parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 09/02/03
5ª domenica Tempo Ordinario - anno B
 

Letture: Giobbe7,1-4.6-7; Salmo 146; 1ª Corinzi 9, 16-19.22-23; Marco 1, 29-39.


La suocera di Simone

dal Vangelo di Marco, capitolo 1, versetti 29-39.

29Gesù, uscito dalla singagoga, si recò in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni.

30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni; ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano.

35Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce 37e, trovatolo, gli dissero: "Tutti ti cercano!". 38Egli disse loro: "Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!".

39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni.

LA MISERICORDIA E IL DOLORE S'INCONTRANO

Il lamento di tanti giunge anche a noi

Nella pagina di Giobbe della liturgia di oggi troviamo il lamento di un uomo solo, piegato dal dolore, che invoca aiuto:

"Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli di un mercenario? A me sono toccati mesi d'illusione e notti di dolore mi sono state assegnate … Ricordati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene" (libro di Giobbe 7,1.3.7).

Chi raccoglierà il lamento, l'invocazione di quest'uomo che impersona tutti quelli che anche oggi fanno sentire la loro voce? Chi ascolterà? Chi si farà carico?

I primi passi della piccola comunità di Gesù

Nel Vangelo di Marco ci incontriamo con Gesù agli inizi della sua missione in mezzo agli uomini. Ha da poco cominciato a raccogliere intorno a sé alcuni discepoli. Ha cominciato a fare vita comune con loro.

È giorno di sabato e insieme vanno alla sinagoga per pregare. Poi si recano nella casa di Simone, diventata il primo luogo di appoggio di quella piccola comunità. Qui parlano a Gesù di una donna anziana, a letto con la febbre. È la suocera di Simone. E davanti alla porta di questa casa, a sera si raccolgono tanti malati, condotti dalle loro famiglie in cerca di aiuto e sollievo per i loro parenti.

Gesù si china su quella donna malata, la solleva e la guarisce. Come fa pure con quei malati che si affollano alla porta della casa.

I discepoli, che hanno pregato con lui nella sinagoga, cominciano a vedere come la preghiera non rimane un fatto isolato, ma genera energie di misericordia, di tenerezza, nel cuore di quelli che vivono con fede l'incontro con Dio.

La preghiera: da Dio ci conduce agli altri

Mai accade che si prega con fede e il nostro cuore rimane quello di sempre. Una preghiera fatta con fede tocca sempre il cuore e lo rigenera per nuove reazioni e nuovi comportamenti.

Quei primi discepoli di Gesù cominciano a vedere come la Parola di Dio ascoltata, meditata, fatta preghiera, si cala nella vita, rende capaci di ascoltare e accogliere tante domande. E rende capaci di guarire i corpi, ma anche le menti e i cuori.

È questo quello che il Signore ci sta facendo vivere, coinvolgendoci nel suo andare incontro agli altri, donne e uomini di ogni condizione, malati, persone sole, stranieri, fratelli di altre tradizioni cristiane o di altre tradizioni religiose.

Il Vangelo di Marco ci dice che dopo il riposo della notte, Gesù prima di iniziare una nuova giornata "si alzò quando era ancora buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava" (1,35).

Lo spazio necessario della preghiera

Nella scansione delle nostre giornate dobbiamo imparare a fare posto allo spazio della preghiera, particolarmente all'inizio di un nuovo giorno. Quelle poche parole del Vangelo, lette, meditate, ci pongono con occhi nuovi davanti agli altri, ci mettono in cammino per nuovi incontri, usando delle varie occasioni che ci vengono offerte nella giornata.

I poveri bussano alla porta della casa del Signore, alla porta di ogni comunità cristiana. E se lì ci sono dei discepoli del Signore, quella porta non resta chiusa. La preghiera fatta insieme, come quella personale di ogni giorno, danno l'energia necessaria ai nostri cuori perché si aprano, si pieghino ad ascoltare e aiutare quelli che invocano il nostro aiuto.

Ringraziamo il Signore per quello che ci mette davanti agli occhi, per quello che insieme con lui abbiamo cominciato a vivere, sperimentando la forza della sua misericordia che da lui riceviamo.

E la parola dell'apostolo Paolo ci sprona in questo cammino, ci dice di andare con un passo più deciso e fare sempre di più del Vangelo la ragione della nostra vita: "Guai a me se non predicassi il vangelo! …mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo" (1 Corinzi 9, 16-23).