parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 17/08/03
domenica 20 ª tempo ordinario - anno B
 
Letture: Proverbi 9, 1-6; Salmo 33; Efesini 5,15 - 20; Giovanni 6,51-58.
"Colui che mangia di me
vivrà per me"

dal Vangelo di Giovanni, capitolo 6, versetti 51-58.

51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

52Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

53Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell`uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell`ultimo giorno.

55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.

58Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

LA VITA NUOVA CON IL SIGNORE

Una vita nuova

Continuando a leggere il capitolo sesto del Vangelo di Giovanni, scopriamo sempre più quanto è grande la pazienza e l'insistenza del Signore, perché noi conosciamo e viviamo la vita che viene da Lui. Le parole "chi mangia la mia carne e beve il mio sangue" (6,54) significano proprio l'unione profonda al Signore, diventare una sola cosa con Lui.

I Giudei continuano a discutere, a rimanere perplessi e titubanti di fronte a queste parole. Ma Gesù non arretra, insiste, perché la posta in gioco è molto importante: è vivere la vita con Lui, ricca di affetto, che dà gioia, che ci realizza nel profondo.

L'antico libro dei Proverbi, che ci riporta la sapienza maturata nei secoli dai figli di Abramo, ci mette davanti parole che noi sentiamo come un invito ad entrare in questa vita: "Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato" (9,5).

Gesù insiste nel dirci che vivere uniti a lui ci fa entrare in un altro modo di vivere che ci toglie l'affanno della vita, ci fa vivere una vita larga e piena di affetti.

La sua Parola accolta e vissuta, ci porta poco a poco a vivere questa vita.

I segni belli di una vita con il Signore

Gesù prega. E noi impariamo a pregare con Lui: con i Salmi, meditando la sua Parola.

Gesù vive poveramente, senza preoccuparsi di avere, possedere. E noi impariamo poco a poco il distacco dalle troppe cose che finiscono per imprigionarci la vita, i pensieri, gli affetti.

Gesù va incontro ai più deboli, ai malati, a chi è messo da parte. E noi impariamo con Lui a guardarci intorno, a riconoscere quelli che oggi sono abbandonati, vivono nella paura della guerra, o mancano del necessario per vivere; e cominciamo a spendere per loro qualcosa del nostro tempo, del nostro affetto, dei nostri mezzi materiali.

Gesù riunisce intorno a sé uomini e donne semplici che stanno con Lui, camminano con Lui e diventano amici, fratelli e sorelle. E noi impariamo a diventare fratelli e sorelle di tutti quelli che il Signore chiama attorno a sé.

La vita che non finisce

Se desideriamo "avere in noi la vita … mangiamo la sua carne e beviamo il suo sangue" - entriamo, cioè, in questa intimità di vita con Lui che la sua Parola vissuta genera in noi. Si tratta di imparare a vivere non più per noi stessi, ma per Lui che vuole darci la sua vita in abbondanza.

Davanti a questo invito pressante del Signore, Paolo ci esorta ad accoglierle quando ci dice: "non comportatevi da stolti, ma da uomini saggi … non siate sconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio" (Efesini 5,15.17)

La famiglia del Signore nel mondo cresce ogni giorno, assieme a tutti quelli che camminano con Lui.

Questa famiglia è come una casa che il Signore è venuto a costruire in mezzo agli uomini, perché chiunque ha sete, venga e beva all'acqua pura che disseta per la vita eterna.

Entriamo in questa famiglia, viviamo in essa. Il Signore ci libererà da ogni stoltezza, ci renderà sapienti di fronte al mondo e ci darà una nuova intelligenza della realtà in cui viviamo, aprirà il nostro cuore all'incontro con tanti altri che egli vuole attirare a sé.