parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 16/02/03
6ª domenica Tempo Ordinario - anno B
 

Letture: Levitico 13,1-2.45-46; Salmo 31; 1Corinzi 10,31-11,1; Marco 1,40-45.


L'incontro col lebbroso

dal Vangelo di Marco, capitolo 1, versetti 40-45.

40Venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi guarirmi!".

41Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, guarisci!".

42Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.

43E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: 44"Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro".

45Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

L'INCONTRO CON GESÙ GUARISCE E SALVA

L'isolamento dei lebbrosi nella società ebraica

Ai tempi di Gesù c'erano delle severe disposizioni sull'isolamento sociale e sulla separazione del lebbroso. Erano motivi di tipo medico e profilattico, ma anche di tipo religioso che obbligavano il lebbroso ad uno stretto isolamento. Il lebbroso doveva rendersi riconoscibile con gli abiti laceri, i capelli scomposti e la barba coperta e mettere in guardia i passanti da possibili incontri.

L'immagine del lebbroso segregato e isolato fa venire davanti agli occhi immagini di tanti anziani strappati dalle loro case e dai loro affetti e isolati negli ospizi; fa pensare alle frontiere che silenziosamente si alzano fra forti e deboli, sani e malati, giovani e anziani, italiani e stranieri.

Come i tanti pregiudizi che ai tempi di Gesù c'erano nei confronti della lebbra - il lebbroso è segnato da Dio, è impuro … - anche oggi tanti pregiudizi contribuiscono a creare barriere in mezzo agli uomini. Gesù è colui che è venuto ad abbattere "il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia … per creare un solo uomo nuovo, facendo la pace" (Efesini 2,14-15).

Il lebbroso del Vangelo si porta davanti a Gesù senza timore di essere cacciato via. In ginocchio invoca la guarigione: "Se vuoi, puoi guarirmi". "Mosso a compassione - dice il vangelo - Gesù stese la mano, lo toccò e gli disse: Lo voglio, guarisci!".(Marco 1,40-41).

Gesù viene ad abbattere le frontiere costruite dagli uomini

Gesù è venuto a lottare contro il male, ad abbattere le frontiere che sono fuori e dentro il cuore degli uomini. La guarigione del lebbroso ci manifesta la potenza di Gesù contro ogni male. Egli può guarire, può vincere il male, può distruggere i pregiudizi che dividono gli uomini, li contrappongono gli uni agli altri; egli può dare la pace.

Abbandonarci all'incontro col Signore con la fiducia del lebbroso che dice "Se vuoi, puoi guarirmi", significa rinascere a vita nuova, sperimentare sulla nostra pelle la forza buona che promana dal Signore, vedere come la nostra mente e il nostro cuore sono purificati, rigenerati a sentimenti di pace con tutti.Abbandonarci al Vangelo significa non solo sperimentare su noi stessi la compassione del Signore, ma diventare anche noi capaci di portare ad altri guarigione e salvezza.

I discepoli del Signore da guariti a guaritori

È l'esperienza dei primi discepoli che si sono messi a camminare col Signore. Stupiti essi per primi di come Gesù lasciava cadere le tante barriere che c'erano tra gli uomini, tante volte non comprendendo le scelte del Signore. Ma mentre erano testimoni della forza che usciva da lui, cresceva la loro fede, fino a ricevere essi stessi la sua forza e diventare risanatori, riconciliatori in mezzo agli uomini.

La stessa esperienza la vive oggi ogni comunità cristiana che cammina col Vangelo e vede i prodigi che il Signore continua ad operare in mezzo a noi.