parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 03/09/06
22ª domenica dopo Pentecoste /B
   
Letture: Deuteronomio 4,1-2.6-8; Salmo 14; Giacomo 1,17-18.21b-22.27; Marco 7,1-8.14-15.21-23 .

Memoria di Gregorio Magno (540-604), papa e dottore della Chiesa


"Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini".

Dal Vangelo di Marco capitolo 7 versetti da 1 a 8; 14-14; 21-23

1Si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 2Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - 3i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi.

4E tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - 5quei farisei e scribi lo interrogarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?". 6Ed egli rispose loro: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 7 Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. 8Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini".

14Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e intendete bene: 15non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo.

21Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, 22adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo".

L'amore di Dio viene ad abbattere
le barriere che dividono gli uomini

Una religione fatta non di regole ma di cambiamento del cuore

Riprendiamo a leggere oggi il Vangelo di Marco, dopo le riflessioni di queste ultime domeniche sul capitolo sesto del Vangelo di Giovanni.

L’episodio narrato si svolge probabilmente in una casa, dove giungono alcuni scribi e farisei che si ritenevano custodi e difensori della Legge di Mosè, preoccupati per la troppa libertà che Gesù e i suoi discepoli manifestano nei confronti delle regole religiose.

Erano prescrizioni nate per aiutare il popolo di Israele a mantenere intatta la sua fede mentre vive in mezzo a popoli pagani; ma col tempo queste regole si erano ridotte ad una pratica esteriore della religione portando ad una separazione da quelli di altre etnie e culture.

Gesù è colui che è venuto ad abbattere i tanti muri di separazione che dividono gli uomini, annullando tante prescrizioni e norme, per creare un uomo nuovo a partire da lui e riconciliare tutti gli uomini. L’apostolo Paolo scrive “egli è la nostra pace” (cfr. Efesini 2,14-18).

Per questo Gesù richiama i suoi interlocutori venuti per criticarlo, allo spirito genuino per cui queste prescrizioni e regole erano nate, riportandosi alla Parola stessa di Dio. Il Signore aveva detto per mezzo del profeta Mosè: “Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla … quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli” (Deuteronomio 4,2.6). E Gesù risponde a quelli che lo interrogavano: “Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini” (Marco 7,8).

“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”

Questa risposta di Gesù tocca personalmente anche noi, ci riguarda e ci fa riflettere. Spesso gli stessi sacramenti – segni dell’incontro di Dio con l’uomo e dell’uomo con Dio – si riducono a gesti esteriori, abitudini religiose, trascurando l’invito del Signore a cambiare il cuore e la mente secondo i suoi pensieri e i suoi sentimenti.

Quando gli scribi e i farisei vanno via, Gesù dà la vera risposta alla folla che si avvicina con intenzioni diverse: guardate quello che c’è nel vostro cuore e nella vostra mente, purificate i vostri pensieri, i vostri sentimenti e imparate dalla mia Parola e dalle scelte che io faccio, di incontrare persone di tutti i tipi, nessuno escluso.

Infatti egli, andando nelle terre dei pagani, frequentando lebbrosi e peccatori del suo tempo, ha aperto la strada per comprendere che Dio è padre di tutti gli uomini e noi siamo tutti fratelli. Nel Vangelo delle Beatitudini Gesù ha detto: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Matteo 5,8). E il cuore è puro quando è la Parola di Dio a infondere in esso i sentimenti, lo spirito nuovo, lo Spirito stesso di Dio.

L’incontro di Assisi: uomini di religioni diverse che pregano per la pace

Si celebra in questi giorni l’incontro per la pace, ad Assisi. A partire dall’intuizione di papa Giovanni Paolo II, dal 1986 hanno cominciato a incontrarsi, conoscersi e aiutarsi, uomini responsabili di tutte le religioni e anche uomini di cultura laica, senza fede in Dio. E alla fine di vari incontri e riflessioni su argomenti delicati della società e del mondo di oggi, ognuno – in luoghi diversi – prega secondo la sua tradizione religiosa – per la pace e la convivenza fra gli uomini.

Pensando alle contrapposizioni che lungo la storia ci sono state – e ci sono ancora – tante volte in nome della propria religione, comprendiamo che risalendo ciascuno alle radici della propria fede, troviamo la via dell’incontro con tutti gli uomini, anche se hanno idee e religione diversa dalla nostra. È esperienza di tanti che quanto più ci si avvicina a Dio secondo la propria fede religiosa, tanto più facilmente ci si avvicina agli uomini, anche a quelli che per motivi culturali, etnici, religiosi, sono diversi da noi.

Risalire alle sorgenti della nostra fede

Le parole di Gesù, nel Vangelo di oggi, ci invitano a tornare alle sorgenti pure della nostra fede, a nutrirci della Parola di Dio e farla diventare vita quotidiana. A questo invito di Gesù fanno eco le parole della lettera di Giacomo, ascoltate oggi: “Accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi … Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi” (Giacomo 1, 21-22).

Nel nostro mondo attuale, in cui si intrecciano culture diverse, uomini e donne che si spostano da un paese ad un altro, i cristiani che si radicano sempre di più nella Parola di Dio che la Chiesa ci dispensa fedelmente e generosamente, possono essere il lievito di una società multietnica, multireligiosa, che vive in pace, nel rispetto reciproco e nella testimonianza della propria fede.

In un mondo in cui si manifestano scontri e contrapposizioni, noi accogliamo l’invito del Signore a purificare il nostro cuore, a imparare da Lui che ha manifestato il suo amore verso tutti – anche verso i nemici – e gli diciamo: “Crea in noi, Signore, un cuore puro, in cui abita il tuo Spirito, ed aiutaci ad essere segni e testimoni del tuo amore appassionato per tutti gli uomini”.

Intenzioni di preghiera:

  • Ti preghiamo o Signore per il prossimo Incontro per la pace di Assisi. Aiuta tutti coloro che si faranno pellegrini per cercare la pace e il dialogo a perseverare su questo cammino, a non cessare di invocare pace per il mondo intero.
  • Signore noi ti ringraziamo perché, anche se peccatori, la nostra vita viene illuminata e trasformata dalla tua grazia e dal Vangelo che riceviamo: insegnaci, con cuore grato, a prendere parte alla tua gioia comprendendo qual è il culto davvero gradito a te e accogliendo sempre con docilità la parola che è stata seminata in noi.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la tua Santa Chiesa perché si riveli franca e coraggiosa nell’annunciare a tutti la Parola che chiama alla conversione e che salva.
  • Ti preghiamo o Signore per tutti quelli che lavorano per il tuo Vangelo in questa città e ovunque nel mondo. Accompagnali nel loro servizio, benedici i frutti del loro lavoro e proteggili da ogni male. Aiuta o Signore ogni giorno ciascuno di noi a scegliere la via impegnativa del bene, per resistere al male nella compassione, nell’amicizia e nella solidarietà con chi soffre.
  • Ti presentiamo o Signore tutte le invocazioni dei tanti che si rivolgono a te nella preghiera: tu che ascolti il lamento di ogni uomo che soffre e non resti indifferente al dolore e al pianto, asciuga le lacrime dei poveri, dei piccoli, dei soli, degli ammalati, dei prigionieri.