parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 09/11/08

Dedicazione Basilica Lateranense/A
   

Letture: Ezechiele 47,1-2.8-9.12; Salmo 45; 1Cor. 3, 9c-11.16-17; Giovanni 2, 13-22

 

"Non fate della casa del Padre mio,
un mercato."

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 2, versetto da 13 a 22

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.

Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.

Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».

I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».

Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.

Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

l'edificio di dio in mezzo agli uomini

È una festa particolare quella di oggi, che si celebra ogni anno, in questa data. Quest’anno cade di domenica e abbiamo l’occasione di riflettere sul senso di questa festa, alla luce della Parola di Dio che è stata proclamata.

La Basilica del Laterano, che si trova a Roma, dedicata ai due santi, Giovanni Battista e Giovanni Evangelista, è la cattedrale della Chiesa di Roma. Le Chiese di tutto il mondo si uniscono oggi alla Chiesa di Roma, riconoscendole così la “presidenza della carità, di cui parlava già sant’Ignazio di Antiochia.

Similmente avviene per la festa della Dedicazione della chiesa cattedrale di ogni diocesi, alla quale sono “legate” tutte le parrocchie e le comunità di quel territorio. Esse sono tutte il segno visibile delle comunità cristiane che si riuniscono nelle varie parti del mondo, edificio spirituale fatto non di pietre ma da ciascuno di noi, pietre vive di questo edificio di Dio.

Ogni comunità è chiamata ad essere luce nel mondo, segno e testimonianza concreta di convivenza di persone diverse, che si riconoscono tutti fratelli e sorelle, figli dello stesso Signore.

Il nostro mondo ha bisogno di incontrare questi luoghi umani, costruiti con le pietre vive, che siamo ciascuno di noi; luoghi dove si vive la fraternità, dove chi è povero viene accolto e liberato dalla sua condizione, dove il giovane sta insieme all’anziano, dove lo straniero è riconosciuto come proprio fratello, dove chi è malato riceve le cure e vive la vicinanza dei propri fratelli.

La reazione immediata e dura di Gesù nel tempio di Gerusalemme ci fa comprendere che questo luogo, questo edificio spirituale costituito da tutti i membri della comunità, è un luogo sacro, dove il Signore si manifesta, egli stesso ci parla, dà se stesso in cibo, rimane con noi per sempre.

La bellezza di tante chiese e basiliche ci richiama alla bellezza della comunità, manifestazione viva della casa di Dio in mezzo agli uomini. “Voi siete edificio di Dio” - dice anche a noi l’apostolo Paolo – “ma ciascuno stia attento a come costruisce”. E qui comprendiamo che non ci può essere altro fondamento solido per questa costruzione, che è lo stesso Signore Gesù. E la sua Parola, accolta giorno dopo giorno dentro di noi, ci trasforma, ci plasma nell’intimo e fa risplendere il vero volto dell’uomo, creato a immagine di Dio, ci dona i sentimenti stessi del Signore.

L’immagine di quella gente che nel tempio vendeva buoi, pecore e colombe, con i cambiavalute seduti ai loro banchetti, ci dice che anche oggi possiamo stare nella casa di Dio, vivere pensando ciascuno ai propri interessi, alle proprie convenienze, estranei alla santità di questo luogo spirituale che manifesta la vocazione di ogni uomo alla fraternità universale. L’individualismo, il pensare a salvare se stessi – come ci ripete più volte il Signore – è distruggere questo tempio di Dio.

Nonostante la nostra piccolezza, la debolezza di ciascuno di noi, il nostro essere peccatori, con queste pietre vive plasmate dalla sua Parola, levigate nell’intimo ogni giorno, il Signore può compiere grandi cose. Da questo tempio spirituale – dice il profeta Ezechiele in una bellissima visione – esce acqua da ogni lato che scorre in tutte le direzione. E dovunque queste acque giungono, portano guarigione:

“queste acque entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà … perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente, tutto rivivrà.

Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina”.

Sono immagini molto belle che descrivono quello che avviene realmente, dove questa vita che promana dalla comunità, si espande e si diffonde. Penso al sollievo che dona ai carcerati; penso alla pace e alla speranza che giunge ai tanti anziani che vivono negli ospizi; penso agli stranieri che vengono alle nostre scuole di italiano e non solo imparano a conoscere la nostra lingua, ma sperimentano amicizia e fraternità; penso a quelli che vivono per strada, contenti non tanto e non solo per il cibo materiale che ricevono, ma soprattutto per l’affetto che percepiscono chiaramente; penso al lavoro per la pace, che disarma i cuori dei violenti, che lenisce le ferite, che avvicina e fa vivere insieme quelli che prima si odiavano e si combattevano.

Lasciamoci trasformare dalla Parola del Signore, lasciamoci inondare dal suo Spirito di amore, e questo mondo attorno a noi diventerà migliore, dovunque queste acque che sgorgano dal santuario, giungono. Tanti saranno in numero sempre maggiore dissetati, tanti potranno gustare il cibo dell’amicizia e della fraternità, tanti impareranno a vivere nella pace.

Intenzioni di preghiera:

  • O Signore, Padre nostro che nel tuo figlio Gesù hai edificato il nuovo tempio, fa’ di noi la dimora del tuo Spirito e trasforma la vita della nostra Comunità in sorgente di benedizione.
  • Nel giorno in cui celebriamo la festa della cattedrale di Roma, la Basilica Lateranense, ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa che crede, soffre e spera in ogni parte del mondo, perché sia fortificata dallo Spirito e sappia renderti testimonianza.
  • O Signore, sorgente della vita, fa che la tua Parola, seminata nei nostri cuori, germogli e fruttifichicon abbondanza. Concedici di vivere come tuoi figli sulla terra in attesa di contemplare il tuo volto nel cielo.
  • O Signore, accogli le invocazioni che ti presentiamo e che lungo questa settimana ci sono state affidate: tu che liberi dalla morte e non fai mancare la tua salvezza a chi ti invoca, ascoltaci mentre ti preghiamo di allontanare la guerra e ogni violenza dal nostro mondo. Ricordati della Repubblica Democratica del Congo, in particolare della regione del Kivu dove si sono riaccesi aspri conflitti.
  • O Signore, ti preghiamo per coloro che sono malati e che cercano la guarigione: liberali dal male, dona loro il tuo conforto e la tua salvezza.