parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 08/05/11

3a Domenica di Pasqua/A

   

Letture: Atti 2, 14.22-23; Salmo 15; 1Pietro 1, 17-21; Luca 24,13-35.

 

Emmaus
"Reesta con noi, perché si fa sera"

Dal Vangelo di Luca capitolo 24 versetti da 13 a 35

113Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.

15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?».

19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto».

25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. 28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.

30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».

33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Riflettere, con la parola del Signore, sul senso della Pasqua

L’incomprensione dei discepoli di Emmaus

I due discepoli di cui ci parla, oggi, il Vangelo di Luca, rappresentano in qualche modo tutti noi. Essi ritornavano tristi e rassegnati al loro villaggio, sconvolti dal fatto che Gesù da essi conosciuto e seguito, era morto senza difendersi, accusato ingiustamente e condannato ad una morte vergognosa in mezzo a due assassini.

Erano stati con Gesù, lo avevano visto compiere opere grandiose come la guarigione di ciechi e storpi, la resurrezione di Lazzaro; e poi erano rimasti affascinati dalle sue parole vive e chiare. Non si aspettavano che potesse finire in quel mondo.

La loro era stata una comprensione e una ricezione del suo messaggio in una maniera terrena: ogni cosa era stata letta con le categorie che sono anche le nostre: Dio è forte e combatte il male e vince con la sua potenza.

Non avevano compreso che la forza e la potenza di Dio è una forza di amore, una forza che non si esprime mai con la violenza anche a costo di apparire come uno sconfitto, proprio come Gesù è apparso nelle ore della passione e della sua morte in croce.

Meditando la Scrittura si conosce e si comprende la scelta di Dio

Anche noi abbiamo bisogno di ripercorrere le parole della Bibbia – proprio come Gesù nelle sembianze di uno sconosciuto viandante, si mette a fare con quei due discepoli che al pomeriggio di quel giorno di Pasqua se ne tornavano tristi e sconsolati al loro piccolo paese, considerando chiusa l’esperienza che avevano fatto con quell’uomo speciale, Gesù di Nazaret.

Avevano visto i suoi comportamenti con la donna adultera, avevano ascoltato il racconto del Padre misericordioso, la parabola del buon samaritano che si ferma accanto ad un uomo mezzo morto, avevano visto la liberazione di quella donna samaritana che non si sentì più oppressa dai giudizi di condanna che pesavano su di lei. Ma non avevano compreso.

Non avevano compreso che Dio è amore. E Gesù è venuto proprio a farci conoscere questa forza di Dio si manifesta nell’amore e chiama gli uomini a vivere questo amore. “Dio è amore – scrive Giovanni nella sua prima lettera - Chi non ama non ha conosciuto Dio; chi rimane nell’amore, rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv. 4,8.16).

Senza amore le nostre umanità diventano disumane

Oggi il nostro mondo ha bisogno di amore. I mali di questa società sono conseguenza della mancanza di amore, dopo che il pensare solo a se stessi ha reso gli uomini più avari, più egoisti e meno umani. L’amore verso i poveri non solo reca loro sollievo e ridona speranza, ma rende più umani coloro che si fermano accanto a loro.

Quei due discepoli, dopo la spiegazione paziente delle parole della Scrittura, fatta da Gesù lungo il cammino, sentono nel proprio cuore un affetto per lui, un legame che li spinge a trattenere il Signore nella loro casa, una volta giunti al piccolo villaggio di Emmaus, distante circa undici chilometri dalla capitale Gerusalemme.

E ai loro occhi si rivela l’identità di quel viandante che si era messo a camminare con loro, quando a tavola, Gesù ripete il gesto dell’ultima cena, quando aveva detto ai suoi: “prendete e mangiate, questo è il mio corpo; prendete e bevete, questo è il mio sangue”. In quel momento Gesù scompare, perché la sua presenza è qualcosa di profondamente interiore che l’uomo materialista fa fatica a percepire, immerso in ciò che è troppo terreno.

Assieme ai fratelli nella fede, abbiamo un futuro bello da comunicare

Ma ormai la gioia è entrata in loro, frutto di questo incontro, di questa comprensione della vera identità del Signore: “Dio ha manifestato il suo amore per noi, mandando nel mondo il suo Figlio; non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio” (1 Gv. 4, 9-11).

E questi due discepoli, nonostante sia calato ormai il buio della notte, senza indugio e senza paura tornano indietro, facendo di nuovo quel cammino fino a Gerusalemme per ritrovarsi con i fratelli, raccontare quanto avevano vissuto e ascoltare quello che gli altri – anch’essi – avevano vissuto. È la bellezza della fraternità, della comunione, dell’ascolto vicendevole, che fa continuare l’esperienza della vita con Gesù, il fermarci anche noi accanto ai poveri, liberati dalla indifferenza dinanzi alla tragedia che inghiotte tante persone in cerca di libertà e futuro nella nostra Europa.

Accogliendo questi nostri fratelli che fuggono dalla miseria e dalla guerra, noi sappiamo di accogliere Gesù stesso, che ha detto: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore, che risorto ti fai compagno del nostro viaggio per liberarci da ogni tristezza e delusione, per restituirci alla speranza: resta per sempre con noi e guidaci nelle vie della vita.
  • Fa’, o Signore, che attraverso l'ascolto della tua parola, si aprano i nostri occhi e si riscaldi il nostro cuore perché ti sappiamo riconoscere e amare nei fratelli che incontriamo, soprattutto nei più poveri e nei più bisognosi di consolazione.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la Chiesa, per il Papa Benedetto e per il nostro vescovo Crescenzio, perché sempre viva con responsabilità la comunicazione del Vangelo e la testimonianza della carità.
  • Signore, al termine di questa settimana, ti preghiamo di accogliere le intenzioni che ti presentiamo e che sono state a noi affidate: guarisci chi è malato, solleva ogni povero dalla sua miseria, libera i prigionieri, proteggi chi è in pericolo, sii tu difesa dei più deboli.
  • Ti preghiamo, o Signore, Tu che sei la Pace, libera il mondo dalla guerra e dona riconciliazione dove regna la divisione.