parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 13/05/07
6ª Domenica di Pasqua /C
   
Letture: Atti 15,1-2.22-29; Salmo 66; Apocalisse 21,10-14.22-23; Giovanni 14,23-29.


"se uno mi ama osserverà la mia parola
e il Padre mio lo amerà"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 14 versetti da 23 a 29

23Gesù disse ai suoi discepoli: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

24Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

28Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate”.

i discepoli di gesÙ:
una casa in mezzo al mondo, aperta a tutti

Una realtà che spesso il mondo non vede, ma che esiste

La Parola di Dio che riceviamo nel giorno del Signore, quando ci ritroviamo assieme, è la via per crescere nella conoscenza di Gesù, nella comunione fra di noi e nell’apertura verso tutti gli uomini.

La vita di tutti i giorni ci appiattisce facilmente su una visione grigia di quello che avviene, sull’accettazione di una realtà che conosciamo in maniera sempre molto parziale. La pagina dell’Apocalisse ci apre ad una visione di qualcosa che è presente in questo mondo, che esiste realmente, ma viene facilmente nascosto da altre immagini che le si sovrappongono.

È la visione di una città santa, che viene da Dio, protetta da un muro grande e alto, ma con dodici porte aperte, tre per ognuno dei quattro lati; le sue fondamenta poggiano sui dodici nomi degli apostoli. Dio e il suo Figlio Gesù, l’agnello che ha dato la vita per noi, abita in esso. E la città gode della luce che viene dall’Agnello, che è la lampada di questa città.

I cristiani sono una città santa aperta al mondo

Questa visione ci aiuta a scorgere la realtà dei cristiani che vivono nel mondo: quelli che seguono la parola di Gesù e vengono trasformati dal suo amore. È la parola ricevuta dagli apostoli e trasmessa per mezzo della Chiesa. Questi discepoli sperimentano una comunione profonda fra di loro, anche se vivono in luoghi diversi, distanti, perché Dio, il Padre, vive in loro ed essi sono il suo popolo santo.

L’immagine della città che ha porte aperte su tutti i suoi quattro lati, indica bene l’identità delle persone che vi abitano: esse sono aperti a tutti, vanno incontro a tutti e sono disponibili ad accogliere tutti. Questa città santa è la città della pace – questo significa la parola “Gerusalemme” – perché essa dall’amore che vive trova la via della pace, della comprensione reciproca, trova il modo per comporre le difficoltà e i problemi.

Si può vivere in pace fra diversi

Lo vediamo nelle comunità cristiane del primo secolo, quando si trovavano a convivere comunità provenienti da tradizioni diverse – quelli provenienti dal giudaismo e quelli provenienti dal paganesimo, entrambi convertiti al Vangelo di Gesù. Erano sorte discussioni aspre su quello che nella vita cristiana bisognava conservare per tutti o solo per quelli che lo desideravano.

E nella preghiera, nella ricerca comune, guidati dallo spirito di amore di Gesù, si trova la strada, la soluzione per far convivere due sensibilità diverse nella stessa casa comune. Anche oggi è il nutrirsi della parola di Gesù, il ritrovarsi nella preghiera comune che fa di noi, dei discepoli del Signore che vivono in varie parti del mondo, un’unica famiglia, abitati dall’amore che lo Spirito riversa nei cuori di quelli che si dispongono umilmente a riceverlo.

Mentre ci avviciniamo alla celebrazione della Pentecoste, lasciamo che la parola del Signore Gesù ci penetri nell’intimo, ci invada e produca frutti di amore, ci conduca a vivere alla presenza di Dio che ci illumina e ci guida nei nostri passi. E ci prepari a ricevere lo Spirito Santo, Spirito di amore, in maniera sempre più larga.

  • Intenzioni di preghiera:

  • O Signore fa’ che la nostra vita si apra ai doni del tuo Spirito e con forza e speranza siamo pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi.
  • Ti preghiamo o Signore per il papa Benedetto, pellegrino in America Latina: sostienilo con i doni del tuo Spirito perché guidi il tuo popolo nell’unità e nella pace; ti preghiamo per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa perché sia sempre illuminata dalla grazia dello Spirito.
  • [un bambino] Ti ringrazio, Gesù, per le cose belle che ci fai conoscere al catechismo. Aiuta tutti noi bambini, che ci prepariamo alla Prima Comunione, ad accogliere le parole di amore che ci rivolgi.
  • Signore Gesù che non ci lasci orfani ma soccorri la nostra debolezza con la consolazione del tuo Spirito dona a questi tuoi servi di amare la tua Parola, di custodirla nel loro cuore, di farla crescere e di metterla in pratica.
  • Ti preghiamo o Signore per tutti i cristiani perché ovunque nel segno della tua Resurrezione, sappiano superare nella carità vicendevole le barriere etniche, nazionali, confessionali, indicando nella fede e nella vita l’unità di tutta la famiglia umana.
  • Ti preghiamo proteggi la vita di tutti noi, non farci allontanare dalla tua Parola e dal tuo amore; aiutaci a non dimenticare i poveri che ci hai affidato. Particolarmente ti preghiamo per chi è malato e sofferente.