parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 01/01/12

Festa di Maria Madre di Dio
   

Letture: Numeri 6,22-27; Salmo 66; Galati 4,4-7; Luca 2,16-21.

Preghiera per la pace nel mondo e per la fine di ogni guerra.


"I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia"

Dal Vangelo di Luca capitolo 2 versetti da 16 a 21.

 

16I pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.

17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.

19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Con Maria iniziamo il nuovo anno con un passo di pace

Cercare protezione per questo mondo ferito

“I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro”. Come è possibile? Guardiamo il nostro mondo.

Possiamo dimenticare le tensioni terribili che lo agitano, ma le tensioni sono profondissime e sembra non trovino soluzione. Il dialogo appare cedevolezza e la via pacifica per risolvere i conflitti sembra troppo debole di fronte ai rischi. Sono davvero tempi difficili i nostri. Non vogliamo iniziare l’anno in maniera dimentica, incosciente.

Abbiamo sentito il canto degli angeli illuminare la notte e proclamare la scelta di Dio: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”. Questo amore non è fare finta. È scelta, diventa carne. Ma anche diventa rischio, responsabilità, povertà. Deve essere così anche per noi guardando il nostro mondo. E come una madre siamo portati a guardarne le ferite, a provare apprensione per i pericoli, a cercarne protezione.

Non dimentichiamo le tante guerre dimenticate

Dio, a cui cantiamo la gloria nel più alto dei cieli, trova posto tra gli uomini? Trovano la pace gli uomini amati da lui ma umiliati dagli uomini stessi, che non sanno riconoscere negli altri né il fratello né l’immagine di Dio? Per amore degli uomini guardiamo il mondo intorno e sentiamo la fragilità della convivenza umana. Avvertiamo come insopportabile le tante, tantissime guerre dimenticate, ignorate da un mondo ricco che non vuole soffrire nemmeno un po’, dimentico - e non perché non sappia, ma perché non si ferma come il sacerdote ed il levita della parabola.

Un mondo dimentico fugge i problemi. Ne è infastidito ma non vuole e non riesce a risolvere nulla perché questo significa impegno, passione, sporcarsi le mani.

Maria ci mostra il suo Figlio che porta pace

I Vangeli ci dicono che gli angeli avevano parlato del bambino a quei pastori, ma non è difficile pensare che anche Maria lo fece. Certamente lo presentò loro e forse senza di lei non avrebbero potuto comprendere quello che stava loro accadendo. Maria sapeva chi era quel figlio, tanto che con molta cura “custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore”.

La liturgia di questo giorno, con incredibile tenerezza, ci invita a guardare Maria per festeggiarla e venerarla come Madre di Dio. Sono passati sette giorni dal Natale, da quando i nostri occhi sono stati diretti verso questo piccolo bambino, verso tutti i piccoli e i deboli di questo mondo. Oggi la Chiesa sente il bisogno di guardare anche la Madre e farle festa.

È bene sottolinearlo: contempliamo lei, ma non la troviamo da sola. I pastori appena giunsero a Betlemme “trovarono Maria e Giuseppe e il bambino”. È bello immaginare Gesù bambino non più nella mangiatoia ma tra le braccia di Maria: lei lo mostra a quegli umili pastori e ha continuato a mostrarlo ancora agli umili discepoli di ogni tempo.

Mostriamo al mondo Colui che lo può cambiare

Maria che tiene Gesù sulle ginocchia o nelle braccia è tra le immagini più familiari e tenere del mistero dell’incarnazione. Nella tradizione della Chiesa d’Oriente è talmente forte il rapporto tra quella madre e quel figlio che non si trova mai un’immagine di Maria senza Gesù; lei esiste per quel Figlio, suo compito è generarlo e mostrarlo al mondo. È l’icona di Maria, Madre di Gesù, ma è anche l’immagine della Chiesa e di ogni credente: abbracciare con affetto il Signore e mostrarlo al mondo.

Come quei pastori, una volta usciti dalla grotta, se ne tornarono glorificando e lodando Dio, con la stessa energia e lo stesso slancio anche noi, usciti dalla celebrazione liturgica, dovremmo entrare nel nuovo anno che inizia. E sarebbe davvero una grande consolazione se ancora oggi qualcuno potesse scrivere che tutti quelli che udirono “si stupivano delle cose che essi dicevano”.

Comunichiamo al mondo la gioia dell'incontro con il Bambino Gesù

Purtroppo la gente delle nostre città si stupisce per ben altre cose! Ma forse dobbiamo anche chiederci se ci sono “pastori” (e non mi riferisco solo ai sacerdoti; l’abbiamo già detto, ogni credente è “pastore”) che sanno comunicare alla gente delle nostre città la gioia dell’incontro con quel Bambino.

“Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Questa benedizione di Mosè che Francesco d’Assisi, uomo di pace, amava ripetere per i suoi fratelli la facciamo nostra, per tutti gli uomini, particolarmente per quelli che vivono in situazioni difficili ed in pericolo.

In ogni cosa rendiamo grazie a Gesù, figlio benedetto del Padre, maestro della nostra vita, che continua a colmarci d’ogni bene. Ora e sempre.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore Gesù, che sei venuto ad abitare in mezzo a noi, donaci di aprire a te la nostra vita come fece Maria. Ti preghiamo perché quest’anno che si apre sia un tempo di rinnovamento profondo: rendici assidui nell’ascolto della tua Parola, aperti all’azione del tuo spirito, fedeli e umili nel servizio.
  • O Signore, concedi al mondo di conoscere la pace e la riconciliazione: perché tutte le nazioni ritrovino la concordia e ovunque al fragore delle armi succedano canti di pace.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la Chiesa perché annunci il Vangelo da un estremo all’altro della Terra, perché a nessuno sia più nascosta la salvezza che hai preparato per i popoli. Sostieni Signore il Papa Benedetto, il nostro vescovo Crescenzio e tutta la Chiesa di questa città.
  • Ti preghiamo, o Signore, accogli le invocazioni che ti presentiamo e che sono state affidate alla nostra preghiera. Guida tutte le Comunità sulle strade del mondo perché siano Vangelo per il loro amore verso i poveri e gli oppressi, per la consolazione degli afflitti, per il soccorso degli affamati, la liberazione dei prigionieri, per chi cerca salvezza.
  • Ti ringraziamo, o Signore, per il Natale appena trascorso, perché hai visitato di nuovo la nostra vita, per la bellezza del banchetto attorno al quale con tanti poveri ci hai radunato nella gioia; perché sappiamo custodire e far crescere questo dono di pace in una familiarità senza confini.