parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 24/12/06
4ª domenica di Avvento /C
   
Letture: Michea 5,1-4; Salmo 79; Ebrei 10,5-10; Luca 1,39-48

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"Benedetta tu tra le donne
e benedetto il frutto del tuo grembo"

Dal Vangelo di Luca capitolo 1 versetti da 39 a 48

39In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.

40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.

41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

43A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 44Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”.

46Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 48perché ha guardato l’umiltà della sua serva”.

umili come maria andiamo incontro al signore

Con Maria prepariamoci ad accogliere il Signore fatto bambino

Ci prepariamo a celebrare questa notte il Natale di Gesù, un evento di duemila e più anni fa che ci coinvolge e ci dona una dimensione della vita che da soli non avremmo saputo immaginare. Andiamo incontro al Signore, stupiti che Dio scelga vie così umili e povere per manifestarsi a noi e innalzarci verso l’alto fino a lui.

Maria, che porta in grembo colui che nascerà, è la prima discepola del Signore che ci mostra quello che il Signore opera in coloro che credono alla sua Parola e si affidano a Lui. La vita di Maria, la sua stessa voce, comunica e provoca gioia nell’anziana Elisabetta, anche lei raggiunta dall’azione sorprendente di Dio che la rende feconda in una stagione della vita quando ci si avvia al tramonto. Maria è immagine della Chiesa che accoglie la Parola di Dio, in essa prende corpo con l’Eucaristia che ripete e rinnova il miracolo del Figlio di Dio che viene in mezzo a noi.

Anche noi prepariamo un corpo al Signore che vuole nascere

Maria ed Elisabetta credono profondamente; esse sono esempio di quello che anche noi possiamo vivere e comunicare. Prepariamo per il Signore, come Maria, il corpo in cui egli possa manifestarsi e vivere, sapendo che il Signore non disprezza la nostra povertà e piccolezza, se siamo umili e docili innanzi a lui.

Quanti sono quelli che attendono buone notizie, che venga qualcuno a portare loro gioia. Stanno nelle carceri – e molti di loro sono giovani – stanno in tanti ospizi per anziani; sono bambini africani che non sono nemmeno stati registrati alla nascita, e sono tanti: nel mondo un bambino su tre che nasce non è registrato all’anagrafe. Questo significa non esistere legalmente ed inoltre essere esposto alle sparizioni, allo sfruttamento e al traffico dei bambini. I poveri sono tanti, sparsi in tutti i luoghi della terra; tutti questi vivono una vita difficile e aspettano angeli di vita e di pace. Un Dio fatto bambino, che ci prepariamo ad accogliere, ci insegnerà a prenderci cura, ci comunicherà la gioia stessa di Dio e la pace che viene dall’alto, che è per noi e per quelli a cui andremo incontro. Come gesto concreto, la colletta di Natale di quest’annoche si farà in tante comunità sparse nel mondo, sarà dedicata proprio alla registrazione anagrafica dei bambini africani.

Anche noi possiamo accogliere il Signore se siamo umili

Siamo umili come Maria, e potremo accogliere anche noi il Signore. Chi è altero nelle sue ragioni, nei suoi giudizi, nel suo sguardo aggressivo verso gli altri, nel suo mormorare, non è in grado di accogliere il Signore. La Parola ricevuta in questo tempo di Avvento ci porta all’incontro col Signore. Lui ci insegna ad andare verso gli altri, a comunicare quanto ci ha donato, a vivere l’esperienza bella della comunione fraterna.

Impariamo a non rattristare gli altri. Come Maria, con la nostra voce possiamo animare il profondo di quelli che ci ascoltano e dar loro gioia. Chi è umile non cerca di affermare se stesso, di attrarre attorno a se, ma comunica gioia.

Uniamoci a Maria, discepola di Gesù, sua madre santa, essendo umili e semplici come bambini. E il Signore non sarà lontano da noi! Dio è con noi, sempre sarà con noi, se saremo popolo di umili.

Intenzioni di preghiera:

  • Signore, donaci la fiducia di Maria ed Elisabetta. Aiuta anche noi ad accogliere con fede la tua Parola, perché possa portare frutti di vita in tutti noi.
  • Signore, la tua Parola dona gioia, fa nascere in noi il desiderio di una vita insieme, da fratelli, aiutandoci e comprendendoci. Aiutaci a superare le difficoltà che poniamo per il nostro egoismo, orgoglio. Donaci l’umiltà di Maria ed Elisabetta.
  • (un bambino) Gesù, ti ringrazio per le cose belle che mi stai facendo conoscere, per gli incontri con persone più grandi che tu mi fai incontrare. Aiutami a comprendere che tu vieni a nascere povero per insegnarciad amare i poveri.
  • Suscita in noi, Signore, il desiderio di comunicare le cose belle che tu ci fai vivere; liberaci dal nostro mutismo, dal tenere solo per noi quelli che ci fai conoscere.
  • Signore, fa’ che il tuo Natale ci aiuti ad avvicinarci ai poveri, a voler loro bene, a riconoscerli come nostri fratelli.
  • Signore, tu che vieni a portare la pace fra gli uomini, insegnaci a vivere in pace fra di noi e rendici portatori della tua pace dove ci sono divisioni, guerre, sofferenze e dolore.
  • Signore ti preghiamo per il nostro papa Giovanni Paolo II, per il nostro Vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa: concedile di vivere sempre il tuo amore largo che si apre a tutti, va incontro a tutti.