parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 10/02/08
1ª Domenica Tempo di Quaresima /A
   

Letture: Letture: Genesi 2, 7-9; 3, 1-7; Salmo 50; Romani 5, 12-19; Matteo 4 1-11.

Memoria di santa Scolastica (480 ca. - 547), sorella di san Benedetto. con lei ricordiamo le eremite, le monache e le donne che seguono il Signore.


"Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio "

Dal Vangelo di Matteo capitolo 4, versetti da 1 a 11

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. 2E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. 3 Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: “Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane”. 4 Ma egli rispose: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

5Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 6e gli disse: “Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede”. 7Gesù gli rispose: “Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo”.

8Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: 9 “Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai”. 10 Ma Gesù gli rispose: “Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto”.

11Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.

quaresima: tempo per purificarci
e rinascere con la parola di dio

Un deserto attorno a noi

È un po’ difficile sentire la parola deserto e pensare alle nostre città. Il deserto è un luogo arido, senza vita, dove è difficile vivere. Eppure, se dal piano materiale passiamo a quello umano e spirituale e proviamo a comprendere qualcosa di quello che c’è nel cuore dell’uomo, allora vediamo che tanti luoghi delle nostre città sono come un deserto. È il deserto di chi vive solo, dimenticato dagli altri; il deserto di chi vive in mezzo agli altri ma nessuno si ferma accanto a lui per ascoltarlo; il deserto di chi pur avendo a disposizione tante cose materiali, si sente inquieto, insoddisfatto e non sa a chi rivolgersi per trovare una direzione, un senso per la sua vita.

Nel deserto è forte la tentazione di pensare solo a se stessi perché c’è poco da sperare aiuto dagli altri, di seguire i comportamenti della maggioranza, di accumulare per sé come via di sicurezza. Le tentazioni che Gesù sperimenta nei quaranta giorni che trascorre nel deserto, prima di dare inizio alla predicazione e all’incontro con tante persone, non ci sono estranee, sono le stesse che sentiamo quotidianamente risuonare dentro di noi.

Le tentazioni di Gesù sono anche le nostre

Preoccuparsi prima di tutto della propria vita materiale, e pensare troppo se non addirittura esclusivamente a questo aspetto di cui pure c’è bisogno.

In un mondo in cui ognuno tende a mettersi in mostra, la voglia di apparire, di far bella figura, di non essere da meno degli altri è una tentazione anche per noi.

E poi la tentazione di avere, di possedere, di accumulare sempre di più, come una fame insaziabile di chi non si sente mai pienamente soddisfatto.

L’esperienza di Gesù nel deserto è una esperienza di vita sobria, ma soprattutto è esperienza di silenzio, di preghiera, di meditazione, di riflessione sulla propria vita e sul senso da dare ad essa. Il Vangelo ci mostra come Gesù affronta e supera le tentazioni. Le risposte che egli dà al tentatore sono sempre parole della Scrittura: “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”; “non tentare il Signore Dio tuo”; “adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto”. Non può essere solo l’economia il motore della vita di questo mondo; non possiamo sostituirci a Dio; non possiamo fare a meno di Dio se vogliamo un mondo più giusto ed umano.

I cristiani possono cambiare questo mondo

Il tempo di Gesù trascorso nel deserto è un tempo di dialogo intenso con Dio, di meditazione della Parola di Dio. Dal Signore, dalla sua Parola, viene in noi una forza, una forza spirituale che ci rende non solo capaci di affrontare le tentazioni che ci vengono dal materialismo, dal consumismo che vogliono dominarci; questa forza ci rende capaci di dare inizio ad una vita diversa, ad un mondo in cui il deserto si trasforma in giardino.

Noi non siamo stati creati per il sospetto vicendevole, per la paura dell’altro, per vivere ripiegati su noi stessi; non siamo solo “polvere del suolo” come ci è stato ricordato con il severo simbolo delle ceneri poste sul nostro capo; non siamo solo materia che si corrompe, che invecchia. In quella materia di cui siamo composti, Dio ha immesso un soffio di vita, della sua stessa vita. È questo che ci fa vivere, è il soffio vitale di Dio.

