parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 06/03/11

9ª Domenica Tempo Ordinario/A

   

Letture: Deuteronomio 11,18.26-28.32; Salmo 30;  Romani 3,21-25a.28; Matteo 7,21-27.

 


"Chiunque aascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile
ad un uomo saggio "

Dal Vangelo di Matteo capitolo 7 versetti da 21 a 27

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
21Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22In quel giorno molti mi diranno: «Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?».

23Ma allora io dichiarerò loro: «Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!».

24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.

26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia.

27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

una parola che diventa vita

La frattura fra le parole, i pensieri e la vita

La nostra società vive nel tempo dei mass-media, delle tante parole e immagini che corrono da un capo all’altro del mondo. Tante parole ci raggiungono ogni giorno, tante parole che ascoltiamo e anche tante parole che noi pronunciamo.

Ma sappiamo bene come troppo spesso le parole non corrispondono ai pensieri e ai sentimenti che ci portiamo dentro. E la vita non si svolge coerentemente con le parole che pronunciamo.

Questa frattura è causa di incomprensioni, nasce da una sfiducia nei confronti degli altri e ci fa vivere una contraddizione fra il nostro pensare e il nostro agire.

C’è una frattura interiore che crea malessere, disagio, mancanza di serenità, perché manca quell’unità interiore che ci fa essere in pace con noi stessi e con gli altri.

In Gesù c’è una unità profonda

In Gesù noi scopriamo una connessione profonda fra la Parola che annuncia e la vita che vive quotidianamente. Egli ci manifesta quella unità profonda che lo lega al Padre; io e il Padre siamo una cosa sola – dice Gesù – chi vede me vede il Padre. Rivolto a Filippo dice (Gv.14,10): “Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere”.

La Parola di Dio, il Vangelo accolto, messo in pratica opera questa unità profonda fra noi e il Padre e fra noi e gli altri. Costruisce dei rapporti solidi, instaura dei legami profondi, possiamo dire con l’immagine usata da Gesù: costruisce una casa solida che resiste ai venti della vita, alle difficoltà, alle bufere.

Una Parola solida su cui costruire la nostra vita

La Parola del Signore è la roccia su cui costruire saldamente la nostra vita, i rapporti umani, una società giusta.

L’immagine della casa fondata sulla roccia è l’immagine di una umanità libera dai propri individualismi, resa fraterna e solidale da questa Parola che ci affratella.

Una Parola che non viene messa in pratica non incide nella nostra vita, rimane come il seme caduto sulla strada che non attecchisce e non porta frutto. Una Parola che informa i nostri pensieri, trasforma i nostri sentimenti crea una famiglia, crea una comunità di fratelli e sorelle, dove nessuno rimane solo, separato dagli altri.

Una Parola che unisce, rende fratelli

Abbiamo sotto gli occhi tante persone emarginate, tanti che rimangono soli spesso alla sera della vita, proprio quando sono più deboli e bisognosi del calore della casa comune.

Ma abbiamo sotto gli occhi anche quello che questa Parola crea, costruisce, quando dopo averla ascoltata, viene messa in pratica. Si vive in amicizia con quelli che sono considerati diversi, si va incontro a quelli che sono dimenticati, si aiutano quelli che nella loro debolezza non ce la fanno a camminare.

La stessa liturgia è l’immagine di questa ricomposizione che la Parola del Signore crea e che deve prolungarsi lungo la settimana perché questa Parola ce la portiamo nel cuore, la riprendiamo fra le mani ogni giorno e ne facciamo il nostro alimento spirituale quotidiano.

Una Parola da avere sempre presente

Le parole del Deuteronomio, che Mosè rivolge al popolo spiegano con immagini molto plastiche la necessità di questo rapporto continuo col la Parola di Dio (Dt.11, 18-21): “Porrete nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi”.

E poi continuano ancora:“le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai; le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, perché siano numerosi i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, come i giorni del cielo sopra la terra, nel paese che il Signore ha giurato ai vostri padri di dare loro”.

Pensare, vedere e agire, illuminati e mossi dalla Parola

Portarsi dentro – nel cuore e nell’anima – le parole del Signore, significa lasciare che ogni nostro pensiero e sentimento sia suscitato dalle sue parole; l’immagine delle parole di Dio legate alla mano vogliono indicare che ogni nostra azione sia mossa da esse.

E le parole scritte e portate come un pendaglio davanti ai nostri occhi vogliono dirci di imparare a vedere e a guardare intorno a noi con lo sguardo nuovo, tenero e compassionevole che la Parola di Dio suscita.

Un tempo di grazia da non sciupare: la Quaresima

Siamo alle porte della Quaresima, un tempo prezioso che ci è donato per riflettere sul nostro rapporto col Signore, con la sua Parola e su come essa influenza, tocca e trasforma la nostra vita.

Il mercoledì delle Ceneri dà inizio a questo tempo di quaranta giorni per accompagnarci a vivere un’altra Pasqua che vuole celebrare non solo la morte e resurrezione del Signore, ma celebrare il rinnovamento del nostro cuore, purificandolo dalle contraddizioni, dalle divisioni, per rinascere con Cristo a vita nuova.

Intenzioni di preghiera

  • Concedi a noi, Signore, la grazia di ascoltare la tua Parola, di custodirla nel nostro cuore e di viverla, con generosità, in tutte le vicende della nostra vita, per costruirla sulla roccia salda del tuo amore.
  • O Signore noi ti preghiamo di custodire dal male questa tua Comunità, di guidarla per le vie del mondo fedele al tuo Vangelo, aperta al tuo Spirito.
  • Signore, ti preghiamo per la santa Chiesa di Dio costruita sulla roccia che è Cristo, perché educhi i suoi figli all'ascolto della Parola che salva, affinché siano testimoni di bene in ogni parte del mondo. Guida e sostieni il Papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Ascolta o Signore le invocazioni che sono state a noi affidate lungo questa settimana. Ti preghiamo per i cristiani del Pakistan in lutto per l’assassinio di Shahbaz Batti, ministro per le Minoranze religiose e amico della Comunità. Che il suo sacrificio e il suo esempio guidino il Pakistan verso un futuro migliore e una nuova stagione di collaborazione e di intesa tra tutti i credenti.
  • Ti preghiamo Signore per chi è disperato, sopraffatto dalle prove della vita, per chi a causa dell’ingiustizia non vede più un futuro per sé, per tutti i profughi, perché nell’accoglienza solidale e nell’aiuto ritrovino la speranza e la fiducia nella tua misericordia.