parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 17/06/07
domenica 11ª Tempo Ordinario /C
   
Letture: 2º Samuele 12, 7-10.13; Salmo 31; Galati 2,16.19-21; Luca 7,36 - 8,3.


"Le sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato"

Dal Vangelo di Luca capitolo 7,36 a capitolo 8,3

36Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; 38e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.

39A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». 40Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure». 41«Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?».

43Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 47Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».

1In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. 2C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Magdala, dalla quale erano usciti sette demoni, 3Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.

L'amore È il cuore di tutto il Vangelo

Una scena straordinaria

Il Vangelo di questa undicesima domenica ci fa entrare nella casa di un fariseo, di nome Simone, che ha invitato a pranzo Gesù. Mentre sono a tavola, una donna – “una peccatrice di quella città”, nota l’evangelista – entra e si avvicina verso Gesù. Giunta ai suoi piedi le si sdraia accanto e piangendo bagna di lacrime i suoi piedi e poi si mette ad asciugarli con i capelli e ad ungerli di olio profumato.

È una scena fuori dell’ordinario. E lo è ancora di più se pensiamo alle consuetudini del tempo. Si spiega, quindi, la reazione dei presenti, il fastidio per questa donna che si è introdotta in casa, quantomeno disturbando il pranzo.

Il giudizio di un cuore freddo e distaccato

Ma c’è anche un severo giudizio da parte del padrone di casa verso Gesù, perché questi non si è reso conto di chi sia questa donna e la lascia continuare. È un giudizio e una valutazione giusta, secondo i criteri “normali” di questo mondo. Ma c’è una totale incomprensione sia dell’amore di quella donna e del suo desiderio di essere perdonata, e ancora di più dell’amore che Gesù è venuto a comunicare.

È una scena che manifesta sentimenti di amore e di tenerezza. E Gesù si commuove dinanzi a questa donna da tutti guardata male, giudicata, come tante volte ci segnala il Vangelo: “egli vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore” (Mc. 6,34).

Ma chi ha il cuore duro, non comprende. E Simone si permette di criticare, in segreto, il suo ospite: “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice”. È facile che anche noi, presi dai nostri giudizi e pregiudizi, diventiamo ciechi nel cuore di fronte a situazioni come quella descritta in questa pagina.

Gesù ci aiuta a comprendere quello che spesso non comprendiamo

Gesù, che legge nel segreto del cuore, accoglie questa donna e lascia che esprima i suoi sentimenti di amore, di vergogna, di richiesta di comprensione, di perdono, di affetto. E Gesù sente il bisogno di spiegare a tutti quello che sta accadendo. E lo spiega anche a noi per aiutarci a comprendere quello che troppe volte non comprendiamo, preferendo rimanere distanti, estranei e giudicando severamente.

In questa scena si esprime il cuore del Vangelo, il cuore stesso di Dio e, nello stesso tempo possiamo misurare la nostra distanza da lui.

Gesù si rivolge direttamente a Simone, non fa come lui, che critica il segreto. E parla anche a noi, chiaramente ma con affetto e con amore. Egli si rivolge a Simone: “Ho una cosa da dirti”. E gli racconta una parabola. È il metodo che Gesù usa sempre, quello di parlare direttamente alla mente e al cuore di chi gli sta di fronte.

Accogliere il Vangelo e diventare più umani

Gesù non è venuto ad esporre una dottrina o un teorema. Egli è venuto a cambiare il cuore e la vita degli uomini. È venuto per renderci più umani e meno insensibili.

La parabola che racconta è quella di un creditore che aveva due debitori, l’uno con un grande debito e l’altro con pochi spiccioli. Il creditore condona il debito ad ambedue. La risposta di Simone su chi dei due deve esser più grato è corretta. Ma non si accorge che si sta accusando.

Gesù si rivolge alla donna e parla a Simone facendogli notare la differenza di atteggiamento avuto dalla donna verso di lui. Lui, Simone, freddo, distaccato e pronto a giudicare; lei che manifesta il suo amore: “non ha smesso di baciarmi i piedi” – dice commosso Gesù. E aggiunge: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato”.

L’amore è sempre da Dio

L’amore viene sempre da Dio. Anche se è distorto, anche se è indirizzato in maniera errata, c’è sempre una scintilla che se accesa può provocare un incendio salutare. È quel che è avvenuto in quel pranzo. Gesù sa accogliere quella donna e accendere in lei la scintilla dell’amore. Si rivolge quindi direttamente a lei e le dice: “Ti sono perdonati i tuoi peccati”. L’amore per il Signore, infatti, fa piegare il suo cuore verso di noi, brucia il nostro peccato e ci dona la forza per una nuova vita. La grettezza del cuore dei commensali non fa comprendere le parole evangeliche e li fa restare privi della gioia di quella donna che ha ritrovato la gioia di vivere e di amare.

E notiamo che l’evangelista continua parlando di Gesù che percorre le strade della Galilea in compagnia dei “Dodici” e di alcune donne; per dirci che l’amore di Gesù continua a percorrere le vie degli uomini perché tutti siano salvati dalla freddezza di un mondo che non sa amare.

Gesù viene ad abbattere i muri e le barriere che dividono

Ed è significativo che ovunque Gesù passa si crea immediatamente tra la gente la sensazione di una nuova speranza, di una festa inaspettata, e ovunque è suscitata l’attesa di nuova vita.

Un segno chiaro di questa nuova vita è il gruppo delle donne che stanno con lui e lo accompagnano ovunque va. Esse “erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità”, e si sono messe al seguito di Gesù. Fanno parte a pieno titolo di questa nuova comunità, sino al punto da mettere a servizio di tutti i loro beni.

Gesù in questo suo comportamento va molto oltre le consuetudini del suo tempo. Era infatti impensabile per il costume dei rabbini dell’epoca far entrare nel circolo dei discepoli anche delle donne. Gesù, invece, le associa alla sua stessa missione, come appare anche in altre pagine evangeliche. È una indicazione da raccogliere con cura perché mostra che nessuno è escluso dalla partecipazione alla comunità dei discepoli, e nessuno è esonerato dalla corresponsabilità della comunicazione del Vangelo.

  • Intenzioni di preghiera:
  • O Signore, Padre misericordioso che giudichi tutti con mitezza e concedi a ciascuno la larghezza del tuo perdono, insegnaci ad accogliere la Parola che stasera ci rivolgi per crescere nella fiducia in Te e nell’accoglienza verso tutti.
  • O Signore, fa’ che non poniamo nessun limite al nostro amore verso di te e verso gli altri, concedici il dono di quella fede, che ci fa vedere in loro, al di là delle apparenze, la grande dignità di essere tuoi fratelli.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa perché confessi il tuo nome davanti a tutti gli uomini e li guidi a seguirti in questo tempo.
  • [un bambino] Gesù, insegnami ad amare tutti, senza giudicare nessuno.
  • Accogli Signore le invocazioni di tutti quelli che sono nell’angoscia: fa’ cessare ogni guerra, il livore dell’odio e ogni male. Che la pace venga presto in ogni luogo.
  • Ti preghiamo, o Signore, per tutti quelli che sono malati, che sono nel dolore, nella disgrazia, nell’afflizione: ricordati di loro, visitali, fortificali, dona loro la tua salvezza.