parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione dell' 11/01/09

Battesimo del Signore /B
   

Letture: Isaia 55,1-11; Isaia 12, 1-6; 1 Giovanni 5, 1-9; Marco 1,7-11.

 

Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento

Dal Vangelo di Marco capitolo 1, versetti da 7 a 11

In quel tempo, Giovanni proclamava:

«Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.

Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.

E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.

E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

vivere da figli con la forza dello spirito

Nel battesimo Gesù continua a manifestarsi

Nella vita del mondo che ci circonda, nel quale ci troviamo e ci muoviamo ogni giorno, noi non siamo lasciati soli; una voce si leva, che ci indica una presenza, qualcuno che è venuto in mezzo a noi e ci chiama ad una vita diversa in cui possiamo scegliere di entrare.

La voce della Chiesa, della comunità nella quale viviamo, che ci convoca, ci accompagna, risuona come quella di Giovanni Battista che ci indica Gesù.

Egli si è manifestato nel bambino di Betlemme annunciato dagli angeli ai pastori, il segno di una stella nel cielo ha messo in cammino i magi in cerca di lui. A coloro che lo accolgono egli comunica gioia, vita e speranza.

Nel battesimo che abbiamo ricevuto anche noi diventiamo figli di Dio

Oggi la Chiesa celebra la festa del battesimo di Gesù, nel fiume Giordano per mezzo di Giovanni Battista. Egli si manifesta a noi come colui che ha aperto i cieli; su di lui si scende lo Spirito Santo sotto forma di colomba, perché lo riconoscessimo come colui che viene a portare la pace, quella che viene da Dio, per rendere gli uomini pacifici, gli uni accanto agli altri e non contro gli altri.

Nel battesimo egli si manifesta pienamente come Figlio di Dio. Per mezzo del battesimo anche noi diveniamo figli di Dio e fratelli suoi, entrando a far parte della santa famiglia di Dio. Con lui i cieli si sono squarciati, quella distanza infinita che appariva incolmabile, viene colmata e noi possiamo vivere con lui, animati dal suo Spirito.

La festa del battesimo di Gesù è anche la nostra festa, festa della famiglia di Gesù, di coloro che lui rende figli, che rinnova perché vivano realmente da figli di Dio.

Con Gesù, chiamati a percorrere le strade degli uomini

Dopo il battesimo al Giordano Gesù comincia a percorrere le strade della Palestina, a incontrare uomini e donne di ogni condizione, a farsi conoscere come colui che salva; tanti malati si avvicinano a lui, lo cercano, chiedono guarigione dal male che li opprime.

Ma Gesù non cammina da solo, chiama a camminare con lui uomini e donne di condizioni le più diverse, introducendoli concretamente nella vita che egli vive, aprendoli ai suoi sentimenti, educandoli poco a poco, istruendoli, correggendoli. Alla fine donerà loro il suo stesso Spirito perché vivano realmente come figli di Dio e fratelli gli uni degli altri.

Dal Signore veniamo trasformati interiormente

Noi ci stiamo rendendo conto sempre di più di questo cammino col Signore, di questa educazione del cuore che egli sta operando. Che cosa è stato questo tempo di Natale se non un apprendere a vivere con lui, ad amare come lui, a diventare sensibili, aperti agli altri come lui? Queste settimane sono state per noi una scuola di umanità, vivendo più intensamente quello che siamo chiamati a vivere durante tutto l’anno.

Oggi il Signore ci chiede di crescere interiormente con Lui. La preghiera si fa esperienza di dialogo quotidiano con lui e col Padre suo, l’esperienza dei cieli che si sono aperti e noi entriamo in contatto con Dio. Questi cieli si sono aperti su di noi, su tanti. Ma sono molti quelli che vivono ancora sotto una cappa pesante e vedono i cieli chiusi su di loro. Da loro salgono invocazioni, grida di dolore, richieste di aiuto.