Tanti piccoli giardini sorgono e si allargano

L’immagine del giardino in cui Dio all’inizio pone l’uomo da lui creato, ci manifesta il sogno che Dio ha sull’uomo: una vita bella, armoniosa, in pace, dove si possa vivere insieme, gli uni con gli altri e non contro gli altri. Questo sogno non è utopia, non è qualcosa di lontano da noi. È possibile, realizzabile. Ma c’è bisogno che non tagliamo mai quel cordone attraverso cui passa la linfa vitale di Dio stesso. Senza Dio l’uomo è perduto. Noi abbiamo bisogno di Dio.

Man mano che uomini e donne di diversi paesi, di diversa condizione, di diversa età, riannodano questo rapporto con Dio, vediamo rifiorire la vita, vediamo che prende corpo una vita solidale, una fioritura di rapporti che rendono tutto più vero, più giusto, più umano. Non è l’esperienza di qualcuno in qualche parte del mondo, è l’esperienza che è anche sotto i nostri occhi.

È l’esperienza che ognuno di noi può fare se impara da Gesù a vivere in mezzo al deserto di questo mondo, alle difficoltà, alle durezze, ai problemi che certamente ci sono non fidando nelle proprie forze, ma nella forza del suo Spirito. Ma non possiamo avere questa forza senza chiederla, senza cercarla: “Chiedete e vi sarà dato – ha detto Gesù - cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Luca 11,9-10).

Il dono di un tempo prezioso per rinascere

Questo tempo di Quaresima, di cinque settimane, nel cammino verso la Pasquaè un dono che ci è fatto per raddrizzare le vie tortuose della nostra mente e del nostro cuore, per riorientarci con la bussola che è la Parola di Dio, per riconoscere i tratti e gli atteggiamenti della nostra vita che ci fanno andare lontani da quella comunione, da quella fraternità che il Signore ha messo nel DNA della nostra vita, del nostro spirito, tanto da far così esclamare sant’Agostino: “Tu sei grande, Signore … e l’uomo, una particella del tuo creato, si porta attorno il suo destino mortale, si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli … perché ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te” (Confessioni 1,1,1).

Tanti spazi di giardini umani, coltivati, fioriti, sono sorti dalla Parola di Dio annunziata e vissuta. Questi spazi possono crescere, c’è bisogno che si allarghino perché tanti altri entrino a farne parte e a gustarne la bellezza e l’armonia. Noi per primi possiamo essere sempre di più spazi di umanità liberata dalla divisione, dall’egoismo del vivere per noi stessi, dal sospetto, dall’indifferenza, da una vita prigioniera del materialismo, del possesso delle cose, da una vita troppo esteriore, che ci svuota interiormente.

Un tempo prezioso ci è donato. Non lo sprechiamo. Lasciamo che la Parola di Dio ci purifichi, faccia emergere in maniera chiara e bella quella immagine sua che è in ciascuno di noi, facilmente annerita dai fumi di questo mondo, dall’inquinamento del consumismo, dall’ubriacatura di noi stessi. È un lavoro che ci è chiesto, che richiede fatica, sforzo, ma che immette sempre più nel flusso di vita di Dio, circuito di vita bella, sana, che ci rigenera, ci fa rinascere, fa di noi nuove creature.

  • Intenzioni di preghiera:

  • O Signore noi ti preghiamo: donaci la forza del tuo Spirito per vincere ogni tentazione prima che soffochi in noi la tua voce. Fa che sentiamo la fame della tua Parola più del cibo che perisce e che questi giorni siano per noi un tempo di vera conversione, di preghiera, di incontro con te.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio: dona loro la sapienza del Vangelo per guidare la Chiesa lungo il cammino della Quaresima, verso la tua Pasqua.
  • Ti preghiamo o Signore per tutta la nostra Comunità perché viva unita a te il tempo della Quaresima. Rendila più forte nella fede, più salda nell’amore e proteggila da ogni male.
  • Al termine di questa settimana accogli o Signore le invocazioni che ti presentiamo e che sono state affidate alla nostra preghiera: in particolare noi ti preghiamo perché la morte non sia più padrona della vita, perché la malattia degli uomini sia guarita dai segni della tua misericordia e perché per tutti venga presto la salvezza.
  • Ti preghiamo o Signore per il Ciad e per il Kenia. Aiuta l’umanità a ritrovare i sentieri della pace. Rendi forti i sentimenti, le volontà, i disegni di pace. Cancella le passioni, gli odi, le violenze perché regni ovunque per la tua grazia e con la cooperazione degli uomini, la pace.