parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 20/01/08
2ª Domenica Tempo Ordinario /A
   

Letture: Isaia 49,3.5-6; salmo 39; 1 Corinzi 1,1-3; Giovanni 1, 29-34.

Preghiera per l'unità delle Chiese. Memoria particolare delle antiche Chiese d'Oriente (siro-ortodossa, copta, armena, assira).


"Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 1, versetti da 29 a 34

29Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!

30Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele”.

32Giovanni rese testimonianza dicendo: “Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.

34E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”.

UNITI AL SIGNORE PER PORTARE PACE

Il Signore ci scuote dal nostro realismo rassegnato

Siamo raccolti dal Signore nel suo giorno santo. Ci ritroviamo davanti a lui con quello che abbiamo vissuto nella settimana, con quello che abbiamo visto e ascoltato. Dinanzi alle troppe notizie di litigi, di fazioni, di lotte per il potere, viene da pensare che questa è la realtà, che non si possono cambiare le cose. È facile lasciarsi andare alla rassegnazione, ripiegarsi su se stessi.

Ma il Signore ci parla con parole e con accento ben diverso: “mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria” (Isaia 49,3). Egli ci risveglia alla nostra identità: noi apparteniamo a Lui, siamo suoi ed egli su di noi riversa la sua forza di amore perché diventiamo una luce che dà vita e speranza a quelli che sono sfiduciati e stanchi.

Il Signore ha chi ce lo indica anche oggi come l’agnello di Dio, colui che riconcilia e porta la pace fra gli uomini. “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni 1,29) – dice Giovanni Battista a coloro che si avvicinavano a lui, e indica Gesù che viene verso di noi.

In mezzo a noi c’è colui che ha il potere di riconciliare

Il mondo non conosce Gesù come colui che ha il potere di riconciliare, di pacificare, di riunire gli uomini. Anche noi possiamo dire di Gesù, come il Battista: “Io non lo conoscevo”. Non conoscevamo l’efficacia della sua Parola, che opera concretamente in coloro che l’accolgono con fiducia e si lasciano plasmare da essa.

È l’esperienza di tanti di noi, è l’esperienza della Comunità: è la forza del Vangelo che ci apre gli occhi, ci fa vedere l’indifferenza dentro di noi per guarirci da essa, ci libera dalla diffidenza verso gli altri e ci fa andare loro incontro, scioglie la nostra durezza e ci comunica la gioia di vivere insieme, fratelli e sorelle. “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!”: queste parole sono vere per noi e sono vere anche per questo mondo.

Il mondo non conosce che in mezzo a noi sta uno che può liberare il mondo dalle guerre, dalle violenze, dalle ingiustizie che opprimono tanti, dalle divisioni che lasciano i più deboli e poveri abbandonati a se stessi. E noi siamo chiamati a farlo conoscere.

Chiamati ad essere santi e a comunicare il Vangelo della pace

Paolo, all’inizio della sua prima lettera alla comunità cristiana di Corinto, afferma con forza: “Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio”; apostolo significa inviato, e lui vive in maniera profonda questa responsabilità di comunicare il Vangelo e la vita che da esso scaturisce. E i cristiani di Corinto sono una piccola comunità in mezzo a un popolo pagano. A loro con forza Paolo dice che “sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore Gesù” (1 Corinzi 1,1-2).

È quello che anche l’apostolo Pietro scrive ai cristiani dispersi nelle varie terre dell’Asia Minore: “ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventati santi anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: “voi sarete santi, perché io sono santo” (1ª Pietro 1,15-16).

Un sogno che si sta realizzando

Quello che il Signore ci chiede per mezzo della parola degli Apostoli, noi stiamo sperimentando che è possibile. L’amicizia che viviamo nasce dal Vangelo, gli affetti che si allargano oltre la famiglia e raggiungono tanti che erano soli, che ci fanno guardare lontano oltre il nostro paese, ci comunicano una gioia che si riflette su quelli che ci sono vicini: nelle nostre famiglie, nei luoghi dove lavoriamo, con le persone che frequentiamo.

Siamo nella settimana in cui tutti siamo invitati a pregare ancora più insistentemente per l’unità dei cristiani, ancora divisi fra di loro, anche se ci sono tanti atteggiamenti nuovi gli uni verso gli altri, che ci danno speranza, come abbiamo visto anche nel grande raduno di Napoli, con esponenti delle diverse religioni. Con loro c’erano anche i cristiani: ortodossi, cattolici e protestanti. Prima della conclusione in Piazza Plebiscito i cristiani si sono ritrovati insieme per un’ora di preghiera comune nella basilica di San Francesco di Paola: è stato un momento intenso di preghiera e di comunione.

Chiamati ad un servizio di amore verso tutti gli uomini

La forza di amore che viene dal Vangelo scioglie anche le diffidenze fra cristiani delle diverse confessioni, dopo secoli di divisioni e accuse reciproche. Anche questa è una esperienza concreta che abbiamo visto crescere e maturare negli anni, da quando sono iniziati gli incontri dopo quello di Assisi convocato da papa Giovanni Paolo II nel 1986.

Il Signore ci mostra una prospettiva larga a cui aprirsi sempre di più: “È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti di Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra” (Isaia 49,6).

Un servizio di amore, di riconciliazione non solo all’interno della Chiesa di cui facciamo parte, ma un servizio per la giustizia e la pace in ogni parte del mondo.

Intenzioni di preghiera:

  • Signore Gesù, Agnello di Dio, preservaci dal male e perdonaci. Fa’ che come Giovanni Battista sappiamo indicarti agli uomini e alle donne come Colui che libera i cuori da ogni egoismo e li apre all’amore di Dio.
  • Ti preghiamo o Signore, in questa settimana di preghiera per l’unità tra i cristiani, perché tutti i tuoi figli siano unanimi nel confessare la fede e concordi nel renderti lode, per una profonda e piena comunione nel tuo amore.
  • Ti preghiamo o Signore per la Santa Chiesa perchè sappia guidare ogni uomo verso la salvezza e sia segno di unità e di pace in questo mondo. Ti preghiamo ancora: sostieni il Papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Ti preghiamo, Signore, per tutti coloro che soffrono e si rivolgono a te; in particolare ti invochiamo per tutti malati, dona loro guarigione e salvezza.
  • O Signore noi ti preghiamo per la pace in ogni luogo dove non c’è pace. Fa che cessi ogni violenza e veglia o Signore sul mondo intero.