parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 18/11/07
domenica 33ª Tempo Ordinario /C
   

Letture: Malachia 3, 19-20; Salmo 97; 2 Tessalonicesi 3, 7-12; Luca 21, 5-19.


"Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta"

Dal Vangelo di Luca capitolo 21, versetti da 5 a 19

5Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: 6«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». 7Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».

8Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. 9Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».

10Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, 11e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. 12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.

13Questo vi darà occasione di render testimonianza. 14Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.

16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti per causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. 19Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.

testimoni del vangelo dinanzi alla violenza

Riflettere sulla fine del tempo e delle cose

Ci avviamo alla conclusione dell’anno liturgico, l’anno della Chiesa scandito dalla Parola del Signore e dai fatti della vita di Gesù. E in questa domenica la liturgia ci invita a riflettere sulla fine di quello che a noi oggi sembra importante, che costituisce il mondo delle cose per cui viviamo, pensiamo, operiamo e ci spendiamo. Per aprirci ai beni che durano, che fanno crescere la giustizia e l’amore fra gli uomini.

Le immagini di violenza descritte con termini usati ai tempi di Gesù - un linguaggio detto escatologico, cioè linguaggio per quello che riguarda gli ultimi tempi – ci fanno pensare alle continue violenze nel nostro tempo, alle guerre in alcuni paesi, alle persecuzioni contro i cristiani in alcuni paesi dell’Oriente; ci fanno pensare alla violenza quotidiana, a tanti episodi di intolleranza e di razzismo, in tante città.

I cristiani di fronte a tante violenze

Ricordiamo l’ultimo, avvenuto nella nostra città nella notte tra martedì e mercoledì scorso: tre giovani (uno di 23 anni e gli altri due di 16 e 17 anni) hanno dato fuoco a un basso nella zona di Mergellina, dove vivevano tre uomini e tre donne rumene, che si sono svegliati tra le fiamme. Le donne lavoravano ogni giorno come collaboratrici domestiche nelle case di alcune famiglie della zona, e gli uomini lavoravano come cuoco, lavapiatti e cameriere in alcuni ristoranti. Spaventati per l’accaduto hanno deciso di tornarsene in Romania.

I cristiani testimoni dell’amore del Vangelo

Di fronte a tutto quello che accade Gesù afferma: “Questo vi darà occasione di rendere testimonianza”. Di fronte alle tante forme di violenza il vangelo chiede ai discepoli di Gesù una testimonianza coraggiosa e piena. Questo è chiesto a ciascuno di noi, ovunque e con chiunque viene a trovarsi a contatto.

Siamo molto contenti per una prima approvazione all’ONU in favore della richiesta dell’abolizione della pena di morte. È stato fatto un lungo lavoro per convincere la gente, dai capi di stato in vari continenti, ai ministri della giustizia di vari governi. Perché non ci può essere giustizia senza vita.

La moratoria per l’abolizione della pena di morte

Noi stessi abbiamo firmato in tanti l’appello per la moratoria e poi per l’abolizione della pena di morte e abbiamo chiesto ad altri di unirsi in questa battaglia. Vari capi di stato in Africa e in America Latina, prima favorevoli alla pensa di morte si sono spostati sulla posizione contraria.

Il Vangelo ci insegna ad amare la vita, a lavorare perché tutti la possano vivere nella giustizia, nel rispetto della dignità umana. Le parole del Vangelo di oggi ci chiedono di non spaventarci di fronte alle tante violenze, di non arrenderci né rassegnarci, perché il Signore dà forza e sapienza a quelli che si lasciano coinvolgere con lui nel difendere la vita di ogni uomo.

Unirsi nella battaglia per il bene

“Tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia ... per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia” (Malachia 3,19-20). È una battaglia bella per la vita quella a cui il Signore ci ha chiamato. Ognuno di noi da solo è poco e conta poco, ma uniti si possono fare grandi cose.

Questo è avvenuto per la lotta contro la pena di morte, per l’incontro di pace tra esponenti delle diverse religioni, per la difesa dei deboli, di chi è straniero: tante piccole forze, tante piccole scelte di dare il proprio contributo, messe insieme, fanno fare grandi cose.

Essere profeti nel nostro tempo

La forza dello Spirito di Dio, che il Signore ha promesso ai suoi discepoli, è una forza reale che opera con efficacia: “io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere”. È una sapienza che viene dal Signore, dalla sua Parola accolta e fatta nostra, sono parole che il Signore mette sulla nostra bocca.

Il Signore ha bisogno di profeti. C’è bisogno di profeti in questo tempo. Il profeta è colui che parla per l’unione che ha col Signore; per mezzo suo può giungere agli uomini disorientati la parola che guarisce, che salva e fa camminare verso la convivenza, la giustizia, la pace.

Possa ciascuno essere profeta in mezzo agli uomini, in mezzo alle persone che lo circondano, parlando e comunicando con l’audacia che viene dal Signore, operando con la forza del suo Spirito

  • Intenzioni di preghiera:

  • O Padre, mentre affrontiamo le difficoltà del tempo presente rendici forti e perseveranti nella fede, liberi dal pessimismo e dalla rassegnazione, capaci di percorrere i sentieri della storia rintracciando in essi la tua presenza misericordiosa.
  • Ti preghiamo o Signore per la nostra Comunità, perché sappia aprirsi ai bisogni dei poveri, donando loro tempo e risorse, sentendoli fratelli amati da Te.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa: concedile la forza di essere fedele al tuo amore, di amare coloro che non la amano, di illuminare quelli che sono nell’errore e di perseverare sulla via che conduce alla gioia senza fine.
  • (un bambino) Gesù, aiutaci a scegliere le cose che sono importanti per te: l’amore con te, l’amore fra di noi, l’amore verso i poveri.
  • Accogli Signore le invocazioni che ti presentiamo e che sono state a noi affidate lungo questa settimana. Tu, che il mondo attende con gioia ed esultanza, perché instaurerai il tuo regno d’amore,poni fine ai disegni dei violenti e piega i cuori alla ragionevolezza del dialogo e della pace.
  • Ti preghiamo o Signore per tutte le comunità cristiane sparse nel mondo, in particolare per quelle africane: guidale, proteggile e riempile del tuo amore.