parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 05/08/07
domenica 18ª Tempo Ordinario /C
   
Letture: Qoèlet 1,2;2,21-23; Salmo 94; Colossesi 3,1-5.9-11; Luca 12,13-21.


"Guardatevi e tenetevi lontano
da ogni cupidigia "

Dal Vangelo di Luca capitolo 12,versetti da 13 a 21

13Uno della folla disse a Gesù: “Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità”. 14Ma egli rispose: “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”. 15E disse loro: “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni”.

16Disse poi una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. 17Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? 18E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. 20Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?

21Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”.

diventare ricchi davanti a dio,
non accumulando tesori per noi stessi

La troppa importanza che diamo ai beni materiali

La preoccupazione di quell’uomo che si rivolge a Gesù perché intervenga su suo fratello per avere la parte di eredità che gli spetta, manifesta l’importanza che egli dava a questo problema. E noi sappiamo bene che anche oggi queste questioni sono frequenti; molto spesso, la divisione dei beni da ereditare provoca divisioni, litigi, scontri, nell’ambito della stessa famiglia. Avere qualcosa in più rispetto agli altri parenti diventa più importante della concordia, dell’unione fra i membri della stessa famiglia.

Viviamo in una società dove troppe volte la preoccupazione per le cose materiali, i beni terreni, le proprietà, finiscono col prevalere su tanti altri aspetti che sono ben più importanti per la nostra vita: l’amicizia, la comunione fraterna, l’aiuto vicendevole e soprattutto il vivere in pace con gli altri.

La risposta diretta di Gesù a quell’uomo – “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?” – è un rifiuto a intervenire in queste cose, quasi a dire: non è questo il compito per cui sono venuto sulla terra. Per queste cose avete i giudici, coloro che conoscono le leggi e le norme da applicare. Io sono venuto per aprire il vostro cuore a quei beni non materiali che ci fanno vivere con lo stesso Spirito del Padre mio.

Ciò che apprendiamo dalla vita di Gesù

Sappiamo tutti che Gesù è nato povero, è cresciuto povero nella famiglia di Nazareth, ed è vissuto povero fino agli ultimi giorni della sua vita terrena. Quando un uomo gli si avvicinò dicendogli di volerlo seguire, Gesù gli risponde: “Sappi che le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Luca 9, 57-58).

Tutta la vita terrena di Gesù è un invito a tenersi lontani dalla ricerca ossessiva di beni materiali. Troppo spesso diventiamo insaziabili, cerchiamo di avere sempre di più. E anche a noi Gesù ripete: “anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni”.

Quanto facilmente dimentichiamo che il nostro passaggio su questa terra, di fronte ai secoli e all’eternità, è qualcosa di molto breve. E il tempo della nostra vita può essere speso per quello che non passa, che rimane per sempre.

Dedicarci all’acquisto di beni che non passano

Quali sono le cose che non passano, che rimangono per sempre? La risposta è nel Vangelo, nelle scelte e nei comportamenti del Signore Gesù: amare tutti, anche i nemici; essere attenti alle invocazioni dei poveri; curare i malati; perdonare quelli che ci hanno offeso; aiutare chi è nel bisogno; vivere in amicizia e in pace con tutti, per quanto dipende da noi.

Per questo, apprendere a vivere dal Vangelo, significa rinascere, risorgere a nuova vita. Paolo, scrivendo alla comunità della città di Colossi, dice loro: “se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù … pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra”.

Pensare alle cose di lassù, significa pensare secondo Dio, che è Padre di tutti; dinanzi al quale non ci sono più differenze, persone escluse, divisioni. L’incontro col Signore Gesù ci rende tutti fratelli, ci rende vicini gli uni agli altri, eliminando ogni discriminazione e pregiudizio. È quello che Paolo spiega chiaramente alle sue comunità: “qui non c’è più Greco oGiudeo, circoncisione o in circoncisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti”.

La santa liturgia è immagine della famiglia di Dio, senza preferenze e senza privilegi

È questo quello che la domenica si rende visibile nella santa liturgia, quando ci ritroviamo gli uni a fianco agli altri, senza differenze, senza preferenze, senza privilegi; ascoltando la stessa Parola che siamo chiamati tutti a vivere.

Coloro che ascoltano la voce del Signore, il suo Vangelo, sono già l’immagine visibile di una famiglia umana che vive in pace, che si rinnova giorno per giorno alimentata dal cibo spirituale che è la sua Parola, che ci rende solidali con quelli che hanno meno o che addirittura mancano del necessario, che ci apre ad accogliere tutti.

Così la nostra vita “arricchisce davanti a Dio”, in amicizia, in sentimenti di bontà, di umiltà, di mansuetudine, aiutandoci vicendevolmente a crescere nell’amore. Così aiutiamo questo mondo a conoscere che la pace si può vivere, che si può vivere insieme anche se diversi per cultura o religione o etnia. La pace che il Signore ci fa vivere, si diffonda sempre di più, per mezzo nostro, in mezzo agli altri.

Intenzioni di preghiera:

  • Signore, noi ti ringraziamo perché non ci lasci prigionieri di desideri terreni, ma ci apri agli orizzonti larghi del tuo amore. Aiutaci a scegliere per i beni che non passano.
  • Ti preghiamo Signore per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa perché indichi a tutti la via del Regno di Dio, dove ognuno è accolto, aiutato ed amato.
  • Ti preghiamo Signore per tutti quelli che sono vittime della cupidigia di pochi, che spesso lascia senza il necessario tanti altri. Tocca il cuore di quelli che posseggono molto perché chi non ha nulla possa avere il necessario per vivere.
  • Accogli, Signore, le invocazioni dei tanti che soffrono e si rivolgono a te; ti preghiamo specialmente per i malati e per quelli che attendono con ansia la pace per i loro paesi.
  • Ti preghiamo o Signore per la resurrezione dell’Africa, perché cessino le violenze che la insanguinano, perché venga alleviata la sua miseria, perché presto possa conoscere tempi nuovi di pace e prosperità.
  • Ti preghiamo Signore, per tutti quelli che credono nel tuo nome perché la loro vita sia testimonianza dei beni di amicizia, di perdono, di solidarietà, frutti del tuo Vangelo vissuto.