parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 19/07/09

16ªDomenica del Tempo Ordinario/B
   
Letture: Geremia 23, 1-6; Salmo 22; Efesini 2, 13-18; Marco 6, 30-34.
 


Venite in disparte e riposatevi un poco

Dal Vangelo di Marco capitolo 6, versetti da 30 a 34

30 Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31 Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'».

Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32 Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte.

33 Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.

34 Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

stare insieme aL SIGNORE
e imparare da lui la compassione

Riuniti attorno al Signore, in dialogo con Lui

La santa liturgia che celebriamo ogni domenica è ritrovarci come gli apostoli che “si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato” . Ci ritroviamo alla fine di una settimana, mentre ci prepariamo a quella successiva. La liturgia è presentare al Signore quello che abbiamo vissuto e comunicato, con la luce e la forza delle parole ricevute dal Lui.

Egli ci aiuta a ripensare i nostri incontri, come siamo stati vicini ai malati, come abbiamo incontrato i poveri, come abbiamo parlato agli altri comunicando il Vangelo e i suoi sentimenti. Questo incontro col Signore è ritrovarsi con Lui “in disparte” , in un luogo diverso dai luoghi e dalle attività di ogni giorno. E lo stare con Lui, ascoltarlo ancora, ci comunica l'energia spirituale per non conformarci alla mentalità, alla cultura del mondo, ma anzi comunicare e testimoniare un modo di pensare e di vivere che vince i pregiudizi, libera dalla indifferenza e dal disprezzo.

Impariamo a fermarci dinanzi al dolore e alla morte

Oggi è un anno da quando il 19 luglio dell'anno scorso, due bambine rom, Violetta di 11 anni e Cristina di 13, morirono annegate sulla spiaggia di Torregaveta, vicino Napoli; accanto ai loro corpicini a malapena coperti da due teli, si vedevano alcuni bagnanti seduti. Le due bare vengono portate via tra l'indifferenza dei bagnanti in costume.

Le abbiamo ricordate ieri nella preghiera comune partecipata da tanti, le ricordiamo oggi in questa liturgia, immagine di una famiglia che impara dal Signore a fermarsi, a chinarsi, piuttosto che girarsi dall'altra parte per non essere turbati, che impara ad accogliere liberi dai tanti pregiudizi. “Cristo – ci dice l'apostolo Paolo - è venuto ad abbattere il muro di separazione che divide, cioè l'inimicizia, per creare un solo uomo nuovo, facendo la pace e per riconciliare tutti con Dio in un solo corpo” .

Anche oggi ci sono folle accanto alle quali fermarci

Anche oggi c'è una grande folla che cerca chi si fermi accanto a loro, li ascolti, li accolga, perché sono “come pecore che non hanno pastore” . Gesù sbarcando sull'altra riva del lago assieme ai discepoli, li vede, si commuove su di loro e si mette “a insegnare loro molte cose” . Sappiamo, dal seguito del Vangelo, che non li manda via a mani vuote, ma dà loro il cibo necessario; e i discepoli vedono che insieme al Signore diventa possibile anche quello che secondo i nostri limitati ragionamenti non sarebbe possibile.

Tutto diventa possibile se noi stiamo con Lui, lo ascoltiamo, obbediamo alla lettera a quello che egli ci dice e ripetiamo i suoi gesti di misericordia. Così lo Spirito Santo può operare in noi e donarci i sentimenti di compassione del Signore. Il nostro cuore si apre ai sentimenti di bontà, di misericordia, di benevolenza e il nostro sguardo si allarga alle folle in tante parti del mondo, specialmente a quelle del Sud del mondo, in Africa, dove ci sono ancora bambini, uomini e donne che muoiono di fame, di sete, di malattia, dimenticati dal nostro mondo ricco. Ma anche nella nostra Europa dove gli zingari sono disprezzati, gli stranieri vengono visti come pericolo per la nostra sicurezza, tanti anziani vengono lasciati soli.

Lavorare con gioia per il sogno del Signore

Il Signore ci trovi fiduciosi e disponibili perché possa fare di noi donne e uomini dal cuore nuovo, che si commuovono sul dolore e la sofferenza di tanti che sono dimenticati, e che con gesti anche piccoli di vicinanza, di aiuto, comunichino speranza, diano sollievo, ed nel contempo ci aiutino ad essere umani. 

Il sogno del Signore è che per mezzo suo possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. C'è bisogno di un mondo pacificato, solidale, senza muri di separazione fra gli uni e gli altri. C'è molto da lavorare per questo sogno, è una fatica; ma è una fatica bella da fare con gioia perché rende questo mondo migliore. E rende migliore anche ciascuno di noi.

Intenzioni di preghiera:

Ti ringraziamo o Signore per la santità di questo giorno in cui ci chiami in disparte per poter ascoltare la tua parola, nutrirci alla tua mensa e ricevere da te la forza vera della nostra vita. Donaci di lasciarci toccare dal tuo Vangelo e di essere il tuo piccolo gregge che in te non ha timore.

O Signore, che ci hai insegnato a rivolgerci a te con fiducia ascolta la nostra preghiera per le folle di questo mondo che sono come pecore senza pastore: perché possano incontrare la tua commozione e il tuo amore le guidi e le consoli.

Ti preghiamo o Signore per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutti i vescovi e i pastori della tua Chiesa: perché sappiano guidare sempre con amore il gregge che hai loro affidato.

Ti presentiamo, o Signore, le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera: in particolare ti preghiamo per tutti i bambini, gli uomini e le donne che muoiono di fame, di sete, di malattia, dimenticati dal nostro mondo ricco.

Ti preghiamo o Signore per tutta la nostra Comunità , sostienila nella sua missione e nel suo servizio, benedici i frutti del suo lavoro e proteggila da ogni male