Questo è un tempo di crescita e di maturazione interiore

Dopo l’esperienza di questo Natale bello, quello che abbiamo dinanzi è un tempo di maturazione interiore, di crescita spirituale che passa attraverso la preghiera e gli incontri che facciamo ogni giorno. L’amore del Padre verso il Figlio suo ha raggiunto anche noi: ci sentiamo amati, cercati senza nostro merito, nutriti della sua Parola, mossi dalla forza mite e forte del suo Spirito.

Ci è chiesta una attenzione nuova verso i poveri che incontriamo, ai quali manifestare lo stesso amore del Signore Gesù verso di loro; siamo chiamati a camminare in mezzo agli altri imparando a leggere nei loro gesti e nelle loro parole le domande di chi cerca, di chi cerca risposte, di chi ha visto dei segni e chiede di capire e di incontrare.

L’esperienza della gratuità ci contagia

La mentalità consumista tanto diffusa può ancora fare presa su di noi, lasciandoci riprendere da quello che non soddisfa profondamente, che non nutre le nostre umanità. A noi si rivolge il Signore come Padre verso i suoi figli:

“venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?”

È l’esperienza della gratuità, del dono, della grazia che il Signore ci fa vivere. Ma la tentazione di farci risucchiare, di tornare al passo di sempre, è qualcosa che è presente in noi. E il Signore ci parla perché conosce la nostra debolezza, la nostra fragilità. Ci mette accanto fratelli e sorelle che ci aiutano, ci ricordano, ci indicano il Signore, ci comunicano le sue parole.

Non dimentichiamo le persone che si sono avvicinate a noi in questo tempo

Da questo Natale emerge più chiaramente un compito, una missione a cui siamo chiamati. Sono per noi queste parole del Signore riportate dal profeta:

“Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio”.

Quante persone abbiamo incontrato in questo tempo, che si sono unite a noi, accanto ai poveri: nelle carceri, nei campi rom, negli ospizi, nei luoghi freddi dove si riparano. E che sono state stupite e contente di quello che hanno visto e vissuto. Non possiamo dimenticarci di loro, non possiamo lasciarli andare per le strade di prima.

Col Signore, per far conoscere la strada di pace, i pensieri di pace

Quanto sono distanti dal Signore le vie dei violenti, dei signori della guerra che seminano morte, non risparmiando nessuno, troncando le vite innocenti di tanti bambini, distruggendo la vita di tante famiglie. Le vie del Signore portano alla riconciliazione, seminano nei cuori pensieri di pace, comunicano sentimenti di amore, di gioia profonda.

La parola del Signore, i segni che egli ha compiuto in mezzo a noi possano produrre frutti abbondanti di conversione a Lui, di amore, di apertura e vicinanza specialmente ai più poveri. La Parola che è stata seminata abbondantemente dal Signore, senza risparmiarsi, aspetta frutti abbondanti di rinnovamento interiore, di nuove energie spirituali per la pace e la salvezza da comunicare con fedeltà e generosità.

Intenzioni di preghiera:

  • Ti ringraziamo o Signore per il dono del Battesimo che questa santa Liturgia ci ricorda. Ti rendiamo grazie per averci accolti ed amati come figli. Fa’ che ogni giorno della nostra vita possiamo gioire del tuo amore per noi e, come i cieli si sono aperti sul Giordano, ti domandiamo che ancora oggi si aprano sulla nostra vita e sulla vita del mondo.
  • Signore perdona l’umanità perché spesso le sue vie non sono le tue: disarma gli spiriti violenti, fa’ che gli egoismi, le chiusure, gli interessi di parte cedano il passo alla misericordia e al senso del bene comune. O Signore riempi della tua pace i nostri cuori e le terre degli uomini.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa perché sia sempre assidua nell’ascolto della tua Parola e aperta all’azione del tuo Spirito.
  • Accogli o Signore le preghiere che ti presentiamo e che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera: ti preghiamo per chi è malato nel corpo e nella mente: perché ogni malattia sia guarita dalla tua compassione e tutti possano trovare salvezza e consolazione.
  • O Signore noi ti preghiamo per la pace in ogni luogo dove non c’è pace. Fa che cessi ogni violenza e inizi il tempo della riconciliazione in Terra Santa.