parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 09/01/11

Battesimo del Signore/A

   

Letture: Isaia 42,1-4.6-7; salmo 28; Atti 10,34-38; Matteo 3, 13-17.

 


"Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 3 versetti da 13 a 17

13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.

14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo:

«Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?».

15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui.

17Ed ecco una voce dal cielo che diceva:

«Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

camminiamo nell'umilta', dietro il signore

Il battesimo di Gesù: inizio umile della sua vita pubblica

Dopo i giorni santi del Natale, durante i quali abbiamo compreso meglio la scelta di Dio di inviare a noi il suo figlio nella debolezza di un bambino, siamo posti oggi dinanzi al primo passo di Gesù adulto che dà inizio così alla sua vita pubblica: il battesimo nel fiume Giordano per mezzo di Giovanni Battista.

Giovanni resta stupito nel vedere Gesù accodarsi agli altri per ricevere il battesimo di purificazione, non vorrebbe battezzarlo; gli dice: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. Possiamo dire che l’umiltà e la povertà con cui è iniziata la sua vita sulla terra, si manifesta anche nel battesimo e continua in tutto il seguito del Vangelo.

Scegliere per una vita sobria, cercando le ricchezze che vengono da Dio

Abbiamo molto da riflettere noi che viviamo in un mondo che continua a cercare l’accumulo di ricchezze e di danaro, come via alla sicurezza e alla felicità. Una via che si è rivelata falsa e ingannevole. In un tempo di crisi vediamo che c’è bisogno di ridurre i nostri consumi, spesso di cose non necessarie; e vediamo che l’ideologia del mercato libero che avrebbe portato a tutti maggior benessere è entrata profondamente in crisi.

L’esperienza del Natale vissuta insieme ci ha manifestato in maniera bella e chiara che anche col poco si possono fare cose grandi, perché il Signore è con quelli che non contano sui beni terreni ma su quelli che vengono da Dio.

Non è la forza fisica, non è la violenza ciò di cui abbiamo bisogno, c’è bisogno di bene, di bontà, di un bene gratuito che genera comunione fra gli uomini, che ci fa riconoscere fratelli gli uni degli altri.

Lo Spirito che scende su Gesù al Giordano, scende anche su coloro che lo invocano con umiltà

Dopo il Natale siamo chiamati ad imboccare con decisione la via che ci apre il Signore Gesù: una via chiara, percorsa con decisione e umiltà, nutriti e mossi dalla forza dello Spirito. Con Gesù siamo chiamati a pensare e ad agire in modo diverso alla mentalità corrente. E lo Spirito riversato nei nostri cuori rende possibile tutto ciò.

Il profeta Isaia descrive molti secoli prima della venuta di Gesù, i tratti che lo avrebbero contraddistinto:

Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento.

Vediamo in queste parole del profeta i tratti dell’agire di Gesù: senza mezzi umani, senza imposizioni, si avvicina a tutti, in ognuno cerca di far emergere posto nel suo cuore, dà valore ad ogni piccolo gesto come a quello della povera vedova che offre al tempio solo due spiccioli.

Ogni giorno guardare al Signore, ascoltarlo, seguirlo

I cieli si aprono su Gesù mentre viene battezzato da Giovanni e lo Spirito scende su di Lui per indicarci che con Gesù Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi e ad aprirci la strada che tutti possiamo seguire.

La voce che viene dal cielo è la voce di Dio che ci invita a seguire il suo Figlio: “Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento”. E sul monte della Trasfigurazione, la stessa voce dal cielo dice: “Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (Mt. 17,5).

Vivere ogni giorno guardando a lui, ascoltando lui, camminando dietro a lui, ci permette di non deviare nei comportamenti, nei pensieri, nelle scelte. Solo rimanendo ogni giorno in ascolto della sua Parola potremo continuare a crescere nella comprensione del dono grande che ci è stato fatto di una vita ricca di bene e bella e diventare sempre più generosi ed audaci nelle iniziative.

Nella pagina degli Atti (10,34), l’apostolo Pietro parla di sé e della sua comprensione che evolve e cresce in quello che egli sta vivendo, liberandosi da una visione ristretta che finiva con escludere alcuni dalla salvezza, dall’amore di Dio che raggiunge tutti: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”.

Crescere nella comprensione della vocazione che abbiamo ricevuto

Preghiamo il Signore perché ci aiuti a comprendere la vocazione che abbiamo ricevuto: operare ogni giorno per la riconciliazione fra gli uomini, aiutarli a vedere l’altro come fratello e non come nemico, portare la luce nei tanti luoghi bui di questo mondo, riscaldarlo con i piccoli gesti di amore che possiamo compiere.

In questo tempo sembra che non si riesca a pensare al futuro, ad operare per un futuro più giusto e umano; ci si rifugia facilmente nel presente, in una visione angusta ed egoista. Il Signore ci chiama ad “aprire gli occhi ai ciechi”, aiutare a vedere che c’è un futuro che discende dal Vangelo, che possiamo costruire insieme, che passa per la liberazione di tanti che vivono oppressi dalla rassegnazione, dalla solitudine, dalla povertà.

Il Signore ci conceda di vivere un anno ascoltando, operando, “beneficando e risanando” tutti coloro che sono prigionieri, bisognosi di respirare un’aria più calda, più fraterna, più umana.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore, mentre facciamo memoria del tuo battesimo, ti chiediamo la grazia di prendere parte alla tua missione, per vivere, servendo il Vangelo, la responsabilità di rendere il mondo più vicino a te.
  • Ti ringraziamo, o Padre, per il dono della tua Parola, che come acqua irrora la storia degli uomini e la nostra vita. Donaci di essere fedeli e assidui nell’ascolto, per poter attingere ai tesori che ci elargisci, per custodire la speranza, per cambiare noi stessi e il mondo.
  • Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa. Guidala sulle strade del mondo, perché annunci ovunque il Vangelo e orienti il cammino di tutti i popoli verso di te.
  • O Signore, ti presentiamo tutte le invocazioni che sono state affidate, lungo questa settimana, alla nostra preghiera. Ti preghiamo per tutti i bambini, gli adolescenti, i giovani: perché scoprano il desiderio di incontrarti e la gioia di servirti. Sostieni le nostre comunità nell’impegno di trasmettere il tuo Vangelo ai più piccoli.
  • Ti preghiamo, o Signore, perché si affermi la giustizia e la pace tra i popoli. Perché gli egoismi, le chiusure, gli interessi di parte cedano il passo alla misericordia e al senso del bene comune. Perdona l’umanità perché spesso le sue vie sono lontane dalla tue: disarma gli spiriti violenti e rafforza chi cerca la pace.