e

parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione dell' 14/08/05
Domenica 20ª Tempo Ordinario /A
   

Letture: Isaia 56, 1.6-7; Salmo 66; Romani 11, 13-15.29-32; Matteo 15, 21-28


" Donna davvero grande è la tua fede. "

Dal Vangelo di Matteo, capitolo 15 versetti da 21 a 28

21Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. 22Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: “Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio”.

23Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: “Esaudiscila, vedi come ci grida dietro”. 24Ma egli rispose: “Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele”.

25Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: “Signore, aiutami!”. 26Ed egli rispose: “Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini”.

27”E` vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.

28Allora Gesù le replicò: “Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri”. E da quell`istante sua figlia fu guarita.

"Il signore ascolta il povero che invoca"

Lo sguardo di Gesù ai piccoli

Gesù, scrive Matteo, dalla regione della Galilea “si ritirò” verso le parti di Tiro e di Sidone (l’attuale Libano), antiche città fenicie, marinare e mercantili, ricche e floride, ma anche segnate da egoismi e ingiustizie soprattutto verso i poveri.

Non a caso i profeti dell’Antico Testamento pronunciano diversi oracoli di sventura per tali città. Isaia si rivolge a Sidone e dice: “Vergognati!” (Is 23, 4) e Ezechiele preannuncia a Tiro la sua distruzione per la superbia che la anima (Ez 26, 1-21; 27, 1-36). Eppure il peccato di chi non accetta la predicazione di Gesù è stigmatizzato come molto più grande di quello compiuto da Tiro e Sidone. Queste infatti – dice Gesù – se avessero ricevuto la predicazione del Vangelo si sarebbero convertite.

Riceveranno pertanto una migliore sorte nel giorno del giudizio: “Guai a te, Betsaida. Perché, se a Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, avvolte nel cilicio e nella cenere”.

Gesù si reca in questa regione e subito compare una donna “Cananea”. È una pagana. Certamente ha sentito parlare bene di Gesù e non vuole perdere l’occasione per un intervento prodigioso sulla figlia. Giunta davanti a lui invoca l’aiuto per la figlia “indemoniata”. Nonostante l’atteggiamento indisponente di Gesù lei non desiste dal gridare aiuto. La sua insistenza provoca l’intervento dei discepoli.

La preghiera fatta con fede

Analogamente all’episodio della moltiplicazione dei pani, essi vorrebbero che Gesù la congedasse: “Accontentala e mandala via”, gli suggeriscono. Ma Gesù risponde dicendo che la sua missione è limitata ad Israele.

Quella donna, per nulla rassegnata, prega una seconda volta e con parole essenziali ma pesanti come il dramma della figlia: “Signore, aiutami”. E Gesù risponde con una inaudita durezza: “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cani!”. Con l’appellativo di “cani”, nella tradizione biblica, ripresa dai testi giudaici, si allude agli avversari, ai peccatori e ai popoli pagani idolatri.
Ma la donna sfrutta alla lettera proprio questa espressione di Gesù e dice (così potremmo tradurre la frase): “Ma certo Signore! Infatti anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro signori!”. I cani, gli esclusi, si accontenterebbero delle briciole se gliele gettassero. Questa donna pagana osa resistere a Gesù; in un certo modo lo forza a mostrarsi misericordioso.

Del resto non aveva detto Gesù: “bussate e vi sarà aperto”? L’insistenza della donna commuove Gesù che, con una espressione inusitata nei Vangeli, dice: questa è “grande fede”. Lo stesso elogio Gesù lo aveva fatto al centurione. E sono ambedue pagani.

Ancora una volta il Vangelo ci propone l’essenzialità della fiducia in Dio che libera dall’angoscia di confidare solo in se stessi e negli uomini. La fede di questa donna convinse Gesù ad operare la guarigione. Scrive l’evangelista: “Allora Gesù le replicò: “Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come tu desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita”. Ad una fede come questa neppure Dio può resistere.

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