parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 10/08/08

19ª Domenica Tempo Ordinario /A
   

Letture: 1 Re 19,9a.11-13a; Salmo 84; Romani 9,1-5; Matteo 14,22-33.

Memoria di san Lorenzo diacono e martire (+258). Riorganizzò il servizio ai poveri a Roma. Preghiera per i poveri e per chi li serve in nome del Vangelo.

"Coraggio, sono io, non abbiate paura "

Dal Vangelo di Matteo capitolo 14, versetto da 22 a 33

22Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull’altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.

24La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 25Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura.

27Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». 28Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!»

dio non ci abbandona al nostro destino

Il rapporto di Gesù col Padre e con gli uomini

Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù disse ai suoi discepoli di salire sulla barca e di precederlo all’altra riva, mentre lui avrebbe continuato a parlare con la folla. Potremmo definirla l’icona della misericordia: Gesù solo con la folla che lo attornia.

Ma segue subito un’altra icona, o meglio l’altra faccia della stessa icona: Gesù, sul monte, solo davanti al Padre. Direi che impossibile separare queste due immagini: esse fanno parte della stessa icona; l’una rende ragione dell’altra. Nell’immagine di Gesù solo davanti a Dio è come fissato quel singolarissimo e unico rapporto che lega Gesù al Padre. Dal rapporto con il Padre sgorga tutto quel che segue.

Non possiamo essere soli dinanzi alle tempeste della vita

I discepoli sono in mezzo alle acque, anche loro soli, senza Gesù e senza la folla: sono soli con loro stessi. Quanto sono diverse queste due solitudini; quella di Gesù sul monte alla presenza di Dio e quella dei discepoli sulle acque agitate. L’evangelista sembra quasi suggerire che è logico, quando si è soli con se stessi, che sorgano tempeste.

I discepoli, del resto, avevano già sperimentato una situazione analoga (Mt 8,23-27) in mezzo al lago mentre Gesù dormiva; figuriamoci ora che è assente. Quando si è soli con se stessi non è possibile sottrarsi alla tempesta della vita. I discepoli passano così quella notte: nella paura e nella lotta contro le onde agitate e il vento contrario.

Quasi all’alba, Gesù, camminando sulle acque, si avvicina verso quella barca che lotta tra gravi difficoltà. I discepoli, al vederlo, hanno paura: pensano sia un fantasma. Alla paura delle onde si aggiunge quella del fantasma. Non hanno ancora compreso chi è Gesù. Egli stesso deve intervenire per rassicurarli: “Non abbiate paura, sono io”. È una voce rassicurante, sentita tante volte. Eppure la loro paura è più forte; e il dubbio persiste.

Il dubbio e la paura sono ancora radicati in noi

Pietro, a nome di tutti, chiede una prova: “Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque”. Essi sanno bene cosa significa questo segno. Non è, appunto, un semplice atto miracoloso, ma un “segno” che rinvia direttamente a Dio, come era scritto nel Salmo 77. Si apre la seconda scena. Gesù dice a Pietro: “Vieni!”. Pietro obbedisce a Gesù e inizia a camminare sulle onde. Ma il dubbio e la paura, ancora ben radicati nel suo cuore, prendono il sopravvento e Pietro sta per essere inghiottito dalle onde.

A questo punto, davvero disperato, Pietro grida: “Signore, salvami!”. Due sole parole, gridate forse in modo scomposto, ma piene di speranza. E “Gesù stese la mano, lo afferrò e disse: uomo di poca fede, perché hai dubitato?” (v. 31). È una scena che delinea bene lo statuto del discepolo. Nella storia della Chiesa, questo episodio ha sempre costituito l’immagine tipica del dubbio; esso in effetti non è per nulla insolito nella vita dei discepoli. Anzi, come il Vangelo stesso ci ricorda, ne scandisce spesso la vita. Come pure scandisce l’esperienza di ogni credente.

Dio non ci abbandona al nostro destino

Tutti possiamo sentirci vicini a Pietro, riconoscerci nei suoi dubbi, nelle sue incertezze e nelle sue paure. Ma c’è da comprendere bene in che versante si deve parlare di certezza nella fede. La certezza non la si deve cercare dalla parte dell’uomo; noi tutti infatti siamo deboli, fragili, dubbiosi ed anche traditori.

La certezza va cercata dalla parte di Dio: egli non ci abbandonerà al nostro destino triste, non ci lascerà travolgere dal mare impetuoso del male, non permetterà che le onde impetuose della cattiveria ci inghiottano. Quel che conta - e in questo dobbiamo imitare Pietro - è gridare come lui: “Signore, salvami!”. In questa semplice preghiera è nascosto il mistero semplice e profondo della fede: Gesù è l’unico che può salvarci.

Intenzioni di preghiera:

  • Signore, aiutaci a comprendere che la preghiera è la forza che ci comunica il tuo amore e non ci fa dimenticare degli altri.
  • Ti ringraziamo Signore, per il tuo amore paziente con cui sei vicino alla nostra vita. Perdona le nostre arroganze, la poca fede con cui tante volte ci avviciniamo a te. Signore, aiuta la nostra fede.
  • Ti preghiamo Signore per il nostro Papa Benedetto XVI, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa: sostienila con la forza del tuo Spirito perché manifesti al mondo il tuo amore e la tua pace.
  • Signore, tante volte di fronte alla violenza del male, non comprendiamo il tuo modo di agire in mezzo agli uomini. Vorremmo che tu intervenissi in modo immediato, anche duro alla maniera degli uomini. Aiutaci a comprendere che tu ti manifesti sempre nella dolcezza.
  • Ti preghiamo Signore per la fine di tutte le guerre, per la fine delle violenze che causano la morte di tanti innocenti. Aumenta Signore il numero di quelli che operano e camminano nella via della tua pace.
  • Ti preghiamo Signore per tutti quelli che soffrono, per le persone sole, per i malati, per chi è povero e dimenticato. Aiutaci ad essere pieni della tua umanità.