parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 08/07/12

14a Domenica Tempo Ordinario /B
   

Letture: Ezechiele 2,2-5; Salmo 122; 2Corinzi 12,7-10; Marco 6,1-6.

 


"Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria tra i suoi parenti e in casa sua"

Dal Vangelo di Marco capitolo 6 versetti da 1-6.

1 Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.

2Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani?

3Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.

4Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».

5E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6aE si meravigliava della loro incredulità.

6bGesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando.

dio resiste ai superbi ma da grazia agli umili

L’atteggiamento con cui si accoglie il Signore

Gesù, dopo aver visitato città e villaggi della regione, aver manifestato attraverso parole e gesti la forza dell’amore di Dio, torna nel piccolo paese dove era cresciuto e vi era rimasto fino all’età di trent’anni.

In un piccolo paese come Nazareth tutti si conoscevano, si sapevano bene le cose dell’uno e dell’altro. La famiglia e i parenti di Gesù erano persone comuni, normali; i mestieri che essi facevano non erano granché, al tempo di Gesù i carpentieri e i falegnami non avevano una particolare reputazione.

Per questo si meravigliano di quello che hanno sentito di lui e anche delle parole stesse che hanno ascoltato nella sinagoga: «molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data?».

Siamo disponibili a lasciarci cambiare la vita dal Signore?

Da una parte c’è l’orgoglio di avere un loro cittadino divenuto importante, dall’altra c’è il rifiuto ad accettare che egli potesse essere uno che parlasse con autorità sulla loro vita e sui loro comportamenti. Non poteva pretendere in nome di Dio un cambiamento della loro vita, del loro cuore, dei loro sentimenti.

C’è molto da riflettere personalmente su questo comportamento dei concittadini di Gesù, sul loro rifiuto, di fatto, di prendere sul serio le sue parole e cambiare vita. In qualche modo possiamo riconoscerci simili agli abitanti di Nazareth. Anche noi conosciamo Gesù sin da piccoli, abbiamo sentito parlare di lui al catechismo, siamo entrati tante volte nelle chiese dove si legge il Vangelo, si celebra la liturgia. È qualcosa che conosciamo bene.

Dio può operare in colui che tende la mano e chiede aiuto

Ma siamo disposti a prendere sul serio le sue parole, i suoi inviti al cambiamento di mentalità, di modo di vivere, a guardare con occhi diversi coloro che sono visti male, trattati con durezza perché stranieri, anziani che non sono più autosufficienti?

Gesù – dice il vangelo – «non poteva operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì». Dio può operare in colui che tende la mano e chiede aiuto. Dio non ascolta l’orgoglioso, come Gesù stesso ci insegna con la parabola del fariseo e del pubblicano: il fariseo orgoglioso rimase col suo orgoglio mentre l’umile pubblicano fu sanato nel suo cuore.

Dio volge il suo sguardo sull’umile e sul povero, sul malato e sul bisognoso. Gli abitanti di Nazareth volevano che il loro paesano operasse qualche miracolo e non avevano capito che non si trattava di fare prodigi per essere famoso. Chi avanza pretese non è sulla via per incontrare Dio.

Anche oggi il Signore continua a parlare col suo Vangelo

Il Vangelo predicato a Nazareth viene predicato anche a noi in questo tempo. Viene annunciato nella liturgia e lo abbiamo anche nelle nostre case. Ma troppe volte rimane relegato in qualche angolo o scaffale e non lasciamo che parli alla nostra vita.

Ma ascoltiamo o non ascoltiamo – come dice il Signore al profeta Ezechiele – egli è fedele, la Parola di Dio non tace e il vangelo sarà sempre predicato. Chi lo accoglie e lo mette in pratica salva la sua vita.

Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica

Beati noi se staccandoci dalla mentalità comune (come quella dei nazareni e come quella comune a tanti in questo tempo), ci poniamo con l’atteggiamento di quei pochi malati che chiedevano aiuto e conobbero il potere di guarire e di cambiare il cuore che viene dal Signore che anche oggi passa accanto a noi e chiede di poter agire nella nostra vita.

Dio si presenta a noi servendosi di gente comune, non con prodigi o parole altisonanti, ma con la semplice parola del vangelo e con i gesti concreti della carità. Con l’atteggiamento umile di chi è bisognoso e chiede aiuto, il Signore potrà operare nella nostra vita e fare di noi uomini e donne dal cuore nuovo, mossi dal suo amore.

Intenzioni di preghiera

  • Signore, perdonaci per quando abbiamo chiuso il cuore e reso inefficace la tua Parola, guarisci la nostra incredulità e serviti della nostra debolezza per manifestare al mondo la tua potenza rigeneratrice.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la nostra Comunità perché non si lasci intimidire dal male, ma annunci fiduciosa e con franchezza a tutti gli uomini il tuo regno.
  • Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché sperimenti la fecondità dei carismi che le elargisci e guidi gli uomini e le donne a seguirti in questo tempo.
  • Al termine di questa settimana, Signore, accogli le invocazioni che, affidate alla nostra preghiera, ti presentiamo. Fa’ cessare ogni guerra, il livore dell’odio e ogni male : che la pace venga presto nei luoghi dove si ode il fragore delle armi.
  •  Ti preghiamo, o Signore, per tutti quelli che sono malati, che sono nel dolore, nell’afflizione: ricordati di loro, visitali, fortificali, dona loro la tua salvezza