parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 26/03/06
4ª Domenica del Tempo di Quaresima/B
   
Letture: 2 Cronache 36, 14-16. 19-23;Salmo 136; Efesini2, 4-10; Giovanni 3, 14-21 .

 


Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito.

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 3 versetti da 14 a 21

14Gesù disse a Nicodemo: “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”.

Lasciamoci attrarre e trasformare
dall'amore di Dio

Ritornare con gioia al Signore

In questo tempo di Quaresima cantiamo le parole: “Questo è il tempo del ritorno, ritornate a me con tutto il cuore”. Ritornare a Lui, al Signore; guardare a Lui e vedere nel suo volto la nostra vera immagine, quella di figli del Dio misericordioso, Dio di amore pronto a perdonare quelli che tornano a Lui con cuore pentito.

In questo tempo siamo come frastornati da tante parole che ci raggiungono, ci confondono, finiscono spesse volte per spegnere la speranza di un mondo diverso, di un mondo migliore. C’è troppo ripiegamento su noi stessi, troppo narcisismo, che finisce per umiliare la nostra umanità. La concentrazione su se stessi alla lunga intristisce l’uomo, rende stanco il proprio cuore.

Guardare al volto del Signore, a colui che tante volte abbiamo preferito mettere da parte, dimenticandolo, significa incontrare una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. Alziamo lo sguardo da noi stessi e guardiamo a Colui che abbiamo trafitto (Zaccaria 12,10), come fece il popolo di Israele al tempo di Mosè; stando nel deserto si trovò a fronteggiare l’attacco del male, e trovò salvezza guardando il serpente innalzato sull’asta, simbolodi Colui che avrebbe dato la vita per noi, morendo sulla Croce, il Signore Gesù.

In Gesù incontriamo l’amore gratuito

Dice il salmo: “Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti” (34,6). In Gesù noi incontriamo l’amore gratuito che si manifesta come dono di Dio nostro Padre. Questo amore entra nelle pieghe della nostra vita e ci purifica, ci rinnova profondamente: ci libera dalla schiavitù di noi stessi, ci fa conoscere la gioia che si prova nel dare, maggiore di quella che si prova nel ricevere; ci fa scoprire i frutti della mitezza, frutti saporiti tanto diversi dai frutti della violenza e della sopraffazione.

Mentre un mondo che troppo spesso accusa senza prove e condanna senza misericordia, per la voglia di prevalere, in Gesù incontriamo colui che non viene a condannare, ma a salvare, perdonare, guarire il cuore dell’uomo dalla divisione e dall’egoismo.

Ed è proprio dell’amore di Dio non costringere, non imporsi con la forza: siamo noi, ciascuno di noi, a scegliere se incontrare il Signore, se accoglierlo. Anche se chi lo rifiuta conosce presto l’amarezza di una vita senza il calore di questo amore gratuito che rende luminosa e attrattiva la nostra vita.

Il Signore ci attende: rivolgiamoci a Lui

Nella storia si ripete quello che ci viene raccontato del popolo di Israele (2 Cronache 36,14) quando “i capi, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme”: essi conobbero la dispersione in terra straniera, la schiavitù e l’umiliazionedell’oppressione. Ma il Signore non smise di pensare a loro perché – come ci ricorda l’apostolo Paolo – egli è “ricco di misericordia e ci ama con un amore grande” e chiama sempre a rinascere, a ritornare a Lui. Anche oggi il Signore attende di essere cercato per farci sperimentare in maniera sempre più larga “la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù”.

Scrive mons. Romero di cui ricorre in questi giorni l’anniversario della sua uccisione mentre celebrava l’Eucaristia (omelia del 10/2/1980):

“entra nel tuo cuore dove Dio ti aspetta, lui che scruta i cuori e dove tu, sotto il suo sguardo, puoi scegliere il tuo cammino … entra in questo santuario intimo della coscienza dove Dio sta aspettando il momento nel quale tu ti decidi a parlare con lui e scegli alla luce del suo volto. Che bello pensare che quando io voglio posso avere udienza con Dio! Che in qualunque momento io voglio raccogliermi in preghiera, Dio mi sta aspettando e mi sta ascoltando. Ogni uomo può scoprire intimamente questa relazione con Dio nel suo proprio cuore”.

Viviamo con gioia l’esperienza dell’amore di Dio, amore che egli dona largamente a chi si apre al suo dono. E vediamo quanto sono abbondanti i frutti di questo amore che ci è donato. Alla fine non siamo più noi a vivere, ma è Lui che vive in noi; e noi diventiamo opera sua, chiamati a compiere le opere che egli vuole fare per mezzo nostro.
  • Intenzioni di preghiera:

  • Ti ringraziamo o Signore, perché in questa Quaresima ci concedi ancora una volta del tempo opportuno per convertire il nostro cuore, per liberarci dalla sterilità, per tornare a Te: fa’ che dalla nostra vita possa fiorire una risposta al tuo amore paziente.
  • [un bambino] Gesù, tu hai speso la vita per noi fino a morire sulla croce, perché ci vuoi bene. Aiutami ad amare gli altri come hai fatto tu.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto XVI, per il nostro vescovo Michele e per tutta la Chiesa perché nella Quaresima sappia vivere e annunciare al mondo la conversione e il ritorno a te e tanti possano gustare la gioia del perdono.
  • Ti preghiamo, o Signore, per ciascuno di noi. Aiutaci in questo tempo a perseverare nella preghiera confidando senza esitazioni nel trionfo della vita sulla morte, della misericordia sul peccato, della pace sulla violenza.
  • O Signore, tu che ascolti il lamento di ogni uomo che soffre e non resti indifferente al dolore e al pianto, asciuga le lacrime dei poveri, dei piccoli, dei soli, degli ammalati, dei prigionieri.
  • Ti preghiamo o Signore per chi testimonia e annuncia il Vangelo, anche a prezzo della vita, in situazioni difficili e dolorose. Ti ringraziamo per la testimonianza cara e preziosa di Monsignor Romero, che continua ad arricchire la tua chiesa e i tuoi figli. Aiuta tutti noi, mentre ricordiamo la sua fedeltà al Vangelo, a non sottrarci alla profezia della tua croce.
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