parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 30/12/07
Festa della Santa Famiglia del Signore/A
   

Letture: Siracide 3, 2-6.12-14; Salmo 127; Colossesi 3, 12-21; Matteo 2, 13-15.19-23.


"Alzati, prendi con te il Bambino
e sua madre"

Dal Vangelo di Matteo capitolo 2, versetti da 13 a 15; da 19 a 23

13Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”.

14Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio.

19Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d`Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino”.

21Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d’Israele. 22Avendo però saputo che era re della Giudea Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea 23e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: “Sarà chiamato Nazareno” .

una famiglia nutrita e guidata dalla parola di dio

Nel tempo di Natale la chiesa ci fa celebrare oggi la festa della santa famiglia di Nazaret, quella in cui è nato e cresciuto Gesù, il figlio di Dio fatto uomo. Una famiglia che ha conosciuto difficoltà sin dall’inizio, ha sentito la durezza dell’inaccoglienza nella città di Betlemme, ha conosciuto i pericoli che vengono dalla violenza del male, i disagi della fuga e del vivere in terra straniera.

Ma nella storia di questa famiglia c’è un filo rosso che la percorre tutta: dalla risposta di Maria nella pagina dell’Annunciazione, a quella di Giuseppe che supera i suoi dubbi, allo stupore dei pastori, fino alla prontezza di Giuseppe nel difendere e proteggere la vita del bambino e di sua madre di fronte alle minacce di Erode. È il filo rosso della Parola di Dio ascoltata, accolta, amata, messa in pratica.

Da questa Parola nasce una famiglia che cresce con sentimenti belli, si allarga a tutti i credenti: la Comunità dei credenti, nella quale tutti hanno un posto e nessuno viene escluso, una comunità in cui siamo fratelli e sorelle. Nel respiro della comunità cristiana, della Chiesa, la famiglia trova la forza di vivere unita, di non lasciare soli quando si diventa anziani, di proteggere la vita di chi è piccolo e ha bisogno di attenzioni e di cure.

Nella nostra Europa vediamo come i vecchi non siano più percepiti come benedetti da una lunga vita, vediamo che tante difficoltà della vita di coppia finiscono per metterla profondamente in crisi. La famiglia ha bisogno di vivere e di essere sostenuta in un contesto comunitario. Questo è un grande compito della Chiesa e di ogni Comunità ecclesiale: essere una madre e una compagna delle famiglie.

Nella Comunità ecclesiale impariamo a vivere di quei sentimenti “di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza” di cui parla l’apostolo Paolo (1 Cor. 3,12-21), diventiamo capaci di perdono e comprensione vicendevole; ma soprattutto impariamo a vivere “la carità che è il vincolo della perfezione”. Dall’ascolto comune della Parola di Dio nella casa del Signore, all’ascolto personale nella propria casa, si cresce nella comunione larga che fa vivere insieme nella propria famiglia e fa aprire al mondo più largo che ci circonda.

Questa Parola di Dio che nutre la nostra vita porta a stabilire un legame tra il quotidiano, la vita familiare e gli orizzonti del mondo. Così – come afferma Papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la giornata della pace del primo gennaio – “il lessico familiare diventa un lessico di pace”, quella pace che da soli non riusciamo a darci, ma che il Signore dona a quelli che la cercano.

La nostra visione delle famiglie, del futuro del mondo, deve nutrirsi maggiormente di preghiera, la preghiera “senza stancarsi”, che non fa rinunciare alla speranza di un mondo riconciliato, di visioni di pace.

La famiglia di Nazaret si lascia guidare dalla Parola di Dio, perché Maria e Giuseppe hanno un rapporto quotidiano e familiare con le Scritture, i loro pensieri e comportamenti sono strettamente legati ad esse. Il loro orecchio si lascia consigliare e condurre dal Signore che non lascia mai soli, specialmente nelle difficoltà.

E così il bambino può crescere, difeso dai pericoli, protetto e circondato di cure. A misura che la Parola cresce in noi, la forza di Dio che viene da quel bambino fragile ci trasforma, incide sulle nostre scelte e comportamenti. C’è una forza di attrazione che viene da Dio fatto uomo, fatto bambino e che si trasferisce in noi, diventando a nostra volta attrattivi. E le nostre scelte e comportamenti non restano irrilevanti. La storia non si dispiega come le notizie della cronaca, non è fatta solo da pochi attori. Ci sono correnti profonde che vediamo mettersi in moto, c’è una forza di attrazione da parte dei comportamenti giusti e pacifici, anche se di pochi.

È la forza di attrazione dei pranzi di Natale con tanti poveri, dell’impegno per l’abolizione della pena di morte che ha portato alla Risoluzione per una moratoria universale approvata all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dell’accoglienza degli stranieri che giungono da noi, degli Incontri di Pace di uomini delle diverse religioni e culture.

La forza che viene dalla Parola di Dio guida la famiglia di Nazaret, difende dal male, mette in moto correnti che incidono nella storia. Dalla Comunità cristiana, dalle famiglie cristiane sgorga una forza che unisce, che nutre la speranza di un futuro di pace, che attrae e coinvolge tanti nel lavoro per il regno di Dio.

  • Intenzioni di preghiera:

  • O Signore noi ti rendiamo grazie per il Natale che abbiamo vissuto, per la gioia che ci hai donato e che abbiamo condiviso con tanti uomini e donne, con tanti poveri. Aiutaci oggi ad accogliere nuovamente la parola dell’angelo, a prendere Gesù con noi per imparare con lui a crescere nell’amore.
  • O Signore noi ti preghiamo per la nostra Comunità. Guarda a questa grande famiglia che hai radunato in ogni parte del mondo: fa’ che sia sempre unita nella comunione e rafforza in essa i vincoli di misericordia, bontà, umiltà, pazienza e perdono.
  • Signore sostieni la tua Chiesa, perché sia nel mondo la grande famiglia di Dio. Ti preghiamo per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio: proteggili e accompagnali sempre con il tuo amore.
  • O Signore accogli le invocazioni che sono state a noi affidate lungo questa settimana: proteggi e benedici ogni famiglia umana e fa che, sull’esempio della famiglia di Nazareth, tutte possano crescere nell’amore, sapendo accogliere e difendere la vita con responsabilità e premura.
  • O Signore di fronte al male che continua ad operare nel mondo e a minacciare la vita dei popoli, noi ti preghiamo perché la pace torni ad abitare tra gli uomini; perché tutte le nazioni ritrovino la concordia e ovunque al fragore delle armi succedano canti di pace.