parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 28/01/07
4ª Domenica del Tempo Ordinario/C
   
Letture: Geremia 1, 4-5.17-19; Salmo 70; 1 Cor. 12, 31 – 13,13; Luca 4, 21-30.
 

"Oggi si è adempiuta questa Scrittura"

Dal Vangelo di Luca capitolo 4 versetti da 21 a 30

21 Gesù prese a dire nella sinagoga: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». 22 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?».

23 Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!». 24 Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria.

25 Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.

27 C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».

28 All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 29 si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. 30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.

Non permettere che il Signore ci parli invano

Ascoltate oggi la voce del Signore, non indurite il cuore

Nella santa liturgia viviamo con gioia il nostro incontro col Signore. Egli ci chiede di vivere con lui quanto ci viene annunciato: “Oggi – dice Gesù – si è adempiuta questa scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi” . Nel nostro presente si cala la Parola del Signore e lo illumina perché noi possiamo vedere, comprendere e vivere.

Ma c'è un atteggiamento del cuore di chi ascolta che può impedire alla Parola di operare e trasformare la nostra vita. È l'atteggiamento dei concittadini di Gesù, quel giorno nella sinagoga di Nazaret; è l'atteggiamento di chi si pone dinanzi al Signore con l'atteggiamento scontato di chi crede già di sapere, di chi non cerca, di chi rimane nell'abitudine di quello che fa senza lasciarsi interrogare e coinvolgere.

Viviamo in un tempo difficile – abbiamo detto più volte – un tempo in cui il conflitto sembra prevalere sul dialogo e sull'incontro fra persone e culture diverse; un tempo in cui sono pochi quelli che lavorano per rendere questo mondo migliore, più umano.

Ma Dio mai si è dimenticato degli uomini, anche oggi egli fa sentire la sua voce che è parola di salvezza, di invito al cambiamento. C'è un “oggi” di Dio anche nel nostro tempo presente, egli viene in questo nostro tempo complesso e conflittuale, ad annunciare un tempo di grazia, un futuro riconciliato, la liberazione dalla prigionia del male, della divisione, della solitudine, dell'oppressione che grava su tanti, dell'ingiustizia di chi ha troppo e di chi ha troppo poco, nemmeno il necessario per vivere.

Beati quelli che ascoltano con cuore umile e docile

Una povera vedova al tempo di una grande carestia – ci ricorda Gesù - si lascia vincere dalla parola del profeta Elia, e sperimenta l'abbondanza che Dio riversa su quelli che umili e docili lo ascoltano e prendono sul serio la sua Parola. Un lebbroso che si era presentato dinanzi al profeta Eliseo in maniera arrogante e pretenziosa, consigliato dalla parola semplice di un suo servo, si spoglia del suo orgoglio e compie quanto gli è stato chiesto. E sperimenta nel suo corpo la guarigione che pure cercava, ma con un atteggiamento interiore di chi pretende con superbia e orgoglio.

Chi ascolta in maniera umile e docile il Signore che anche in questo tempo fa sentire la sua voce, viene da lui rigenerato, rinasce a vita nuova e diventa capace di ascoltare le voci intorno a lui, di comprenderle con la sapienza che viene da Dio. E riceve anche le forze per farsene carico. Non è questo quello che il Signore ci sta facendo vivere e gustare? Per questo ogni giorno ringraziamo il Signore.

Dove egli trova chiusura e incredulità, passa oltre come avvenne quel giorno a Nazaret. Ma dove trova chi lo ascolta con fede e risponde alla sua chiamata, il Signore può iniziare a compiere grandi cose. E noi di questo siamo testimoni. Il Signore che guarda con amore tutti gli uomini, ha posato il suo sguardo su di noi: uno sguardo pieno di amore, di un amore paziente, che ci ha fissato da prima che noi ce ne rendessimo conto.

Il Signore passa in mezzo a noi e chiama

Nel discorso in casa di Cornelio (Atti 10,38-39) Pietro dice: “Gesù di Nazaret passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute”. Il Signore continua a passare in mezzo agli uomini, chiamando a sé quelli che vogliono camminare con lui con il suo stesso amore e la stessa passione per ogni uomo.

C'è una forza di Dio tanto diversa dalla forza che gli uomini amano praticare, quella dell'affermazione di sé contro gli altri, delle proprie ragioni, che giunge fino alla violenza e alla sopraffazione dell'altro. La forza di Dio è l'amore che si è manifestato pienamente in Gesù. Di questo amore il Signore ci fa partecipi e ci chiama ad apprenderlo giorno dopo giorno, come ad una scuola quotidiana dove si impara a declinarlo in maniera puntuale ed attenta, come l'apostolo Paolo spiega ai cristiani di Corinto (1Cor.13,4-7):

“La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”.

Crescere in sapienza e grazia dinanzi a Dio e agli uomini

Dinanzi ai segni dei tempi, di questo tempo, segni da individuare, decifrare, e per i quali cercare delle risposte, siamo chiamati a crescere interiormente per poter comprendere e comunicare con forza il Vangelo. “La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia … ­- scrive Paolo (1 Cor.13,9.11) – Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato”.

C'è bisogno di crescere ogni giorno in sapienza e grazia dinanzi al Signore e dinanzi agli uomini. Frequentando il Signore, con la preghiera, meditando ogni giorno le Scritture; e frequentando gli uomini con l'intelligenza che ci dona il Signore, con la sapienza del Vangelo che egli comunica abbondantemente a coloro che lo cercano.

  • Intenzioni di preghiera:

  • Signore Gesù, che non ti sei lasciato intimidire dall'incredulità del mondo, donaci la grazia della perseveranza nel vivere il comandamento della carità e la missione del Vangelo.
  • Ti preghiamo o Signore per la tua Santa Chiesa perché nel mondo sia un popolo di profeti, seminatore della speranza e sostegno di quanti operano il bene. Accompagna sempre Signore con la forza del tuo Spirito il papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Ti preghiamo o Signore per quanti spendono la loro vita nella comunicazione del Vangelo, per coloro che conoscono la persecuzione e il martirio perché in te e nella testimonianza degli antichi profeti trovino la forza della fedeltà e della perseveranza.
  • Gesù, aiuta noi bambini, a imparare da te i gesti di amicizia e di aiuto verso tutti. Togli dal nostro cuore ogni pensiero violento contro gli altri.
  • O Signore, ti preghiamo per i bambini che oggi hanno ricevuto il battesimo, per i loro genitori e le loro famiglie. Fa che imparino da te a comunicare sempre parole e gesti di amore a quelli che sono stati loro affidati e a tutti.
  • O Signore, tu che sei mite e umile di cuore e sei venuto a visitare il tuo popolo nella pace dona al mondo la tua pace e fa che presto cessi ogni guerra, ogni conflitto tra i popoli.
  • Ti preghiamo o Signore per chi vive per strada, per i barboni, per chi è messo ai margini del nostro mondo ricco. Tu che ti ricordi di tutti, proteggi la loro vita.