parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 16/05/10

Festa dell'Ascensione/C
   

Letture: Atti 1, 1-11; Salmo 46;  Ebrei 9, 24-28;10,19-23; Luca 24, 46-53.

 


Alzate le mani, li benedisse ... poi si staccò da loro e veniva portato su in cielo.

Dal Vangelo di Luca capitolo 24 versetti da 46 a 53

46Gesù disse ai suoi discepoli:

«Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.

48Di questo voi siete testimoni.

49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.

51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo.

52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Il Signore ci benedice e ci invita ad accogliere il suo spirito

l Signore ci ha accompagnato in questo tempo

La celebrazione della Pasqua ci ha fatto vivere nuovamente da vicino l’amore appassionato del Signore verso di noi, verso tutti gli uomini: un amore più forte della morte, che continua anche dinanzi al tradimento degli uomini, che ci raggiunge nonostante la nostra incomprensione.

E in queste settimane del tempo di Pasqua siamo stati accompagnati, presi per mano, aiutati a comprendere quello che abbiamo vissuto nella Pasqua, non riuscendo a capirne la portata e la profondità. Anche a noi il Signore si è manifestato, ci ha dato molte prove, ci ha parlato “delle cose riguardanti il regno di Dio”, come racconta Luca nel libro degli Atti (1, 3).

Edificare la nuova città

Ma il Signore sogna su di noi, ci chiama ad essere suoi testimoni, testimoni di quello che abbiamo conosciuto, di quello che già viviamo, edificatori della visione di una città che scende dal cielo, dove c’è posto per tutti e dove si vive in pace.

L’Ascensione, la salita di Gesù al cielo, non ci lascia orfani, ma ci dispone ad accogliere il dono dello Spirito che egli ci invia, che ci libera da ogni timore, dalle remore e dai dubbi e ci chiama ad essere comunicatori del suo Vangelo, confidando non nelle nostre forze, ma in quella dello Spirito che noi attendiamo nella Pentecoste.

Ci è stato donato di vivere una vita nell’amore

Con Gesù noi viviamo una vita straordinaria, anche nelle giornate ordinarie della nostra vita; quello che abbiamo visto, conosciuto e sperimentato stando con Gesù, incontrando i suoi amici più poveri, quelli che sono alla ricerca di un senso per la propria vita, questo vogliamo vivere in maniera sempre più piena e consapevole, non restando fermi ad una comprensione materiale, ancora superficiale dinanzi alla ricchezza della vita che ci è stata donata.

Per questo Gesù dice anche a noi di vivere nell’attesa dello Spirito in questi giorni che ci preparano alla Pentecoste: “riceverete la forza dello Spirito Santo che scenderà su di voi” (Atti 1,8). Lo Spirito Santo ci comunica la passione del Signore per gli uomini, ci allarga lo sguardo e ci fa andare incontro agli altri, forzando i confini ristretti dei nostri interessi e dei nostri sogni.

Con la forza dello Spirito diventiamo costruttori di una nuova città

Chi avrebbe immaginato che le parole rivolte da Gesù ai discepoli, prima di salire al cielo, si sarebbero realizzate? Egli dice loro: di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra” (Atti 1,8). E quegli uomini, provenienti da una piccola realtà periferica della Palestina si sarebbero sparsi nel mondo allora conosciuto, annunciando con forza il vangelo.

Il Signore ci vuole coinvolgere in maniera piena nel suo sogno per questo mondo. Egli, salendo al cielo, non si allontana da noi, ma ci dona di poter vivere con lui, abitare con noi per mezzo del suo Spirito.

I discepoli vengono benedetti dal Signore mentre egli viene portato in cielo e poi “tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio”. Il Signore benedica anche noi, benedica tutta la Comunità nei diversi luoghi dove essa vive e ci disponga ad attendere il suo Spirito, raccolti in preghiera come i discepoli a Gerusalemme.

Uniti nella casa del Signore, riceviamo la forza del suo Spirito

La lettera agli Ebrei ci dice che con Gesù si è aperta una via nuova per noi, che ci permette di entrare in intimità con Dio attraverso di lui. Egli si è fatto uomo per innalzarci a Dio, con Lui “abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne” (Ebrei 10,19-20).

La Comunità, la Chiesa di Dio è il suo santuario in mezzo agli uomini, dove la Parola di Dio purifica la mente e il cuore, dove impariamo ad avere attenzione gli uni per gli altri, a stimolarci a vicenda nella carità, nell’amore fraterno.
Viviamo insieme i momenti comuni della preghiera, della meditazione, del servizio, come i primi discepoli che tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano nel tempio, lodando Dio.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore,  tu che salendo al cielo hai impartito la tua benedizione sui discepoli, benedici oggi la nostra Comunità: aiutala a comunicare il tuo Vangelo ad ogni creatura senza timore e con speranza, confidando nei doni del tuo Spirito.
    Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio, per tutta la Santa Chiesa e per la missione che le hai affidata, perché tanti uomini e tante donne accolgano in questo tempo l’invito a farsi comunicatori generosi del tuo Vangelo.
  • Nel giorno in cui celebriamo la tua Ascensione, o Signore, noi ti chiediamo che con te si elevi pure il nostro cuore, cresca la nostra fede, si rafforzi la nostra speranza per superare le nostre piccole vedute e divenire tuoi testimoni nel mondo.
  • O Signore, accogli le invocazioni che ti presentiamo: proteggi i nostri fratelli malati e accogli la preghiera di chi, nella debolezza del suo corpo, a te si affida.
  • Ti preghiamo o Signore per il mondo intero, per chi soffre e subisce violenza, per tutti gli uomini e le donne, perché giungano tempi di pace e cessi ogni inutile spargimento di sangue.