parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 17/05/09

6ª Domenica di Pasqua/B
   

Letture: Atti 10, 25-27.34-35.44-48;Salmo 97; 1ª Giovanni 4, 7-10; Giovanni 15, 9-17

 

"Questo vi comando:
che vi amiate gli uni gli altri"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 15, versetti da 9 a 17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

solo l'amore puo' rendere migliore questo mondo

Le parole di Gesù prima delle ore della sua Passione

Ci deve far riflettere questa insistenza di Gesù sull’amore come unico comandamento suo. Egli si rivolge ai discepoli in un momento di intimità, certo, riunito con loro per la cena pasquale. Ma attorno a loro, non solo fuori ma anche all’interno della cerchia stessa dei discepoli, c’è un clima di sospetto e anche di paura.

Poco prima Gesù aveva detto: “uno di voi mi tradirà”. E poi tutti avevano visto uscire fuori, nel buio, Giuda. Ancora: Gesù aveva detto: tutti voi mi abbandonerete e tu, Pietro, mi rinnegherai tre volte.

E proprio in questo clima, nelle ore che precedono l’arresto e la passione, Gesù ribadisce affida ai suoi discepoli quello che aveva manifestato continuamente in tutto il tempo trascorso con loro e in mezzo alla gente. Anche dinanzi al tradimento di uno dei suoi intimi, anche dinanzi alla paura dei discepoli che lo lasceranno solo, Gesù non smette di amarli.

E i discepoli, dopo la Pasqua, ricorderanno le sue parole accorate di quella sera, poco prima del suo arresto. E sono essi che ce le hanno trasmesse: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore … Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”.

Le parole di Gesù sono per noi, oggi

Queste parole il Signore rivolge oggi a noi, in un tempo in cui c’è un anelito di pace, misto a confusione e smarrimento, mentre viviamo un’epoca di passaggio; e facciamo fatica – specialmente noi italiani a contatto col recente fenomeno della immigrazione – ad aprirci alla nuova società che si va delineando, con più culture, più religioni, con popoli diversi.

Conosciamo le tensioni che ci sono nelle nostre città, le paure di fronte alla violenza di alcuni, le idee che si vanno diffondendo di colpevolizzare tutto un gruppo, un popolo; si vogliono respingere gli stranieri dimenticando che quando l’Italia era povera, tanti italiani sono andati in altri paesi per trovare un lavoro, poter mangiare e far vivere la loro famiglia.

La via per vivere in pace

Gesù ci propone la sua via perché possiamo vivere bene, in pace, uniti gli uni agli altri. È la via dell’amore. Con gli scontri, le contrapposizioni, le espulsioni, non si risolvono i problemi. Perché chi ha fame farà di tutto per trovare qualcosa da mangiare per vivere.

Non possiamo essere in pace contro gli altri, non possiamo vivere costruendo dei muri alti attorno a noi. Tutti abbiamo bisogno di amore, di essere accolti. Un amore che non esclude nessuno. Chi è disperato, che vive senza una prospettiva per il domani diventa facilmente violento, aggressivo.

La medicina di Gesù per curare i mali di questo mondo è l’amore; ma un amore che il mondo non conosce; per questo amore egli è giunto persino a dare la sua vita per noi.

Scrive papa Gregorio Magno, commentando questa pagina del Vangelo:

Alcuni amano il prossimo per affetto di sangue o di parentela … Ricordiamoci però che una cosa è ciò che nasce spontaneamente dalla natura, un’altra è che viene praticato attuando il comandamento del Signore. Coloro che amano di amore naturale i loro parenti, amano certamente il prossimo; ma il loro amore non è spirituale, bensì carnale. Ecco perché il Signore Gesù, dopo aver detto: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate scambievolmente", subito aggiunge: "come io ho amato voi". Quasi a volerci dire: «Amatevi per quei motivi per i quali io stesso ho amato voi».

L’amore di Gesù è un amore che ancora conosciamo tanto poco: è un amore gratuito. Amare senza pretendere il contraccambio, amare chi non è amato da nessuno. E per rendere migliori gli altri, bisogna amarli. Anche senza loro merito.

Vivere l’amore in un tempo e una logica del mercato

La logica del mercato ha come cancellato la gratuità: niente si fa per senza niente. Ma così la nostra umanità si impoverisce, si inaridiscono i sentimenti. Tutti abbiamo bisogno di amore. Cominciamo ad amare noi per primi e vediamo che il mondo attorno a noi diventa migliore e tutti cominciamo a stare meglio e a vivere meglio.

“Chi ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” – dice la lettera di Giovanni. Il Vangelo, letto, ascoltato e attuato, ci fa crescere nell’amore e ci fa vivere in pace, ci fa comunicare pace.

La vocazione dei cristiani è la vocazione all’amore. C’è un compito bello per gli amici del Signore, i suoi discepoli, un servizio da compiere per questo mondo: operare per la pace, per l’aiuto vicendevole, per l’unione fra gli uomini. Questo è partecipare all’opera di Dio, è continuare la missione per la quale il Figlio di Dio si è fatto uomo, operare con Lui per la creazione di un nuovo mondo.

Intenzioni di preghiera:

  • O Signore che ci chiami amici, aiutaci ad aprire il nostro cuore al comandamento dell’amore e rinnova nella vita della nostra Comunità i prodigi della tua misericordia.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa perché nel mondo sia manifestazione dell’amore di Dio per ogni persona di qualsiasi razza e cultura e sappia suscitare in ogni cuore l’impegno per una convivenza pacifica.
  • O Signore Gesù che non fai preferenze di persone e ci insegni ad amare senza limiti, senza riserve, come tu hai amato noi, aiutaci a crescere nell’amore vicendevole e a fare della nostra vita un dono ai fratelli.
  • O Signore, noi ti presentiamo le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera: in particolare ti preghiamo per tutti i profughi, i migranti, gli stranieri che vengono respinti, discriminati e che subiscono violenza: perché trovino accoglienza e sicurezza per la loro vita.
  • Ti preghiamo o Signore per il mondo intero, per chi soffre e subisce violenza, per tutti gli uomini e le donne perché giungano tempi di pace e cessi ogni inutile spargimento di sangue.