parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione dell' 01/11/09

Festa di Tutti i Santi/B
   

Letture: Apocalisse 7,2-4.9-14; salmo 23; 1ª lettera di Giovanni 3,1-3; Matteo 5, 1-12.

 


"Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 5, versetti da 1 a 12

1Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. 2Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
3«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
5Beati i miti, perché erediteranno la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

cooperatori per una storia degli uomini
veramente umana

Una visione di vita che contrasta la visione di morte

La festa di Tutti i Santi ci apre a una visione tanto diversa dalla realtà dura, di lotta, di potere, di violenza, che ogni giorno abbiamo sotto i nostri occhi. Sono tante le notizie che ci parlano di morte, di sopraffazione, di ingiustizie, di oppressioni; e sono tante le vittime che subiscono questa violenza. Diventa, così, facile l’assuefazione, la convinzione che poco o nulla si può fare di fronte a tutto questo.

Anche in queste settimane la cronaca ci ha parlato della morte del piccolo Elvis, o di quanto facilmente si uccide senza che questo provochi una qualche reazione da parte di chi vede, assiste e cerca di andare oltre come se nulla fosse accaduto. Dentro questa cultura, quanto poco vale la vita di un uomo!

Festa di Tutti i Santi: una storia di bene che percorre la storia

Ma la visione che la festa di Tutti i Santi ci mette davanti, non è qualcosa di lontano, di irreale, distante da noi e dalla nostra vita. È la contemplazione, dentro la storia degli uomini, di una schiera immensa di persone come noi, di tutte le condizioni sociali, che hanno speso la loro vita per il bene comune, per la pace, per la solidarietà, operando per una società più giusta, più fraterna, con la forza che viene da Dio.

Una moltitudine composta di discepoli di ogni tempo che hanno cercato di ascoltare il Vangelo e composta anche di persone non credenti ma di buona volontà che si sono impegnate a vivere non solo per se stesse, ma a spendere la vita per gli altri.

La storia della Chiesa di Napoli: una storia ricca di santità

Anche nella storia della nostra città e della Chiesa di Napoli, troviamo una schiera innumerevole di uomini e donne che hanno amato, voluto bene, aiutato, sollevato chi era caduto. Alcuni nomi sono noti, come quelli celebrati dal calendario, da San Gennaro, sant’Alfonso, Bartolo Longo, fino a Giuseppe Moscati e a tanti altri. Ma nella schiera innumerevole di cui ci parla la visione dell’Apocalisse ci sono tanti di cui non conosciamo i nomi, appartenenti a tutte le categorie, che hanno operato per il bene dell’umanità. 

E oggi questa storia di santità continua attraverso la risposta umile di tanti che ogni giorno vivono la vocazione alla santità. Noi stessi siamo stati chiamati a vivere il Vangelo in questo tempo, camminando assieme, con la visione e la compagnia dei tanti che ci hanno preceduto e nella cui scia luminosa vogliamo proseguire.

Nuovi discepoli chiamati a continuare questa storia

Il Vangelo delle beatitudini è la “Magna Carta” del cristiano, del discepolo di Gesù. Ed è la via che conduce alla pace, alla riconciliazione, alla ricomposizione delle tante fratture provocate dalla logica del potere, dalla corsa al danaro, dalla dittatura del materialismo, tutte cose che dividono piuttosto che unire.

Il regno dei cieli di cui ci parla il Vangelo si costruisce già su questa terra ed anticipa quello celeste. Chi vive il vangelo giorno per giorno è intento a questo lavoro paziente di tessitura di rapporti, di ricomposizione di fratture, di reinserimento di chi è escluso.

La cultura nuova che nasce col Vangelo delle Beatitudini

All’arroganza subentra la mitezza che disarma i cuori dei violenti; la fame e sete di giustizia prende il posto dell’indifferenza, all’opera di divisione attraverso il sospetto, il pregiudizio, la contrapposizione, succede il lavoro degli operatori di pace.

Il male c’è e lo costatiamo ogni giorno, perché è sotto i nostri occhi. Ma la Parola di Dio che riceviamo e di cui ci nutriamo, opera quel miracolo di cui ci parla il profeta Ezechiele (cap.37) delle ossa aride che riprendono la carne, ritorna in loro il flusso della vita e riprendono ad essere persone vive.

Il Vangelo ci rende comunicatori di vita

A un odore di morte bisogna sostituire un profumo di vita. E i santi sono coloro che hanno comunicato vita ad una realtà di morte con la forza della Parola che anche noi abbiamo ricevuto, Parola che è comunicatrice di vita.

Anche noi siamo testimoni del potere di vita che emana dalla Parola di Dio, dal Vangelo accolto e calato nella vita. Pensiamo ai bellissimi rapporti che nascono dai tanti incontri col popolo dei deboli, dei dimenticati del nostro mondo.

La visione bella creata dal Vangelo comunicato agli uomini

Pensiamo ai volti di tanti disabili che riprendono a sorridere, alla vita di tanti anziani non più soli, alla gioia di tanti bambini di condizioni diverse che imparano a stare insieme e a crescere insieme. E ancora alla gioia di tanti stranieri che, mentre cominciano ad apprendere la nostra lingua, non si sentono più esclusi, ma accolti, aiutati, voluti bene.

Anche questa è una visione reale e bella dentro un mondo dove tanti sono ancora prigionieri nella morsa del male. Questa famiglia umana ricomposta la contempliamo nella santa liturgia: essa cresce con la forza di amore del Signore, che si serve di umili servi, come sono stati i santi, di umili discepoli, come noi ci sforziamo di essere ogni giorno di più, perché un numero sempre maggiore, nella nostra città e in tutte le città e paesi di questo mondo, possa conoscere la gioia della liberazione dal male operata dall’amore misericordioso del Signore.