parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 12/12/10

3ª domenica del tempo di Avvento/A

   

Letture: Isaia 35,1-6.8.10; Salmo 145; Giacomo 5,7-10; Matteo 11,2-11.

 


"Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà
la tua via"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 11 versetti da 2 a 11

2Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò 3a dirgli:

«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».

4Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: 5i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo.

6E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

7Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:

«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?

8Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso?

Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re!

9Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta.

10Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via.

11In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

dio ama i poveri e noi impariamo da lui a fare altrettanto

Giovanni Battista vuole capire e comprendere meglio

Giovanni Battista, il figlio di Zaccaria ed Elisabetta, aveva ricevuto una educazione religiosa seguendo le orme dei suoi genitori. Ma all’ombra della sinagoga anche lui si era imbevuto delle idee che circolavano sul Messia: che sarebbe venuto sulle nubi del cielo, avrebbe manifestato la sua potenza, avrebbe sbaragliato tutti i suoi nemici, sarebbe diventato il nuovo capo religioso e politico di Israele.

Nella sua predicazione troviamo elementi di questa idea di un Messia forte: “colui che viene dopo di me è più forte di me … Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile” (Mt. 3,11-12).

Nello stesso tempo Giovanni è profondamente umile, non vuole essere un protagonista, lo indica ai suoi discepoli come l’inviato da Dio ed è pronto a farsi da parte. Quando alcuni suoi discepoli vanno da lui a lamentarsi perché tutti vanno dietro Gesù, Giovanni risponde (Gv.3,29-30): “Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire”.

Poniamoci anche noi domande sulla nostra fede

Ma aveva bisogno di essere aiutato a comprendere come dovesse manifestarsi il Messia in mezzo agli uomini, quali dovessero essere i suoi tratti. Per questo manda alcuni suoi discepoli, mentre è in carcere, arrestato da Erode per avergli rimproverato la sua vita corrotta: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”.

È una domanda che riguarda anche noi, anche uomini e donne del nostro tempo, che vivono in modo confuso la propria fede, in modo distorto, staccata dal messaggio evangelico. È una domanda che in questo tempo di avvento ci aiuta a scoprire il vero volto del Signore e a cogliere il senso profondo del Natale, del bambino di Betlemme, che nasce in una stalla e viene deposto in una mangiatoia.

Rimanere saldamente fondati sulle Sante Scritture

La risposta di Gesù a Giovanni si richiama alle parole dei profeti, di Isaia quando dice: “Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto”.

Sono parole che troviamo anche nei salmi: “Il Signore ridona la vista ai ciechi, rialza chi è caduto, protegge i forestieri, dà il pane agli affamati. Egli sostiene l’orfano e la vedova” (salmo 145). Questi sono i segni della venuta del Messia, del regno di Dio che si manifesta in mezzo agli uomini.

L’incontro con i poveri ci cambia il cuore

I poveri ci evangelizzano, ci fanno avvicinare al Signore, ci aiutano a conoscere noi stessi e ci fanno partecipi dei sentimenti di Dio, purificano la nostra fede come leggiamo nella lettera di Giacomo (1,27): “religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo”.

Giovanni Battista ci indica il Signore, spinge anche noi ad interrogarci sul nostro rapporto con Gesù, perché non rimaniamo contaminati dalla mentalità di questo mondo, da un rapporto consumistico con Dio. L’incontro con i poveri, il legame con loro ci fa scoprire il legame che Dio stesso ha con loro e ci rende capaci a nostra volta di comunicare sollievo, conforto e anche gioia.

La via santa da percorrere

Questo è il sentiero da imboccare, la strada da percorrere, quella che Isaia chiama “via santa”. È la strada della riconciliazione, per rinnovare questa umanità, dare un volto umano a questo nostro mondo.

Viviamo questi giorni che ci conducono al Natale rinfrancati dalle parole del profeta: “irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti”; non accontentiamoci delle nostre misure a volte avare, preghiamo con insistenza il Signore che ci apra al suo Spirito, rendiamoci disponibili con gioia, senza lamentarci gli uni degli altri.
Sinceri, sobri e fedeli come Giovanni

Giovanni Battista ci indica la via della sincerità col Signore, presentando a lui i nostri dubbi, ma aperti a lasciarci correggere da lui; la sobrietà di Giovanni ci aiuti a liberarci dal materialismo che fa sentire la sua forza anche su di noi.

Prepariamo anche noi la strada al Signore avvicinando tante persone di buona volontà che cercano indicazioni e aiuto; avvicinando tanti poveri perché possano gioire con noi attorno al bambino di Betlemme.

Intenzioni di preghiera

  • Ti preghiamo, o Signore: “Vieni a salvarci, vieni a salvare il mondo”. Fa’ che con la tua venuta si avveri la promessa del profeta Isaia: rifiorisca il deserto e la steppa, fuggano la tristezza e il pianto e soprattutto i cuori affranti riprendano vita e coraggio.
  • Ti preghiamo, o Signore, perché in questo tempo di attesa, perseverando nella preghiera e nell’ascolto della tua Parola, rinfranchiamo i nostri cuori preparandoci all’incontro con te. Aiutaci ad essere veri e autentici messaggeri, sull’unica via da Te preparata: quella dell’amore.
  • Signore, sostieni la Chiesa, perché nel mondo sia segno del tuo amore gratuito e sia messaggera di pace e speranza. Ti preghiamo per il papa Benedetto e per il nostro vescovo Crescenzio: accompagnali sempre con il tuo amore.
  • Ti presentiamo, o Signore, le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera. Ti preghiamo per tutti i malati, per quelli che non possono più comunicare con gli altri, per chi è solo, per chi è tentato di lasciarsi andare. Dona a tutti sostegno e consolazione.
  • Ti ringraziamo o Signore per la vita della nostra Comunità che rende visibili in mezzo a noi i segni di un mondo rinnovato dal tuo amore. Aiutaci ad accogliere con gratitudine questi segni e a lasciarci toccare il cuore. Proteggi tutti i nostri fratelli in ogni parte del mondo.