parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 13/12/09

4a Domenica di Avvento/C
   
Esdra e Neemia

Letture: Michea 5,1-4; Salmo 79; Ebrei 10,5-10; Luca 1,39-48



"Beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò
che il Signore ha detto"

Dal Vangelo di Luca capitolo 1 versetti da 39 a 48

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.

E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

prepariamoci all'incontro col signore
che viene a cambiare la storia degli uomini

La forza dello Spirito che opera nella storia

Viviamo gli ultimi giorni di questo tempo prezioso che è l’Avvento, per prepararci al Natale del Signore. Ma attorno a noi sembra che le cose importanti siano altre, le notizie ci parlano delle difficoltà delle nazioni a trovare una intesa, ci sono le lotte politiche, ci sono notizie di cronaca quotidiana.

Ma dentro questa storia c’è una forza che gli uomini non riescono a percepire, è la forza dello Spirito del Signore che agisce in profondità. Noi stessi possiamo rimanere legati a ciò che più facilmente si vede e si percepisce. Ma il Signore agisce nella storia e chiama noi a lasciarci coinvolgere in questa azione profonda di trasformazione e di rinnovamento.

Maria che si mette in cammino per andare da Elisabetta

Maria, colei che darà alla luce il Figlio di Dio, non viene notata dai grandi, dai potenti. È il vangelo a parlarci di lei, umile fanciulla del piccolo paese, Nazaret, scelta dal Signore per far entrare nel mondo Dio stesso, che si fa uomo, bambino piccolo e debole.

La notizia di Maria che, dopo l’annuncio dell’angelo, si mette in cammino attraverso una regione montuosa diretta alla casa di Zaccaria, ci viene data solo dai Vangeli. Per i criteri di questo mondo non è una notizia da prima pagina. Ma in Maria c’è la forza nascosta dello Spirito che ha la forza di rinnovare, creare cose nuove, far nascere un mondo nuovo.

Chi ha fede percepisce l’azione di Dio nella vita degli uomini

Elisabetta riconosce e sente l’azione di questa forza presente in Maria. E fra lei e Maria nasce quel dialogo che è lode al Signore e riconoscimento di questa presenza, di questa forza che opera nel profondo, nell’intimo dell’uomo e della storia.

Noi ci prepariamo a questo Natale, che non è il fare tante cose, ma riconoscere questa presenza dello Spirito che rende il corpo di Maria fecondo e ci dona il Figlio di Dio perché noi possiamo vivere e camminare con Lui. E lo Spirito vuole venire anche in noi, rendere feconda la nostra vita e operare per l’affermazione di un mondo dove non è la violenza e il potere ad affermarsi, ma la dolce forza dell’amore.

La preghiera ci apre alla presenza e all’azione dello Spirito

La preghiera ci mette in condizione di riconoscere questa presenza dello Spirito, ci sintonizza con questa forza e suscita in noi il movimento che conduce incontro agli altri. C’è una domanda che sorge in noi simile a quella che si poneva Elisabetta: “A che devo che la madre del mio Signore venga a me?” – perché a me è toccato di vivere questa esperienza, di essere chiamato, condotto per mano dove da soli non saremmo mai andati?

E la risposta è solo nell’amore gratuito del Signore, dinanzi al quale noi restiamo stupiti e riconoscenti per qualcosa di inaspettato. E questo ci muove a superare abitudini stanche come quella di ripetere sempre noi stessi, di accettare l’affermazione di chi non crede che questo mondo possa essere cambiato.

Credere al sogno di Dio sugli uomini

C’è bisogno di uno sguardo profetico, di una fiducia in Dio che ci guarda, di una fiducia nelle risorse dello Spirito che opera per mezzo di persone piccole e umili per compiere trasformazioni che il mondo non ritiene possibili.

È quello che il Signore ci comunica per bocca del profeta Michea: “E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che dovrà essere il dominatore … Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore”. Non temere per la tua piccolezza, per la tua povertà di mezzi, io sono con te e opererò per mezzo tuo se tu affiderai alla forza dello Spirito che io ti comunico.

Viviamo l’attesa con la stessa fiducia di Maria

Viviamo questi giorni di attesa del Natale, del Vangelo che ci viene nuovamente annunciato perché muoviamo i nostri passi in fretta, come Maria, come fecero i pastori, all’incontro col Signore che si fa piccolo e povero, circondato da tanti poveri perché li riconosciamo come suoi e nostri fratelli.

Possano essere pronunciate anche per noi le parole che Elisabetta rivolge a Maria che era venuta ad aiutarla: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. Beati noi se con la stessa fiducia di Maria andiamo incontro al Signore che viene, sapendo che egli ha il potere di cambiare la storia, potere di amore nel quale egli viene a coinvolgerci.

Intenzioni di preghiera

  • Ti ringraziamo, o Signore, per la testimonianza di Maria che oggi viene tra noi per coinvolgerci nell’attesa del tuo Figlio. Fa’ che sappiamo riconoscere i segni della tua visita nella nostra vita per esultarne nella gioia e per renderti testimonianza davanti a tutti gli uomini.
  • O Signore, donaci di saper accogliere Colui che salva il mondo. Aiutaci a prendere parte al grande disegno d’amore del Vangelo e a vivere la speranza di cambiare il mondo.
  • Ti preghiamo, o Signore, per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa, perché sia ovunque nel mondo un segno dell’amore e dell’attenzione tua per i tuoi figli, particolarmente per quanti sono nella sofferenza, nella tristezza, nel dolore.
  • O Signore, ti presentiamo l’invocazione di tutti coloro che in questa settimana si sono affidati alla nostra preghiera. O Padre, tu che vuoi che in Gesù tuo Figlio brilli la stella della speranza per tutta l’umanità, fa che le ferite della guerra, dell’ ingiustizia, dell’abbandono possano essere guarite e tutti i popoli del mondo riscoprano il dono dell’unità e della pace.
  • Signore fa’ che tutti possano trovare consolazione: il povero misericordia, il malato la guarigione, il peccatore il perdono, l’afflitto la gioia.