parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 06/01/12

Epifania del Signore
   

Letture: Isaia 60,1-6; Salmo 71; Efesini 3,2-3.5-6; Mt 2,1-12.

 


"Si prostrarono e lo adorarono"

Dal Vangelo di matteo capitolo 2 versetti da 1 a 12.

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».

3All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.

10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

dio si e' manifestato e continua a manifestarsi

La forza di attrazione del Bambino di Betlemme

La nascita di Gesù che avviene lontano dai centri del potere, trascurabile agli occhi dei potenti, mostra sin dall’inizio una forza di attrazione, che è continuata a manifestarsi lungo la storia e ad attirare tanti uomini e donne a tutte le latitudini. Questa manifestazione continua ad attuarsi ai nostri giorni, sotto i nostri occhi, realizzando il comando di Gesù dato ai discepoli, che troviamo in chiusura del vangelo di Matteo: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli” (28,19).

Viviamo in un tempo di crisi economica, ma più ancora, forse, crisi di valori umani; un tempo in cui diventa più facile rinchiudersi in se stessi, pensando a salvare i propri interessi. Ma siamo testimoni che anche in questo tempo sono tanti che si sono messi in cammino come i magi, sono partiti come i pastori in cerca del bambino che è nato.

Una luce che splende nelle tenebre

Il Natale che abbiamo vissuto in questi giorni è stata una epifania continua della luce del Signore, da cui tanti sono stati raggiunti, a cui tanti hanno guardato alzando gli occhi da se stessi, non solo nella nostra città e nel nostro paese, ma alle diverse latitudini nei diversi continenti.

Dinanzi alla novità di questo Natale non possiamo restare ancorati alle nostre abitudini, anche buone, ma come ingessate in una misura troppo stretta. Il profeta Isaia vissuto nell’ottavo secolo prima di Cristo, in un periodo di forti tensioni sociali e politiche, con coraggio indica come unica strada quella guardare in alto e riconoscere la luce che viene su di noi: “Alzati, rivestiti di luce, viene la tua luce, su di te risplende il Signore” (60,1-2).

Questa luce noi l’abbiamo vista: dal Bambino di Betlemme si è levata una grande luce che ha illuminato i volti e il cuore di tanti poveri e anche di tanti ricchi, venuti in cerca di quel Bambino. Una luce che ha curato la solitudine di tanti, ha risollevato dallo sconforto, ha illuminato anche ciascuno di noi, tante volte rifugiati nel nostro grigio, nella penombra delle nostre piccole sicurezze. Tutti siamo stati attratti e riscaldati da questa luce.

L’immagine di un futuro nuovo

Camminando insieme come i pastori che vanno a Betlemme, come i magi che vengono da lontano, tutti guidati da una luce che viene dal cielo, dalla Parola di Dio, abbiamo visto volti tanto diversi attorno allo stesso tavolo, in un clima di grande simpatia, di grande fraternità che avvolgeva tutti.

È l’immagine di un futuro nuovo per questo mondo, che è già iniziato. Vediamo il nostro mondo occidentale, uscito da Dio, iniziare a farsi accogliente, riconciliato, unito nella diversità.

È una luce che splende nelle tenebre di cuori rassegnati e che si diffonde sempre più.

Erode non riesce a fermare il cammino dei cercatori di Dio

Il Vangelo dell’epifania ci parla della presenza di Erode, con i suoi calcoli, la difesa dei suoi privilegi, i suoi inganni. Ma Erode non riesce a fermare il cammino dei cercatori di Dio. Con la luce che veniva dal cielo, la luce della stella, essi riprendono il cammino e trovano il bambino. E provano una gioia grande.

Hanno portato dei doni che hanno un significato simbolico profondo: lo riconoscono come Signore della propria vita, a lui si rivolgeranno con fiducia, disposti a imparare da lui a donarsi totalmente.

Anche oggi c’è Erode, c’è il signore del Male che continua ad operare

Anche noi non possiamo lasciarci prendere dal dubbio, dalla paura, dalla pigrizia con cui si cerca di sottrarsi all’attrazione della luce del Vangelo. Dopo questi giorni santi, belli, non possiamo ritornare per la strada di sempre, alle cose di prima. I magi imboccano un’altra strada. Da questi giorni di incontri così vari e ricchi di umanità, una strada nuova si apre per tutti noi, per tutta la comunità. È iniziata una nuova primavera, possiamo dire la primavera di Dio, una stagione dove essere tutti ministri di pace, camminando nella pace e dando pace.

Maria non solo conservava “tutte queste cose” nel suo cuore, ma le meditava. L’apostolo Paolo parla di ministero della grazia di Dio a lui affidato, un mistero che gli è stato rivelato: “che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo” (Ef.3,2-3.6).

Un ministero di grazia che il Signore ci affida, perché il mondo scopra o riscopra la sua vocazione all’unità, alla fraternità, la gioia del vivere insieme in pace.

A noi è stato affidato il ministero della grazia di Dio

C’è tanta rassegnazione intorno a noi, si è rinunciato a credere che questo mondo possa cambiare. Il Signore ci manifesta che invece è possibile. E noi l’abbiamo constatato. È il grande dono di questo Natale: io posso cambiare questo mondo, voi uniti a me, potete cambiare questo mondo, a cominciare da voi stessi. È un dono che diventa servizio: metterci a servizio di questo sogno, esserne strumenti, nutrendoci della Parola di Dio, del Vangelo, facendolo diventare vita, storia concreta.

Creare spazi di unità, di incontro, di simpatia, di fraternità: è un ministero di amore per cui spendersi con gioia e generosità per ricomporre le fratture, le divisioni della famiglia umana, riconducendoci tutti a quella unità delle origini, della creazione uscita dalle mani di Dio.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore, mentre facciamo memoria della tua manifestazione davanti al mondo, ti chiediamo la grazia di prendere parte alla tua missione, per vivere, servendo il vangelo, la responsabilità di rendere il mondo più vicino a te.
  • O Signore, principe della pace, dona al mondo, agitato da tanti conflitti e divisioni, di conoscere la tua pace.
  • Ti preghiamo, Padre, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché indichi al mondo intero la stella luminosa del mattino, Gesù Cristo Signore.
  • Come i Magi, ci inginocchiamo innanzi a Te, o Signore Gesù, per presentarti le invocazioni che sono state a noi affidate. Ti preghiamo per tutti i bambini, soprattutto per quelli più poveri, malati, soli e chiediamo al Bambino di Betlemme di proteggere la loro vita e di aiutarli con la sua benedizione a crescere come lui in età, sapienza e grazia.
  • Ti preghiamo, o Signore, per i cristiani che in tanti luoghi del mondo sono sottoposti a minacce, attentati, intimidazioni. Proteggi la loro vita, sostieni la loro fede e dona a tutti i tuoi figli nel mondo il desiderio di unità perché nell’amore reciproco rendano una testimonianza piena nel tuo nome.