parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 30/05/10

Festa della Santissima Trinità/C
   

Letture: Proverbi 8, 22-31; Salmo 8;  Romani 5, 1-5; Giovanni 16, 12-15.

 


Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità.

 

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 16 versetti da 12 a 15

Gesù disse ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.

Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

 

 

Dio e' amore e noi siamo chiamati a vivere
del suo amore

Entrare nella corrente di amore che è la vita di Dio

Nel vivere questo tempo dopo la Pentecoste che ci accompagna lungo l’anno liturgico, celebriamo oggi la festa della Trinità, che è la festa del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insieme. È Gesù stesso che ci fa entrare in questa corrente di amore che egli vive e che manifesta continuamente durante la sua vita terrena.

La vergine Maria conosce dal principio che all’origine della sua maternità c’è l’azione dello Spirito Santo; e Giuseppe stesso viene coinvolto in questa realtà a lui prima sconosciuta. E Gesù molto presto, ancora adolescente, parla a Maria e Giuseppe del Padre suo; a loro angosciati e preoccupati per la sua assenza egli risponde: Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc. 2,49-50). E Luca subito annota: “Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro”.

Gesù ci fa conoscere il Padre e lo Spirito Santo

Lungo tutto il vangelo c’è questo dischiudersi di una realtà che gli uomini non conoscono: la vita di un Dio Padre che manda il suo Figlio a noi per trasformarci e condurci a vivere una vita di comunione. È qualcosa di cui i discepoli si renderanno conto solo dopo la Pasqua, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, questa forza che viene dall’alto e che li spinge a parlare, ad agire proprio come Gesù aveva insegnato e manifestato loro.

La festa della Trinità chiama noi, uomini e donne del temporale, del provvisorio, del passeggero, dell’angusto che porta a divisioni e a lotte, a diventare partecipi del mondo di Dio, della vita di Dio che è da sempre e che continua per sempre. Siamo chiamati a diventare partecipi della vita eterna, noi che siamo piccole creature, a vivere della sua vita e comunicare la sua vita.

L’intimità del Padre col Figlio, nello Spirito Santo

Quel rapporto di Gesù col Padre che numerose volte i vangeli ci manifestano – quando si ritira a pregare, quando prima di moltiplicare quei pochi pani, alza gli occhi al cielo e recita la benedizione,  come avviene anche durante l’ultima cena, nella passione e fino all’ultimo respiro sulla croce – questo rapporto egli è venuto a farci conoscere perché noi potessimo entrare in questa sintonia e vivere questa comunione.

“Io e il Padre siamo una cosa sola … tutto quello che il Padre mi ha dato io ve l’ho fatto conoscere … vi manderò lo Spirito che vi insegnerà ogni cosa”. E nel brano evangelico di oggi: Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”.

Vivere la vita di comunione di Di

Il nostro Dio non è un Dio solitario, è la comunione profonda del Padre e del Figlio nello Spirito Santo. La Chiesa, la comunità è attirata in questa comunione che viene dall’alto e che uomini e donne comuni ricevono il dono e la grazia di poter vivere.

Conosciamo la realtà della vita del mondo, fuori e dentro di noi: ci sono desideri e pulsioni tante volte contrapposti; desideri di pace e contrapposizioni insieme a rivalse e protagonismi. E il principe del male si inserisce in queste contraddizioni e sfrutta ogni occasione per dividerci, fino allo scontro, alla lotta. E creare ingiustizie, discriminazioni, che colpiscono i più deboli

L’amore produce frutti di pace

La verità di Dio è la verità dell’amore che Gesù è venuto a comunicarci e a donarci. E noi sappiamo e vediamo che questo amore riversato nei nostri cuori opera grandi cose: avvicina coloro che erano lontani, insegna percorsi di pace – è di questi giorni un importante accordo per la pace e la riconciliazione in Guinea Conakry firmato a Sant’Egidio – fa di noi persone di comunione e non di scontro e contrapposizione.

Lo Spirito ci porta a vivere una vita che ogni giorno è chiamata a crescere nella dimensione della vita stessa di Dio, della comunione che è l’essenza di Dio stesso. Dio è comunione e noi siamo chiamati a vivere questa comunione con lui e – a partire da lui – viverla con tutti gli uomini, ogni giorno, sempre di più. Per questo Gesù dice, alla fine del lungo capitolo 5 del vangelo di Matteo: Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (v.48).

Dio è amore: chi la conosciuto vive amand

In questa ottica e in questo orizzonte di vita possiamo comprendere, le beatitudini, partecipazione alla vita stessa di Dio: beati i miti, beati i misericordiosi, beati gli operatori di pace. Per questo chi si adira col proprio fratello commette qualcosa di grave; amare i propri nemici e pregare per quelli che ci perseguitano manifesta che noi siamo figli di questo Padre che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
“Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” – scrive Giovanni nella sua prima lettera (4,8) – E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”.

Intenzioni di preghiera

  • Signore, mentre ti contempliamo oggi nella  Santa Trinità, ti preghiamo per la nostra Comunità: custodiscila sempre in comunione con te e proteggila da ogni male. Veglia su  ciascuno di noi perché, dopo la Pentecoste, i nostri cuori si aprano alla vita dello Spirito e sia vinta ogni nostra aridità.
  • Signore, Dio Padre, tu che ci consideri figli nel tuo Figlio e ci arricchisci con i doni del tuo Santo Spirito, liberaci dalla schiavitù del peccato, rendici testimoni del tuo amore per ogni uomo e comunicatori del tuo Vangelo.
  • Santissima Trinità, Padre, Figlio, Spirito Santo: raccogli nell’unità la Santa Chiesa e rendila annunciatrice di te davanti a tutti gli uomini che cercano il tuo volto e domandano il tuo amore. Custodisci il Papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Signore accogli le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera. In particolare ti preghiamo perché gli uomini in ogni parte della terra possano abbandonare ogni violenza e inimicizia per riscoprirsi nella pace fratelli e figli tuoi.
  • O Signore manda il tuo Spirito e fa rivivere chi è oggi senza speranza: ricordati nel tuo amore senza fine di chi - povero, debole, malato, prigioniero - confida nel tuo aiuto e nella tua misericordia.