parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 22/06/08
12ª Domenica Tempo Ordinario /A
   

Letture: Geremia 20, 10-13; Salmo 68; Romani 5, 12-15; Matteo 10, 26-33.

 


"Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 10, versetto da 26 a 33

26Gesù disse ai suoi discepoli: Non temete gli uomini, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti.

28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.
30Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; 31non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!

32Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

nutriamo e curiamo l'uomo interiore che È in noi

Abbiamo anche una vita spirituale da nutrire

“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna”: sono parole che Gesù rivolge ai discepoli di ogni tempo, che noi oggi sentiamo molto attuali per la nostra vita e per il tempo in cui viviamo.

È un tempo, il nostro, in cui viene fortemente sottolineata l’importanza di tutto ciò che è materiale: dal corpo, al cibo, al proprio benessere. C’è una spinta ad avere in misura sempre maggiore questi beni materiali. E questa corsa ad avere per sé e ad avere di più, provoca divisioni, invidie, a volte violenza; indebolisce la preoccupazione per gli altri, affievolisce lo spirito di comprensione e di accoglienza, l’attenzione a quelli che sono più deboli e bisognosi.

Purificare il cuore

State attenti – ci dice il Signore – perché le vostre persone, create a immagine e somiglianza di Dio, non vengano lentamente svuotate di quella capacità di voler bene, della solidarietà, di tutti quei sentimenti che rendono luminose le nostre umanità.

È il cuore, inteso come sede dei sentimenti, che va nutrito e curato con attenzione. “Dal cuore degli uomini - dice Gesù - escono le intenzioni cattive: fornicazioni, cupidigie, malvagità, inganno, invidia, calunnia, superbia … tutte queste cose cattive vengono dal di dentro e contaminano l’uomo” (Mc.7,21-23). Conosciamo questi desideri e questi pensieri che avviliscono la natura dell’uomo.

“Non di solo pane vive l’uomo”

Eppure ogni giorno le sollecitazioni più frequenti che riceviamo sono per la cura del nostro corpo, di tutto ciò che è materiale. Certamente c’è bisogno del cibo, del vestito, della casa, del riposo. Ma c’è come una ricerca affannosa di tutto questo, mentre il nostro spirito – l’apostolo Paolo dice “il vostro uomo interiore”, “l’uomo spirituale” (Ef.3,16;1Cor.2,15) – langue, in cerca di nutrimento interiore. E il Signore ci ammonisce: “per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?” (Mt.6,25).

L’uomo interiore, la nostra vita spirituale, si nutre della Parola di Dio, ne ha bisogno ogni giorno; in una società del consumismo, sollecitati a vivere pensando ciascuno a se stesso, c’è bisogno di rafforzare l’uomo interiore per poter conoscere e comprendere le cose e viverle con i sentimenti di Dio, c’è bisogno di imparare a guardare il mondo con i suoi stessi occhi.

Il Signore veglia su ciascuno di noi

Anche se siamo persone deboli e fragili, è possibile non lasciarsi andare alla mentalità comune, al comportamento della maggioranza; perché il Signore veglia su ciascuno di noi e ci comunica la forza del suo Spirito.

Il discepolo che segue la via del Vangelo non si perde, Dio lo sostiene: “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!”. Questa attenzione amorevole del Signore diviene anche compagnia nella battaglia per la comunicazione del Vangelo sino ai confini della terra.

I frutti belli dello Spirito di Dio

Se cerchiamo il cibo della Parola di Dio ogni giorno, il Signore ci comunica la forza del suo Spirito, che ci guiderà. E i frutti dello Spirito maturano in noi, si manifestano e si comunicano; essi sono - come ci dice san Paolo - “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Galati 5,22). Di questi frutti ha bisogno il nostro mondo attuale, per essere bonificato e rigenerato.

Il profeta Geremia, vissuto nel VII secolo prima di Cristo, si è scontrato con molte difficoltà, in un tempo in cui il popolo non seguiva più la Parola di Dio. Ma sempre egli ha sentito la vicinanza del Signore, che lo ha accompagnato, sostenuto, nutrito interiormente: “Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere; saranno molto confusi perché non riusciranno” (Ger. 20,11).

Affidiamoci anche noi alla Parola del Signore, alla forza del Vangelo; anche noi sperimenteremo la vicinanza del Signore, i doni del suo Spirito di amore e il coraggio di annunziare a tutti la vita fraterna, solidale, accogliente che sgorga da lui.

Intenzioni di preghiera:

  • Signore aiutaci a guardare il mondo con i tuoi stessi occhi, a non disperare mai anche nelle situazioni più difficili, ad invocarti sempre con la fiducia di essere esauditi.
  • Signore illumina la nostra vita con la luce del tuo Spirito, perché sempre siamo pronti a rispondere con gioia a chi ci domandi ragione della fede che è in noi.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché anche in mezzo alle tempeste della storia, prosegua sicura il suo cammino salda nella fede.
  • Ti presentiamo o Signore le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera: in particolare noi ti chiediamo di guarire chi è malato e di donare a tutti la medicina della tua consolazione.
  • Signore noi ti preghiamo perché la tua parola forte, efficace, tocchi i cuori e vinca il male là dove sembra essere ancora tanto forte da spezzare vite innocenti. Solleva i poveri dalla loro miseria, libera i prigionieri, proteggi chi è in pericolo.