimenti di pace nel nostro cuore. Che la pace sia quel lievito capace di cambiare l’umanità intera sconfiggendo ogni spirito di inimicizia. Veglia Signore sulla Siria e proteggi la vita dei vescovi Mar Gregorios Ibrahim e Paul Yazigi.