parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 06/11/11

32a Domenica Tempo Ordinario/A

   

Letture: Sapienza 6, 12-16; Salmo 62; 1Tessalonicesi 4, 13-18; Matteo 25,1-13.

 


"Vegliate dunque, perchè non sapete nè il giorno nè l'ora."

Dal Vangelo di Mattteo capitolo 25 versetti da 1 a 13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:

1 Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.

6A mezzanotte si alzò un grido: «Ecco lo sposo! Andategli incontro!». 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: «Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono».

9Le sagge risposero: «No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene».
10Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: «Signore, signore, aprici!». 12Ma egli rispose: «In verità io vi dico: non vi conosco».

13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.

la parola di dio e' l'olio per essere luce in questo mondo

L’attesa del regno di Dio

Tutti noi viviamo una vita che si svolge con i suoi ritmi nella quotidianità, a volte con piccole o grandi attese, altre volte contenti o accontentati di quello che abbiamo. Non ci sono molte attese, se non quelle legate all’età che abbiamo e alle mete che ci appaiono raggiungibili.

Gesù, nella parabola che racconta oggi a noi, ci parla di un senso diverso della nostra vita, ci paragona a dieci vergini che con le loro lampade attendono l’arrivo dello sposo. Il regno di Dio che Gesù è venuto a stabilire sulla terra è simile a queste dieci donne che attendono lo sposo.

Il rischio di accontentarsi di una vita scontata

Pur avendo la buona volontà di andare incontro allo sposo, nell’attesa si finisce per addormentarsi. Tanta buona volontà c’è in ciascuno di noi, desideri di rialzarsi, di fare qualcosa per gli altri, desideri di diventare migliori, più miti, più pacifici. Ma poi questo finisce con l’essere rimangiato dalla vita di tutti i giorni, dalle cose che ognuno deve fare, dalle incombenze, dalle urgenze della vita quotidiana.

Gesù ci dice che cinque di queste dieci vergini erano sagge e cinque stolte. Da che cosa dipende questa differenza. Tutte sono in attesa, tutte hanno le lampade accese con l’olio e tutte si addormentano. Sembrano uguali. Ma c’è una differenza che sembra piccola, in realtà non lo è: alcune hanno pensato che è sufficiente avere le lampade accese con l’olio, altre oltre a questo, hanno portato con sé anche una riserva di olio, nel caso l’attesa si dovesse prolungare.

La riserva d’olio che ci fa essere sempre pronti

Che cosa è questa riserva di olio che ci permette di non farci trovare impreparati ad accogliere lo sposo? La riserva d’olio è la Parola di Dio che riceviamo insieme ogni settimana, se veniamo a prenderla, nel giorno del Signore, la domenica.
Mentre entra in processione il libro della Parola di Dio, in mezzo alla nostra assemblea liturgica, tutti ci giriamo verso di lui, la seguiamo con lo sguardo, disponendoci già ad ascoltarla e accoglierla nel nostro cuore.

Dov’è lo sposo?

Ed è questa parola che ci fa essere pronti ad andare incontro allo sposo. Ma dove sta lo sposo? Come andare incontro a lui ed accoglierlo? Come riconoscerlo? La pagina del Vangelo che leggeremo nell’ultima domenica dell’anno liturgico, ce lo indica chiaramente:

"Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi". Io, dice il Signore. Io l'affamato, io l'assetato, io il nudo, io il prigioniero, io il carcerato.

A anche noi potremmo chiedere: ma quando mai abbiamo fatto questo? Noi non ti abbiamo mai visto. Non ti abbiamo mai visto forestiero, nudo, affamato, malato. E il Signore risponde: "Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".

Non facciamoci mai mancare l’olio della Parola di Dio

La Parola di Dio, il Vangelo che riceviamo ogni domenica, sul quale tornare durante la settimana, per non essere risucchiati e ripresi solo dalle nostre cose, essa è questa riserva di olio che ci fa essere pronti ad andare incontro allo sposo, a riconoscerlo.

A riconoscerlo nel grido che giunge dai paesi poveri, specialmente dall’Africa, dai popoli in guerra che aspirano alla libertà; ma anche dal grido degli anziani soli che invocano compagnia, dei poveri della nostra città sempre più numerosi ed abbandonati. È anche il grido di chi vive nell’angoscia, nello scoraggiamento.

Quest’olio della Parola di Dio ci fa accendere le piccole luci con le quali rischiarare il buio di una vita avara e tante volte anche triste. Abbiamo bisogno di quest’olio, di una riserva di amore e di generosità, perché in tanti entrino nella sala dello sposo per fare festa, respirino col respiro della famiglia allargata del Signore, dove ognuno ha un posto e può vivere una vita in maniera veramente umana.

Intenzioni di preghiera

  • Ti ringraziamo, o Signore, per il dono della santa Liturgia, per l’olio del Vangelo che viene riversato nei nostri cuori, perché i nostri giorni non siano spenti, ma cresca la nostra gioia e la nostra speranza.
  • O Signore, che ci inviti ad essere vigilanti, dona alla nostra comunità nuove energie d’amore, di saggezza e di generosità perché in un tempo in cui sono rare, tornino a splendere luci, là dove dominano le tenebre.
  • Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa, perché sappia suscitare in tutti il desiderio di cercare la tua sapienza e sempre cammini incontro a Te.
  • Accogli, o Signore, le invocazioni che ti presentiamo e che sono state affidate alla nostra preghiera. Ti preghiamo per tutti i defunti, per i tanti che nessuno ricorda. Tu Signore vuoi che nessuno vada perduto: ricordati di loro e di tutti, nel tuo Regno.
  •  Signore, aiutaci ad ascoltare il grido che si alza nella notte del nostro mondo: dall’Africa, dai giacigli dei malati, dagli anziani soli che cercano compagnia, dai poveri, dai carcerati, da chi è sprofondato nell’angoscia. Fa’ che alimentiamo la fiamma della speranza per chiunque ci chieda amore e conforto.