parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 15/05/11

4a Domenica di Pasqua/A

   

Letture: Atti 2, 14.36-41; Salmo 22; 1Pietro 2, 20b-25; Giovanni 10,1-10.

 


"Io sono la porta delle pecore"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 10 versetti da 1 a 10

1 «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.

3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.

9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

gesu': il pastore buono della nostra vita

Gesù ci parla nel silenzio, lontani dal frastuono e dalla confusione

Viviamo in un tempo in cui sono in tanti a parlare ma pochi ad ascoltare. Ed essendo in tanti a parlare, facilmente le voci si sovrappongono, ognuno tende ad alzare la voce e alla fine si crea una grande confusione, senza che si possa aver sentito quello che diceva l’altro. Una confusione che si proietta anche dentro di noi, con tanti pensieri senza capire bene ciò che conta e che è bene per noi.

In questa confusione Gesù continua a parlare, ma egli non è uno che alza la voce. Per ascoltare la sua voce che ci chiama per nome, che vuole parlare al cuore di ciascuno, c’è bisogno di fare silenzio. Gesù stesso ce lo spiega: quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt. 6,6).

Il Signore ci parla attraverso il suo Vangelo

Prendi fra le tue mani il libro della Parola di Dio ogni giorno e sentirai la sua voce che ti parla, ti aiuta a vedere la strada da percorrere e ti “guida per il giusto cammino” – come dice il salmo. È facile iniziare la giornata senza prendere in mano questo libro e ritrovarsi a sera, affannati e stanchi. La Parola del Signore all’inizio del giorno è una forza e una luce che ci comunica la forza del suo amore e ci apre il cuore a quelli che incontreremo lungo il giorno.

Ma Gesù parla di un cammino non andando ognuno per conto proprio, ma di un cammino da fare insieme, con lui che ci precede e cammina avanti a noi. La sua Parola è il legame che ci unisce, fa di noi la sua famiglia, ci fa sentire vicini anche quando siamo sparsi nella città e ci riunisce a sera per la preghiera comune, perché la sua Parola ci aiuti a comprendere quello che abbiamo vissuto e come riprendere insieme il cammino.

Gesù è la via, la verità per la nostra vita

Gesù è il buon pastore della nostra vita, le sue parole non promettono cose che sembrano allettanti ma non sono vere, le sue parole conducono ai pascoli della vita, cioè ci comunicano una vita ricca di amore. Camminando con lui impariamo a sostare accanto a coloro dove non verrebbe di fermarsi. Le soste di Gesù sono accanto ai deboli che hanno bisogno di ristoro, di affetto, di aiuto.

Stando con lui la nostra vita viene salvata dalla perdizione, dal correre dietro cose che non soddisfano o solo per un momento sembrano darci gioia: sono gioie passeggere che non soddisfano la nostra fame e sete di vita.

Vivere donando quel poco che abbiamo, ci arricchisce di molto

Quando i discepoli di Gesù si trovano con lui dinanzi a migliaia di persone stanche e affamate, non pensano di poter fare qualcosa per loro: “Signore -  gli dicono – non abbiamo che cinque pani e due pesci. Che cosa è questo per tanta gente?”. Non sanno che Gesù può moltiplicare quel poco che hanno se lo mettono nelle sue mani. Si tratta di imparare da lui ad essere generosi nel donare quel poco che abbiamo e vedere che nel donare e donarsi si ripete il miracolo della moltiplicazione.

“Che cosa dobbiamo fare, fratelli?” – chiedono a Pietro e agli altri che sono con lui quegli uomini di Gerusalemme che si erano messi in ascolto, dopo i giorni della Pasqua. E Pietro risponde: “Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo … salvatevi da questa generazione perversa”.

La Pasqua: dono di una vita che risorge con Cristo

La Pasqua è il dono della vita nuova che sgorga dal crocifisso, che non rimane nella tomba ma risorge e chiama noi a risorgere con lui. Questo è il battesimo da ricevere e convertirci alla vita che sgorga dalla Pasqua. Conversione significa abbandonare il conformismo che ci appiattisce su quello che fanno gli altri; significa ascoltare la sua voce, che ci chiama per nome e lasciarci condurre fuori dai nostri pensieri, dalle nostre abitudini, dai nostri pregiudizi; e – liberati - andare con lui incontro a tutti.

L’incontro con coloro che soffrono genera in noi sentimenti veramente umani, crea comunione e mette in crisi il nostro egoismo, cura la nostra indifferenza; ci fa rinascere, ci riporta ad essere pienamente umani, a riconoscerci figli dell’unico Padre e fratelli, e assieme camminare in una via di pace.

Gesù è la porta della nostra vita: facciamo passare tutto attraverso di lui: pensieri, sentimenti, scelte quotidiane. Vedremo che tutto viene purificato dalla sua Parola benefica, tutto viene illuminato dalla sua luce, tutto viene trasformato dalla sua forza di amore. E la nostra vita abbonderà di frutti buoni per tutti.

Intenzioni di preghiera

  • Signore, aiutaci a far tacere i nostri pensieri per riconoscere la tua voce che ci chiama per nome, per incontrarti, accoglierti e vivere in pienezza.
  • Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché viva la missione del Vangelo facendosi vicina a tutti, guardando ogni singola persona con lo sguardo compassionevole di Gesù,  Buon pastore.
  • Ti preghiamo, o Signore, per tutti noi, perché le parole di Gesù ci incoraggino ad essere consapevoli e generosi nel donare quello che abbiamo, e in modo particolare quello che siamo, affinché il Signore possa anche oggi sfamare disagi e desideri di tanti cuori.
  • O Signore, noi ti presentiamo le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera: in particolare ti preghiamo per tutti gli immigrati, gli stranieri che approdano nel nostro paese, in condizioni di pericolo e di grande povertà: perché trovino accoglienza e sicurezza per la loro vita.
  • Ti preghiamo, o Signore, per tutti quei popoli lacerati dalle guerre. Perché gli uomini illuminati dallo Spirito si sentano figli dell’unico Padre, fratelli in Gesù e trovino presto le strade della pace.