parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 18/12/11

4a Domenica di Avvento
   

Letture: 2Samuele 7,1-5.8-12.14.16; Salmo 88; Romani 16,25-27; Luca 1,26-38.

 


"Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola"

Dal Vangelo di Luca capitolo 1 versetti da 26 a 38.

26Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».

35Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.

36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio».

38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

impariamo da maria ad essere umili
per poter accogliere l'annuncio del natale di gesu'

Farci attenti all’evento del Natale

Ci stiamo preparando ad un grandissimo avvenimento, di cui il mondo attorno a noi non sembra accorgersene. È un avvenimento che fa nuove tutte le cose, che ha il potere di cambiare la nostra vita e la vita del mondo. È l’avvenimento del Natale, la nascita di Gesù, qualcosa di impensabile: Dio che si fa uomo, l’Onnipotente che si fa debole, l’Eterno che entra nel tempo.

E la Chiesa che conosce le nostre debolezze, quanto possiamo essere distratti a questo evento, alla vigilia del Natale, a pochi giorni dal Natale che ritorna, ci pone innanzi colei che per prima si è trovata di fronte a questo evento e si è lasciata coinvolgere: Maria, l’umile giovane donna di Nazareth, già promessa sposa di Giuseppe. Perché anche noi ci lasciamo coinvolgere.

“Ecco, io vengo e faccio nuove tutte le cose”

Maria riceve un saluto che è invito a gioire prima ancora di poter conoscere qualcosa di molto grande, che cambierà la storia: Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”.

Per noi è difficile sintonizzarci con le cose nuove, abituati come siamo alla routine, alle solite cose, interrotte da qualche svago e da qualche emozione. Maria aveva la sua vita già segnata, si sarebbe sposata, avrebbe formato una famiglia con Giuseppe. Maria è giovane, molto giovane, non solo nel corpo, ma soprattutto nel cuore. Noi sappiamo che si può essere giovani nel corpo, ma già invecchiati nel cuore. E questo invecchiamento fa vivere senza sogni, fa morire la speranza, ci rende rassegnati su noi stessi e sugli altri.

Maria è giovane nel cuore e si lascia sorprendere, si lascia prendere da questo annuncio, che pure le provoca turbamento, fa nascere in lei nuove domande. Ma si apre al mistero, a qualcosa che è impossibile secondo gli uomini, ma che è possibile a Dio. E questa apertura avrebbe cambiato totalmente la sua vita. Maria diventa la Madre di Dio, colei da cui nasce Gesù, il Salvatore; Maria dà inizio alla Chiesa, di cui suo figlio è il capo; e lei è la prima discepola, seguita da tanti altri discepoli che andranno a formare quel corpo composto di tante membra che è la Chiesa.

Impariamo da Maria a coinvolgerci nel grande mistero di amore di Dio

In Maria Gesù prende corpo, per suo mezzo Dio si fa visibile e presente. È Maria che lo mostra al mondo, come lo mostrerà ai pastori e ai Magi, a coloro che si recheranno da lei, mossi da un annuncio che anch’essi hanno ricevuto.

Da questa storia di Maria noi abbiamo molto da imparare, da comprendere. Dio si vuole servire di noi per essere manifestato al mondo, per essere mostrato concretamente agli uomini di questo tempo, di questa generazione, alle nuove generazioni.

E Maria è per noi il modello di coloro che accolgono la novità che è la venuta del Figlio di Dio nel mondo. Gli orgogliosi, gli arroganti non saranno mai in grado di accogliere questa novità che porta salvezza al mondo. Dio cerca gli umili di cuore, i miti, che si rendono disponibili alla novità dell’annuncio.

Dio continua a mandare il suo angelo

Anche noi siamo stati visitati in questo tempo, abbiamo ricevuto l’annuncio che il Signore vuole farsi presente in questo mondo, nel cuore degli uomini, dove c’è ancora buio, dove si è persa la speranza, nei luoghi da dove salgono lamenti di chi è nel dolore e chiede aiuto, chiede di essere ascoltato.

Il Natale viene per portare gioia, per riscaldare la vita di chi è ripiegato per il freddo e la solitudine. Maria si fa strumento privilegiato di questa vita nuova che si comunica per dare vita a chi vive spento di speranza, senza prospettive.

Noi possiamo diventare come Maria se sgombriamo il cuore da ogni asprezza, da pensieri tortuosi su noi e sugli altri, soprattutto se ci facciamo umili e ci lasciamo determinare dalla Parola di Dio, come Maria che dice: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Per Maria il Signore viene prima di tutto.

I poveri e gli umili si incontrano attorno al bambino di Betlemme

I poveri che incontriamo ci aiutano a diventare umili, ci rendono sensibili alla loro sofferenza e al dolore del mondo. E ci aiutano a riconoscere la straordinarietà di questa Parola che ci viene annunciata, ci spingono a prenderla sul serio e a gioire lodando il Signore.

Come fa Maria, come fanno gli umili discepoli di ogni tempo, al Signore rendiamo lode, lasciamoci confermare nel Vangelo che ci è stato annunciato, e attendiamo umili e gioiosi questo altro Natale, assieme a coloro che verranno come i pastori e siederanno con noi alla stessa mensa.

Intenzioni di preghiera

  • Ti ringraziamo, o Signore, per la testimonianza di Maria che ci coinvolge nell’attesa del tuo Figlio. Fa’ che sappiamo riconoscere i segni della tua visita nella nostra vita per esultare nella gioia e per renderti testimonianza davanti a tutti gli uomini.
  • O Signore, aiutaci a prendere parte al grande disegno d’amore del Vangelo e a vivere la speranza di cambiare il mondo servendo con generosità i nostri fratelli più poveri.
  •  Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa, perché sia ovunque nel mondo un segno dell’amore e dell’attenzione tua per i tuoi figli, particolarmente per quanti sono nella sofferenza, nella tristezza, nel dolore.
  • O Signore, ti presentiamo l’invocazione di tutti coloro che in questa settimana si sono affidati alla nostra preghiera. Tu vuoi che in Gesù brilli la stella della speranza per tutta l’umanità: fa che le ferite della guerra, dell’ingiustizia, dell’abbandono, possano essere guarite e tutti i popoli del mondo riscoprano il dono dell’unità e della pace.
  • O Signore, ti preghiamo per la comunità senegalese così duramente colpita a Firenze e per tutti gli immigrati nel nostro paese, perché la loro vita sia protetta e la loro domanda di futuro accolta. Aiutaci a vivere insieme nel rispetto e nell’amore per la dignità di ciascuno, edificando un mondo pacificato e libero da ogni odio.