parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 06/02/11

5ª Domenica Tempo Ordinario/A

   

Letture: Isaia 58,7-10; Salmo 111; 1ª Corinzi 2, 1-5; Matteo 5, 13-16.

 


"Voi siete la luce del mondo"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 5 versetti da 13a 16

Gesù disse ai suoi discepoli:
13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.

16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

Risplendere come luce, quella vera che e' il Signore

Due immagini: il sale e la luce per indicare i discepoli

Due termini risaltano nel breve brano evangelico di oggi: il sale e la luce. E Gesù li applica ai suoi discepoli: “voi siete il sale della terra”, “voi siete la luce del mondo”. Nei sacrifici che gli ebrei offrivano al Signore nel tempio di Gerusalemme – come leggiamo nel libro del Levitico ((2,13) – dovevano salare ogni loro offerta al Signore: “nella tua oblazione non lascerai mancare il sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta porrai del sale”.

L’espressione “il sale dell’alleanza del tuo Dio” vuole indicare qualcosa di saldo, che si conserva nel tempo, che preserva dalla corruzione. Dio è fedele alla sua alleanza con gli uomini e noi siamo chiamati a rispondere altrettanto fedelmente a questo rapporto che egli instaura con noi.

Questa immagine ci aiuta a comprendere le parole di Gesù ai discepoli di ogni tempo: “voi siete il sale della terra”, voi siete coloro che manifestano la fedeltà dell’amore di Dio verso gli uomini attraverso la vostra perseveranza nel seguire il Signore.

Noi deboli che diventiamo luce per il mondo

L’altra immagine è quella della luce: la luce del giorno che dissipa il buio della notte, la luce che viene da Dio e che illumina il cuore degli uomini. L’evangelista Giovanni parla di Gesù come la luce vera che viene nel mondo e illumina ogni uomo. Gesù stesso dice di sé (Gv. 8,12): «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

E noi restiamo sorpresi che Gesù parli dei suoi discepoli, di noi suoi discepoli come “sale della terra” e “luce del mondo”. Siamo persone deboli, fragili investiti e trasformati da lui: io sono la luce del mondo, voi siete la luce del mondo.

L’apostolo Paolo era ben consapevole della sua debolezza mentre si recava nelle varie città per annunciare il Vangelo e fare discepoli tanti altri. E spiega qual è la sua forza: “La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio” (1Cor.2, 4-5). Sappiamo che quando egli cerca di persuadere i greci all’Aeropago con un discorso ricercato, non ottiene granché. Dal Signore viene ogni forza e ogni luce.
Come Gesù si manifesta luce per il mondo

Tutto il vangelo ci mostra come si manifesta la luce che è Gesù: egli si rivolge a tutti, proprio come la luce che penetra dovunque giunge; fa uscire coloro che sono nel buio di una vita ai margini, nel buio di coloro che vivono esclusi dalla loro società, di coloro che sono giudicati e condannati all’abbandono, riporta alla vita coloro che erano come sepolti sotto pietre pesanti che li opprimevano.

Noi riceviamo la sua Parola ed essa è luce perché ci illumina e ci fa vedere quello che c’è nel nostro cuore; oltre a purificarlo lo riscalda e ci rende umani e ci spinge ad essere luce come egli è luce.

Già il profeta Isaia spiega come la luce di Dio si manifesta in mezzo agli uomini: “dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti. Togliere di mezzo l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, saziare l’afflitto di cuore”.

Gesù stesso ha applicato a sé le parole di Isaia, quando nella sinagoga di Nazaret apre il rotolo di Isaia dove era scritto (Lc. 4,18-19): “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi”.

Come essere luce anche noi

Non c’è altro modo per noi di essere luce per questo mondo. “Cammineranno le genti alla tua luce” – dice Isaia (60,3); e noi siamo stati raggiunti da questa luce, che ci ha trasformati e ci trasforma ogni giorno, facendo diventare luminosi i nostri volti, le nostre mani, le nostre parole rese efficaci da lui.

Nella nostra piccolezza e debolezza siamo trasformati dal Signore in luce che si diffonde in mezzo agli uomini. Lui è la sorgente della luce che non finisce e noi da lui prendiamo la luce e diventiamo luce.

Da qui comprendiamo come sia imprescindibile essere innestati in Cristo, vivendo radicati saldamente il lui. È il dono immenso che è stato fatto alla nostra vita, è la responsabilità di ognuno di noi di diffondere questa luce negli angoli bui di tutta la terra, nelle case dove c’è buio, negli angoli delle nostre città dove tante persone vivono al buio e al freddo, nei paesi dove la guerra pesa come una coltre buia sulla vita di tanti.
“Alla tua luce – ripetiamo col salmo 36,10 – vediamo la luce, è in te la sorgente della vita”.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore, fa’ che la nostra debolezza non oscuri la luce del tuo Vangelo, non diminuisca la forza profetica della predicazione, non svilisca la testimonianza, ma sia esaltazione della tua sapienza che ha scelto, per manifestarsi al mondo, ciò che è debole.
  • O Signore, che guardi ai tuoi figli nel mondo chiedendo loro di essere sale e luce della terra, fa’ che uniti a te essi siano segno di concordia, di unità, di pace. Ti ringraziamo per i frutti dell’incontro su “La profezia dell’amore: dono di Dio al mondo”, per i vescovi che vi hanno preso parte, provenienti da ogni parte del mondo e da tante Chiese cristiane con la Comunità di Sant’Egidio. Benedici i frutti del loro lavoro.
  • Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa ovunque diffusa, affinché vedendo in essa l’opera del tuo Spirito, tutti ti riconoscano come loro Dio.
  • Ti preghiamo, o Signore, di accogliere le invocazioni che ti presentiamo e che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera. Libera la terra da ogni violenza, fa’ che la pace venga presto e sorga un mondo senza ingiustizia, senza miseria, senza odio.
  • Ti ringraziamo, o Signore, per aver suscitato con la forza del tuo Spirito la Comunità di Sant’Egidio dono alla Chiesa e al mondo. Benedici ancora il suo cammino perché possa essere ovunque sale che dà sapore alla vita e luce che orienta verso la verità e il bene.