parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 01/01/06
Maria madre di Dio/B
   

Letture: Numeri 6,22-27; Salmo 66; Galati 4,4-7; Luca 2,16-21.


Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore

Dal Vangelo di Luca, capitolo 2 versetti da 16 a 21

16I pastori andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

18Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

20I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

21Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

con maria comunichiamo la pace
che viene dal figlio suo

Comunicare l’esperienza del Natale di Gesù

A otto giorni dal Natale, in questo primo giorno dell’anno civile, ci ritroviamo come i pastori attorno a Maria che ci mostra il bambino, il Figlio di Dio, che chiede di essere accolto, di crescere nella nostra vita e di farlo conoscere al mondo.

Maria che docile alla Parola dell’angelo ha accolto nel suo seno quel Figlio, ora lo mostra a tutti coloro che vengono a cercarlo. Ella ascolta i pastori venuti, spinti dalle parole che gli angeli hanno rivolto loro. Ed anche lei ha da raccontare dell’annuncio dell’angelo ricevuto nella casa di Nazaret, che ha segnato un inizio nuovo e inaspettato per la sua vita.

Alle parole dell’angelo ora Maria aggiunge quelle riferite dai pastori, le accoglie nel suo intimo “meditandole nel suo cuore”. È l’esperienza di ogni cristiano, di ogni discepolo del Signore: accogliere la Parola, meditarla nel suo cuore e con stupore vedere la vita nuova generata da questa Parola.

Come la Parola è diventata carne nel corpo di Maria, c’è bisogno che si incarni nella vita di ciascuno di noi. In Maria vediamo la comunità, la Chiesa che ci mostra il Figlio generato in Lei perché conoscendolo e accogliendolo tutti possiamo sperimentare la vita che egli ci comunica.

Una luce che rischiara mente e cuore e ci indica la via della pace

La luce che sorge a Betlemme ci rischiara la mente e il cuore, ci fa vedere la strada da percorrere e ci fa camminare in una via di pace. La debolezza e la fragilità di quel bambino non devono preoccuparci. La sua forza non è quella in cui troppe volte gli uomini pongono la loro fiducia. Dice il salmo (33,16-17):

“Il re non si salva per un forte esercito né il prode per il suo grande vigore. Il cavallo non giova per la vittoria, con tutta la sua forza non potrà salvare”.

Quel bambino vuole attirare gli uomini con la mitezza e così portare loro una grande pace. Attorno a Maria col bambino, con Giuseppe e i pastori … e noi, vediamo l’inizio di quel popolo di miti e di umili di cuore che è chiamato a percorrere la terra sotto ogni latitudine, attraversando la storia. Il compito del popolo di Dio è manifestare la pace, far conoscere agli uomini che la pace non nasce mai dalla violenza, non si impone mai con la forza ma con la dolcezza e la mitezza di cuore.

Pregare per la pace, senza stancarsi

In questo primo giorno dell’anno, ormai da tempo, la Chiesa si riunisce in preghiera per invocare la pace, quasi a voler dire a tutti gli uomini di incominciare un nuovo anno con in passo di pace. È quello che faremo anche noi oggi, partecipando alla marcia della pace che si conclude con la preghiera, invocando con forza la pace di cui c’è tanto bisogno.

Dinanzi a tante tragedie, alla spirale del terrorismo e della guerra, noi desideriamo rafforzare i nostri passi nella via della pace, attraverso il dialogo e il confronto con tutti, in uno spirito di collaborazione e comprensione reciproca. Ma mentre scegliamo di essere ovunque e sempre operatori di pace, la invochiamo con forza dal Signore perché sappiamo che la pace è un dono che viene dall’alto, è un frutto dello Spirito, dell’amore di Dio che egli riversa nei nostri cuori.

Preghiamo per la pace perché venga nei luoghi dove si soffre e si muore, preghiamo per la Chiesa perché manifesti al mondo che la pace è possibile, che si può vivere in pace, vincendo divisioni e conflitti. Preghiamo per le vittime della guerra, preghiamo per chi aspetta giorni di pace, chiediamo al Signore che susciti sempre nuovi operatori di pace.
  • Intenzioni di preghiera:

  • Ti preghiamo o Signore perché dal Bambino di Betlemme impariamo la mitezza e l’umiltà per manifestarti al mondo.
  • Fa o Signore che da Maria impariamo ad ascoltare, ad accogliere e a meditare nel nostro cuore quello che tu ci fai conoscere e ci fai vivere.
  • Ti preghiamo o Signore per la pace, perché venga su tutta la terra, specialmente nei luoghi dove c’è la guerra, la violenza che semina morte. Suscita donne e uomini che portino pace.
  • Ti preghiamo o Signore per tutta la Chiesa, per il papa Benedetto XVI ed il nostro vescovo Michele, perché comunichino la pace che viene da te, aiutino gli uomini a percorrere le vie della pace.
  • Ascolta o Signore il lamento ed il pianto che sale a te da tante parti della terra: dai luoghi di dolore, dalle persone sole e abbandonate, da quelle che sono senza speranza. Dona loro conforto e consolazione, manda loro angeli che donano la tua salvezza.
  • Illumina Signore le menti e riscalda i cuori d coloro che hanno responsabilità sui popoli. Fa ch nell’incontro e nel dialogo paziente cerchino la pace e la perseguano.
e-mail: