parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 09/01/05
Battesimo del Signore /A
   

Letture: Isaia 42,1-4.6-7; salmo 28; Atti 10,34-38; Matteo 3, 13-17


"Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo"

Dal Vangelo di Matteo, capitolo 3 versetti da 13 a 17

13In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.

14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”.

15Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì.

16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.

17Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”

Col battesimo Gesu'
apre il tempo della sua vita pubblica

Gesù si presenta al battesimo di penitenza di Giovanni Battista

Questa domenica è come la chiusura del tempo di Natale e contemporaneamente ci apre al tempo dei tre anni della vita pubblica di Gesù. Egli arriva dalla Galilea dove ha passato trenta anni di vita nascosta.

Il Battesimo di Gesù è come un sipario che si alza su di lui e ci immette sui tre anni della sua vita pubblica, i più importanti di tutta la storia degli uomini. Per un breve momento egli si manifesta per quello che è veramente, l’inviato di Dio agli uomini, il figlio suo mandato a noi.

Ma come è stato per la sua nascita, Gesù continua a manifestarsi secondo il disegno di Dio. Egli che è nato povero, continua a manifestarsi allo stesso modo. Lo troviamo sulle rive del fiume Giordano dove Giovanni chiama gli uomini a un battesimo di conversione, in attesa di “uno che è più forte di me, al quale io non sono degno nemmeno di portargli i sandali” (Matteo 3,11).

È facile immaginare la sorpresa e lo sconcerto di Giovanni Battista. Ma egli si piega alla volontà di Gesù quando gli viene detto: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”; lascia – cioè - che si compia il disegno di Dio. Dio desidera che il suo Figlio diventi uno di noi. E Gesù vuole compiere la volontà del Padre suo. Egli si umilia, si abbassa sino a noi; viene nella nostra vita di egoisti, orgogliosi, in un mondo con tante ingiustizie e divisioni.

“Imparate da me che sono mite e umile di cuore”

E proprio nel momento in cui noi lo vediamo più umiliato, abbassato, i cieli si aprono; nell’abbassamento e nell’umiliazione, come avverrà anche sulla croce, Dio si rivela a noi; il muro di separazione fra Dio e gli uomini cade, c’è un’apertura. Giovanni vede lo Spirito di Dio discendere su Gesù come una colomba.

Possiamo dire che il momento del Battesimo è la Pentecoste di Gesù. Da qui egli parte per iniziare la sua missione in mezzo agli uomini. Una voce risuona, è Dio stesso che dice: “Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. Gesù è presentato come colui che ci è stato inviato da Dio stesso. Il pensiero e i gesti di Gesù ci manifesteranno il pensiero e le azioni stesse di Dio. Gesù è la voce di Dio, colui che viene a realizzare il disegno di Dio su di noi. Egli viene per tutti gli uomini, non solo per alcuni: “ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni” – dice il Signore.

E tutto questo si realizzerà in modo mite e delicato: “egli non griderà, non alzerà la voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta” (Isaia42,2-3). E Gesù dirà ai suoi discepoli: “imparate da me che sono mite ed umile di cuore” (Matteo 11,29).

Il disegno di amore del Padre si manifesta in Gesù

Gesù incontrerà difficoltà, sarà contestato dai capi religiosi del suo tempo, ma continuerà secondo il disegno misericordioso del Padre suo. E nel battesimo, in Gesù che si presenta in mezzo agli altri uomini, noi vediamo una icona, un anticipo di come egli si manifesterà nei tre anni della vita pubblica.

La tentazione dei cristiani del passato e del presente, di affermazioni forti delle proprie posizioni, di intolleranza verso quelli che la pensano e agiscono diversamente, ci fanno vedere la resistenza ad accogliere il Signore così come si fa conoscere a noi. E ci invitano a riflettere su questa icona del Battesimo di Gesù.

C’è continuità nel suo modo di manifestarsi, dalla mangiatoia di Betlemme fino alla morte sulla croce fuori Gerusalemme. Egli non viene come un forte o un potente, ma nella mitezza e nella misericordia e rimane in attesa di essere accolto da coloro che lo vorranno. Un Dio impotente, secondo le nostre categorie umane, ma potente di un amore che gli uomini da soli non hanno.

Dopo questo tempo di Natale, entriamo col Signore in una fase nuova, seguiamolo attraverso i gesti e le parole che egli compie. E continuiamo a lasciarci trasformare interiormente fino a parlare e vivere come lui; e spendere la nostra vita assieme a Lui.
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