parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 31/01/10

4ª Domenica Tempo Ordinario/C
   

Letture: Geremia 1, 4-5.17-19; Salmo 70; 1 Cor. 12, 31 – 13,13; Luca 4, 21-30

Ricordo di Modesta, barbona lasciata morire alla stazione Termini di Roma, non soccorsa perché sporca. Con lei ricordiamo tutti i senza dimora che sono morti.


"Oggi si è adempiuta questa Scrittura
che avete ascoltato"

Dal Vangelo di Luca capitolo 4 versetti da 21 a 30

21Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».

23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naaman, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno; 29si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

con gesu' e' possibile cambiare questo mondo

La Parola di Dio chiede di essere accolta ed attuata nella nostra vita

La pagina evangelica di questa domenica ci riporta nella sinagoga di Nazareth, dove Gesù ha cominciato a leggere e a spiegare la Scrittura, la pagina di Isaia del brano che dice: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio”. Al termine della proclamazione commenta: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.

Con Gesù la Parola di Dio si realizza, compie quello che annuncia. Tutto il Vangelo è la conferma delle parole del profeta: i poveri, i ciechi, i prigionieri, i ciechi sperimentano la liberazione dalla loro condizione e l’amore di Dio per gli uomini che si manifesta pienamente e concretamente.

Questa Parola continua a vivere oggi e ad attuarsi in ogni comunità dove essa viene presa sul serio. La Chiesa, ogni comunità piccola o grande che sia, nasce e vive per la Parola che si realizza. Quando questo non avviene, la Parola resta come sigillata, imprigionata senza poter compiere quello che annuncia. I concittadini di Gesù erano abituati ad ascoltare le pagine della Scrittura, le spiegazioni, le riflessioni, ma forse senza credere che quella Parola potesse cambiare la loro vita, diventare vera nella vita di ogni giorno.

Dio vuole entrare nella nostra vita: beati coloro che lo ascoltano e lo accolgono

Eppure essi avvertono qualcosa di nuovo nelle parole di Gesù, restano meravigliati. Ma non riescono a cogliere che Dio è venuto a visitarli, che in Gesù loro concittadino c’è qualcosa che va oltre quello che essi già conoscono. Essi stanno vivendo un incontro con Dio che si è calato nella nostra natura umana, è venuto in mezzo a noi per camminare innanzi a noi; ma essi non colgono la novità e tutta la profondità di quello che stanno vivendo.

E questo ci fa riflettere sull’incontro che noi viviamo col Signore nella santa liturgia, sull’esperienza che egli ci fa vivere nella sua santa famiglia, su quanto cogliamo la straordinarietà di tanti eventi di cui siamo partecipi, di tanti incontri; perché tante volte viviamo superficialmente i doni gratuiti che egli fa largamente alla nostra vita. C’è una comprensione spirituale che viene dalla fede, dalla fiducia con cui ci poniamo in ascolto e ci lasciamo condurre dal Signore, dal suo Spirito.

Il Signore con la sua Parola ci chiama a cambiare il cuore e la vita nostra

Gli abitanti di Nazareth conoscevano bene Gesù, ma lo conoscevano come loro concittadino, come il figlio di Giuseppe, uno che tante volte avevano incontrato per le strade della loro cittadina; non riescono ad andare oltre questa conoscenza naturale per scoprire che quelle parole “lo Spirito del Signore è su di me” sono vere, che veramente su Gesù si è posato lo Spirito del Signore e che con Lui inizia un tempo di grazia, con Lui quelle parole si realizzano, con Lui la propria vita può cambiare.

È una conoscenza di cui si resta prigionieri e che fa rifiutare la novità di un sogno che diventa realizzabile. I richiami di Gesù alla vedova di Sarepta vicino Sidone che accoglie il profeta durante una carestia e gli offre tutto quello che aveva e l’episodio del profeta Eliseo che guarisce dalla lebbra uno straniero della Siria, Naaman, ci fanno comprendere quanto è importante l’atteggiamento interiore col quale ci disponiamo all’ascolto e all’incontro col Signore.

Il Signore ci chiama a percorrere la via del suo amore

Il bisogno di aiuto e di guarigione portano la vedova e quello straniero ad affidarsi alle parole del profeta e ricevono aiuto e guarigione. A Nazareth Gesù è accolto con sufficienza, anche se con curiosità, ma senza attesa interiore di cambiamento, senza disponibilità a far entrare Gesù nella propria vita, nelle proprie scelte quotidiane.

Quell’incontro, come ogni incontro col Signore, è l’incontro con l’amore che si fa concreto, che invade la nostra vita e la trasforma. È quello che Paolo ci descrive nella lettera ai Corinzi, è l’incontro con l’amore e l’invito a percorrere la via dell’amore che ci fa entrare nella vita stessa di Dio, che è amore. È la via per cambiare il nostro cuore, per cambiare la vita di questo mondo.

E coloro che accolgono il Signore e si incamminano in questa via diventano testimoni che il sogno di Dio su questo mondo si può realizzare, che vivere la fraternità è bello, che rendere più umano il nostro mondo è possibile.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore che ci hai insegnato la fedeltà alla propria vocazione e non ti sei lasciato intimidire dall’incredulità del mondo, concedi a noi la grazia della perseveranza nel vivere il comandamento della carità.
  • Ti preghiamo, Signore, per la nostra Comunità: proteggila, guidala, perché possa essere rifugio e speranza per tanti.
  • Ti preghiamo o Signore per la Chiesa perché sia popolo di profeti e seguendo le orme del suo Signore, annunci a tutti i popoli la gioia della salvezza e la speranza della fede. Sostieni con il tuo Spirito il papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Ascolta o Signore le invocazioni che ti presentiamo e che sono state affidate alla nostra preghiera lungo questa settimana. Ti preghiamo per chi vive per strada, per i barboni, per chi è messo ai margini del nostro mondo ricco. Tu che ti ricordi di tutti, proteggi la loro vita e dona a noi di continuare a vivere l’amicizia verso i nostri fratelli più poveri come una benedizione per la nostra vita.
  • O Signore riempi della tua luce i nostri cuori e le terre degli uomini. Scaccia il buio del male, dell’inimicizia, della guerra.  Dona al mondo intero la tua pace.