parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 02/01/05
IIª Domenica dopo Natale
   

Letture: Siracide 24, 1-4.8-12; Salmo 147; Efesini 1, 3-6.15-18; Giovanni 1, 1-14.


"E il Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi"

Dal Vangelo di Giovanni, capitolo 1 versetti da 1 a 14

1In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era in principio presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

4In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta.

9Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 10Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. 11Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto.

12A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.

Dio si È fatto vicino a noi
perchÈ tanti possano farsi vicino a lui

Natale: Dio si fa vicino agli uomini

Siamo nuovamente posti oggi dinanzi al mistero del Natale: Dio che si fa vicino agli uomini, diventando uomo come noi, manifestandosi nella piccolezza e debolezza di un bambino.

In questo modo silenzioso e nascosto Dio viene nel mondo perché la sua stessa vita possa scorrere in noi, fino a farci vivere con la forza del suo Spirito.

Gli uomini non si accorgono di questa venuta silenziosa, come i tanti che non si accorsero di quella nascita a Betlemme. Ma poco a poco, in tanti hanno cominciato a vedere nel mondo i segni di questa presenza.

Il mondo – dice il vangelo di Giovanni – non riconobbe colui che lo aveva creato. Tanti che dicevano di credere in lui non lo hanno riconosciuto. Ma quelli che lo hanno riconosciuto e accolto, come i poveri pastori, come Simeone ed Anna, come i magi venuti da lontano, hanno visto la loro vita inondata da una gioia grande, da una forza di amore che si diffonde.

Dio ci chiama a vivere la sua vita

Quelli che credono nel suo nome, che credono alla sua Parola, cominciano a vivere da figli di Dio, guidati dal suo Spirito, come la nube che guidava il popolo di Dio nel deserto. Lo Spirito di Dio che coprì con la sua ombra Maria di Nazaret, viene a coprirci con la sua ombra e genera in noi la vita stessa di Dio.

Questo Natale è stata una nuova manifestazione di Dio agli uomini. E noi ne siamo i testimoni. E mentre si è venuto manifestando, abbiamo ricevuto il dono di una più profonda conoscenza di Lui.

Le esperienze che abbiamo vissuto in questi giorni, accanto ai poveri, accanto a tanti uomini e donne di buona volontà in cerca di luce e di pace, ci hanno aperto gli occhi, ci allargano il cuore e ci rendono disponibili a vivere nuove esperienze secondo quello che lo Spirito ci indicherà, vivendo in questa famiglia del Signore, guidati in modo sapiente e amorevole.

Mentre vediamo questo popolo di Dio crescere, con tanti attirati da questa luce che viene dall’alto, ci sentiamo chiamati con insistenza a crescere, a invocare dal Signore – come ci dice l’apostolo Paolo - “uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui”.

Una sapienza nuova che ci guida in mezzo agli uomini

Abbiamo bisogno della sua sapienza per parlare agli uomini in attesa, per confortare gli afflitti, per dire una parola che rianima a quelli che sono nello sconforto e nel dolore. Questo ci spinge a cercare nella Scrittura il segreto di una comunione col Signore, di una fraternità spirituale che ci unisce fra noi e con tutti quelli che vivono con la sua Parola, che ci apre a quelli che si avvicinano a noi con le loro domande e il desiderio di una vita non vissuta egoisticamente.

Questo Natale ci fa comprendere quanto noi possiamo essere ogni giorno lievito di pace, di unione fra gli uomini, raccogliere le forze di solidarietà che si manifestano attorno a noi: Accogliendo ogni gesto di buona volontà, imparando ad interpretare con la sapienza che viene dal Signore i desideri e le preoccupazioni di quelli che bussano alla nostra porta.

Il Signore ha posto la sua tenda in mezzo al suo popolo. Egli vuole che questo popolo cresca, per camminare verso il giorno in cui ogni lacrima venga asciugata, ogni dolore venga consolato, ogni smarrito ritrovi la strada della casa del Padre.

Siamo partecipi di un popolo che cresce nel tempo

Il Signore è venuto fra gli uomini. Ma tanti ancora non lo conoscono, non lo hanno trovato. A noi egli ha dato il potere di vivere da figli suoi, benedicendo la nostra vita, rendendola feconda di opere del suo Spirito.

Le immagini degli eventi di questi giorni, nel giorno di Natale e nei giorni successivi, fino alla marcia e alla preghiera per la pace di ieri, ci riempiono il cuore di gioia, ci fanno riprendere il cammino di un nuovo anno con un passo più sicuro perché guidati dalla sua Parola che mette radici sempre più profonde in noi e ci trasforma, ci rende luminosi della sua luce, per essere “santi e immacolati nella carità” al suo cospetto e dinanzi agli uomini in mezzo ai quali ci fa camminare, per essere lievito di pace e riconciliazione.
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