parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione dell' 11/02/07
6ª Domenica del Tempo Ordinario/C
   
Letture: Geremia 17, 5-8; Salmo 1; 1 Corinzi 15, 12. 16-20; Luca 6, 17.20-26.
 

"Beati voi poveri, perchè vostro
è il regno di Dio"

Dal Vangelo di Luca capitolo 6 versetti da 17. 20 a 26

17Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, 18che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. 19Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti.

20Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. 21Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.

22Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. 23Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.

24Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione.

25Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.

26Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.

il signore ci conduce accanto ai poveri

Venire per ascoltare
e farsi toccare il cuore dalle parole del Signore

Il Vangelo di oggi ci presenta una moltitudine di persone venute da varie parti per ascoltare Gesù e per essere guarite dalle loro malattie. Cercavano di toccarlo, “perché da lui usciva una forza che sanava tutti”. Anche noi, venuti dai diversi luoghi in cui abitiamo, possiamo porci con lo stesso atteggiamento di quella folla e dei discepoli di Gesù, perché se la sua Parola scende nel cuore e ci tocca in profondità, ha il potere di guarire.

Egli scende verso la folla, dopo essersi ritirato per tutta la notte sul monte a pregare, prima di scegliere i dodici, quelli che egli ha chiamato a camminare con lui e che porteranno il Vangelo in tutto il mondo. La forza che esce da lui e che sana è la forza dell’amore di Dio, che si attinge nel rapporto intimo con Lui nella preghiera. Questa forza di amore orienta in una nuova direzione il cuore e i passi di quelli che si lasciano toccare il cuore.

Lo sguardo di Dio è sui poveri particolarmente

Ci sono tanti poveri anche nel nostro tempo, nella nostra città, in ogni città del nostro mondo, nei paesi dove c’è la guerra e tanti mancano del necessario per vivere. Queste persone sono facilmente dimenticate, messe da parte, si cerca di non vederle. Ma lo sguardo di Dio si posa proprio su di loro: su quelli che non hanno da mangiare, che non ce la fanno a camminare da soli, su quelli che sono malati e non ci sono i mezzi per le cure, su quelli che piangono nel dolore.

Noi non siamo poveri: possiamo mangiare più di una volta al giorno, ci possiamo vestire, ci possiamo curare quando siamo malati. Ma se viviamo solo per noi stessi, se evitiamo di fermarci accanto ai poveri – come fecero il sacerdote e il levita della parabola raccontata da Gesù – noi non saremo veramente felici.

Fermiamoci accanto ai poveri

“Beati voi poveri – dice Gesù – perché vostro è il regno di Dio”, perché Dio e tutti quelli che si lasciano guidare dal suo spirito di amore, si fanno vicino a voi e vengono a curare le vostre ferite, a interrompere la vostra solitudine, ad asciugare le vostre lacrime. I poveri sono beati, felici, non perché sono poveri, ma perché sulla loro povertà si china il Signore assieme a quelli che ascoltano e vivono con la sua Parola.

Di questo noi diventiamo consapevoli: quando ci fermiamo accanto a chi è povero, perché solo, bisognoso di aiuto, di compagnia, di affetto, noi muoviamo il nostro sguardo come quello di Gesù, ci fermiamo accanto a loro, come ha fatto il Signore.

Il Vangelo ci conduce verso i poveri

E qui possiamo comprendere perché è importante il tempo impiegato a leggere e meditare il Vangelo, a pregare con i salmi: perché possiamo ricevere quello spirito di amore che ci conduce con lo sguardo e i sentimenti del Signore accanto ai poveri perché possano essere sollevati dalla loro infelicità e sofferenza.

Le parole forti e dure di Gesù – “guai a voi ricchi, perché avete già la vostra consolazione” - sono rivolte a coloro che confidano in loro stessi e nella propria condizione di benessere; che vivono solo per se stessi, indifferenti ed estranei verso coloro che sono nell’indigenza e nel dolore. Non si può essere felici senza gli altri, o contro gli altri.

Spazi di amore, come piccoli giardini che crescono

Quando un povero è aiutato, voluto bene, sostenuto, ne gioisce che riceve e chi dà; e quando questi incontri e questi gesti di amore si allargano e si moltiplicano, perché sempre di più ci lasciamo coinvolgere da questa forza di amore di Dio, allora crescono gli spazi di umanità, spazi che sono come piccoli giardini in un terreno spesso arido e freddo dove non si può vivere bene.

La Parola di Dio conosciuta e accolta, lo spazio della preghiera in ogni giorno della nostra vita, sono come quella corrente di acqua verso cui stendere le nostre radici, le radici della nostra umanità. Questo fanno coloro che confidano nel Signore. Chi confida nel Signore – come dice il profeta Geremia – “è come un albero piantato lungo l’acqua: verso la corrente stende le radici, non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell’anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti”.

Questo stendere le radici del nostro cuore verso la Parola di Dio farà di noi dei veri discepoli del Signore. Il discepolo è colui che è sempre in ascolto del Signore che ci parla; e da questo ascolto dipendono le sue scelte, la direzione che prendono i suoi sentimenti. E la forza dei discepoli è quella del Signore che cammina con loro. Così il Signore continua ad operare per mezzo loro, miracoli di guarigione e di rinascita in questo nostro tempo.

  • Intenzioni di preghiera:

  • O Signore che nel Vangelo delle Beatitudini ci riveli il volto di Gesù e ci indichi la strada per essere felici concedici di non confidare in noi stessi e nel nostro benessere ma solo in te che sei Signore della vita.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa perchè il suo cammino nel mondo sia sempre guidato dallo spirito delle beatitudini.
  • (un bambino) Gesù, tante persone prima di noi, hanno creduto in Te e hanno fatto cose belle. Aiuta anche noi bambini che ci prepariamo alla prima Comunione, a conoscerti bene e fare cose buone e belle.
  • O Signore che salvi il popolo degli umili mentre abbassi gli occhi dei superbi guarda a tutti noi qui riuniti, converti il nostro cuore al Vangelo delle Beatitudini, che ci rende fratelli, sorgente di amore e sostegno dei poveri.
  • Accogli o Signore le invocazioni di tanti che invocano aiuto; in particolare libera dal male tutti gli oppressi, gli schiavi, i profughi, i prigionieri, i condannati a morte.
  • Fa o Signore che la pace venga presto per ogni popolo e che ciascuno di noi offra il suo cuore e le sue mani per realizzarla specie dove c’è odio e inimicizia.